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West Nile, ecco il primo caso a Messina: una donna ricoverata al “Papardo”

West Nile, ecco il primo caso a Messina: una donna ricoverata al “Papardo”
WEST NILE – ZANZARA

Secondo l’ISS, dall’inizio dell’anno in Italia i casi confermati nell’uomo sono 173, con undici decessi.

Una donna di 74 anni, residente a Ritiro, è stata ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Papardo dopo essersi presentata al Pronto soccorso con febbre alta, forte mal di testa e rigidità nucale. Gli accertamenti hanno evidenziato un’encefalite in corso e la positività al virus. L’approccio multidisciplinare dell’equipe ospedaliera ha consentito di individuare tempestivamente l’infezione e avviare la terapia in area di isolamento.

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La direzione del Papardo ha attivato tutte le procedure previste dalle direttive ministeriali. Secondo l’ISS, dall’inizio dell’anno in Italia i casi confermati nell’uomo sono 173, con undici decessi.

West Nile, il caso sospetto a Palermo. Era un falso allarme

C’era già un caso sospetto di West Nile in una paziente di 77 anni ricoverata al Policlinico di Palermo per diverse patologie. Insieme agli esami è stato eseguito anche un test per verificare se avesse anche un’infezione causata da un virus, attraverso la puntura di zanzare infette. Tuttavia, il tutto si è , fortunatamente, rivelato un falso allarme in Sicilia per il virus della West Nile. Il Policlinico di Palermo ha infatti comunicato che le indagini virologiche su una sospetta infezione di una paziente, non confermano il caso.

Le indagini

Le indagini sono state eseguite nel laboratorio di riferimento regionale per la sorveglianza delle Arbovirosi, che ha sede presso l’Unità operativa complessa di Microbiologia e Virologia dell’Azienza ospedaliera universitaria, condotte in linea con quanto definito dal Piano nazionale di prevenzione sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-25.

Il falso allarme

L’allarme era scattato dopo il ricovero di un una paziente di 77 anni Al Policlinico di Palermo per diverse patologie. Insieme agli esami è stato eseguito anche un test per verificare se avesse anche un’infezione causata da un virus, attraverso la puntura di zanzare infette.

Risultato che avrebbe dato un flebile responso positivo alla fine non è stato confermato, come hanno sapere dall’ospedale palermitano. La paziente è stata ricoverata in terapia intensiva ed è tenuta sotto osservazione. Il periodo di incubazione della malattia va dai 2 ai 14 giorni ma nelle persone con sistema immunitario compromesso può arrivare a 21 giorni.

Due nuove vittime nel Lazio

Due nuove vittime per il virus West Nile nel Lazio. Si tratta di un uomo di 84 anni, residente a Latina, morto il 10 agosto all’ospedale Santa Maria Goretti. Il paziente era affetto da leucemia linfatica e in seguito ad accertamenti post-decesso è stata confermata la positività al virus. L’altra vittima è una donna di 87 anni di Cassino con pluripatologie, arrivata in pronto soccorso il 17 agosto e deceduta ieri sera. Salgono così a 12 i decessi per il virus West Nile nella Regione.

I numeri della Regione

Nel Lazio le analisi effettuate dal laboratorio di Virologia dello Spallanzani – Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, rispetto all’aggiornamento dello scorso 18 agosto, hanno certificato 8 nuovi casi (dei quali 2 casi con sindrome neurologica e 5 casi con febbre da West Nile Virus ed un donatore asintomatico individuato grazie alle attività di screening del Centro regionale sangue, a dimostrazione della sicurezza garantita dal sistema trasfusionale regionale).

I nuovi casi sono stati rilevati a Cassino nel frusinate e a Latina, Gaeta e Norma. Con gli ultimi accertamenti, nel 2025 le conferme diagnostiche di positività di infezione al virus West Nile salgono a 182.