“C’è enorme preoccupazione. Sin dal rinvio a giudizio sospettavamo che le accuse più gravi fossero state solo congelate, ma non annullate.
Le dichiarazioni dell’avvocata rendono del tutto vuote quelle parole di grande ottimismo pronunciate all’indomani della prima udienza come se tutto fosse risolto o in via di risoluzione grazie a una presunta attività diplomatica del nostro governo”. Così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia all’ANSA commenta la persistenza delle vecchie accuse – tra cui propaganda sovversiva e terroristica – a carico di Patrick George Zaki, lo studente dell’Università di Bologna in carcere in patria in Egitto da oltre un anno e mezzo.
“Il precedente della storia gemella di Patrick, quella di Ahmed Samir Santawy, arrestato un anno dopo Patrick e condannato già a quattro anni, ci spaventa – aggiunge Noury – Ci auguriamo che non finisca allo stesso modo, con una condanna inappellabile, ma purtroppo dobbiamo essere preparati anche a questo scenario”.