Roma, 10 dic. (askanews) – Una zona smilitarizzata lungo tutta la linea del fronte e un’area più profonda interdetta all’artiglieria pesante. L’Ucraina potrebbe entrare nell’Ue entro il 2027, con garanzie di sicurezza “simili all’Articolo 5” da parte degli USA. Questi e altri dettagli del pacchetto negoziale sottoscritto dagli Usa stanno emergendo e il Washington Post descrive oggi un quadro complessivo piuttosto articolato. Ma il compromesso sui confini rimane l’ostacolo principale, osserva il quotidiano statunitense, che ha sentito fonti americane, ucraine ed europee.
Nonostante le tattiche di pressione dell’amministrazione Trump e “la sua incomprensibile simpatia per l’aggressore russo”, evidenzia il Post, un accordo di pace per l’Ucraina sembra avvicinarsi. Ne sembrano convinti almeno i funzionari coinvolti nelle trattative. Negoziati su cui pesano le pressioni del presidente Donald Trump: se continuerà a premere eccessivamente su Volodymyr Zelensky e i suoi alleati europei, è la lettura, questi potrebbero essere spinti a rifiutare e a continuare a combattere nonostante gli altissimi costi.
Il quadro negoziale, coordinato dal genero del presidente Jared Kushner e dall’inviato speciale Steve Witkoff, si articola in tre documenti: un piano di pace vero e proprio, un accordo sulle garanzie di sicurezza e un piano per la ripresa economica.
Ecco i punti cardine, come emergono dall’analisi e dalle fonti del Washington Post.
INTEGRAZIONE EUROPEA RAPIDA L’Ucraina potrebbe aderire all’Unione Europea già nel 2027. L’amministrazione Trump ritiene di poter superare l’opposizione dell’Ungheria. L’adesione è vista non solo come motore economico, ma come strumento per combattere la corruzione endemica e sancire la vittoria del progetto europeo dell’Ucraina.
GARANZIE DI SICUREZZA “STILE NATO” Gli Stati Uniti fornirebbero garanzie di sicurezza “simili all’Articolo 5” per proteggere l’Ucraina da future violazioni russe. Un gruppo di lavoro sta definendo i meccanismi di risposta rapida. Il supporto dell’intelligence USA rimarrebbe fondamentale.
ESERCITO UCRAINO La sovranità ucraina sarebbe protetta da qualsiasi veto russo, ma si negozia sui limiti alle forze armate. La proposta iniziale USA di un esercito di 600.000 uomini potrebbe salire a 800.000.
ZONA SMILITARIZZATA Elemento centrale del piano è la creazione di una zona smilitarizzata lungo l’intera linea del cessate il fuoco, dall’oblast di Donetsk a Zaporizhzhia e Kherson. Dietro questa zona smilitarizzata, sarebbe istituita un’area più profonda in cui sarebbe vietato il dispiegamento di artiglieria pesante. Questo sistema di controllo del confine, ispirato al modello coreano, sarebbe strettamente monitorato.
IL NODO: L’ASSETTO TERRITORIALE I cosiddetti “scambi di territorio” sono una parte ineludibile dell’accordo, ma le linee sono oggetto di durissima trattativa. La Russia esige che l’Ucraina ceda il restante 25% dell’oblast di Donetsk che ancora controlla. I negoziatori USA sostengono che Kiev probabilmente lo perderebbe comunque sul campo nei prossimi sei mesi. Per rendere la pillola meno amara per Zelensky – che insiste sul fatto di non avere “alcun diritto legale” di cedere territorio – si studia la formula coreana: una demarcazione de facto senza rinuncia alle rivendicazioni di sovranità de iure.
ALTRI PUNTI CHIAVE La centrale nucleare di Zaporizhzhia tornerebbe sotto controllo ucraino, con l’ipotesi di una gestione tecnica americana come “tripwire” – un “filo di inciampo” – contro nuove aggressioni.
Per la ricostruzione si prevede di sbloccare parte dei 200 miliardi di dollari di asset russi congelati in Europa e di lanciare un Fondo di Sviluppo per l’Ucraina da 400 miliardi, in collaborazione con BlackRock e la Banca Mondiale.

