Pertanto l’articolo 6 veniva così trasformato e approvato: “Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, pari a 300 mln di euro annui, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per gli interventi strutturali di politica economica di cui all’art. 10, c. 5 del decreto legge 29 novembre 2004, n. 282 convertito con modifica dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307”.
Se il Governo regionale fosse riuscito a far valere i principi enunziati nella Delibera di Giunta 197/2018 e precisamente l’articolo 6 dello “Schema di nuove norme di attuazione dello Statuto in materia finanziaria”, l’ARS avrebbe potuto agire in autonomia e secondo il dettato Costituzionale.
Ci risulta – continua la nota dell’associazione – che la storica deliberazione di Giunta regionale non ha ricevuto nemmeno l’apprezzamento di Sala d’Ercole in quanto non è stata trasmessa agli Uffici del presidente Miccichè.
La Legge “vola” a Roma e a Palazzo Madama viene “annunciata” l’11 febbraio 2020, quindi, tra pandemia e ripresa dei lavori d’Aula, assegnata alla VI Commissione Finanze e Tesoro.
“Passano gli anni, i mesi e se li conti anche i minuti”, cantava De André, fino ad arrivare al 5 marzo 2021, giorno in cui è stato fissato ai senatori il termine per presentare emendamenti al testo in discussione, in sede redigente, presso la “Finanze e Tesoro”.
I senatori, avendo ascoltato le ragioni del comitato regionale (associazione e sindaci dei Comuni interessati), si sono convinti, trasversalmente, di riportare l’articolo 6 al riparo della Giustizia della concorrenza. La norma non può essere finanziata con fondi statali in quanto si sarebbe palesato l’aiuto di Stato.
“Il finanziamento delle zone franche montane siciliane, successivamente alla fase di avvio, avverrà con le risorse finanziarie che in quota proverranno dall’attuazione degli articoli 36 e 37, secondo la previsione contenuta nello Statuto della Regione Siciliana”. Questa rappresenta la sintesi degli emendamenti che i rappresentanti di tutti i Gruppi parlamentari di Palazzo Madama hanno depositato.
Mentre il contatore segna inesorabilmente il tempo, il 3 agosto 2021 una delegazione del Comitato regionale viene ricevuta a Roma dalla Sottosegretaria al MEF, Alessandra Sartore.
L’onorevole Sartore ci ha anticipato che l’unica via percorribile per finanziare la Legge in oggetto, dal punto di vista amministrativo e politico (soprattutto, per ovvi motivi!) sarebbe stata quella della compensazione degli svantaggi strutturali derivanti dalla condizione di insularità. Si tratta ovviamente di un escamotage, poiché lo Stato non può “aiutare” direttamente le imprese attraverso la defiscalizzazione, punto cardine della norma in esame. CONTINUA LA LETTURA

