Zone franche montane, una opportunità densa di ostacoli

Zone franche montane, una opportunità densa di ostacoli
conferenza zfm Sicilia

L’Associazione zone franche montane Sicilia fa il punto sul percorso istitutivo e le disposizioni attuative le zfm in Sicilia. Riportiamo la loro nota.

Con la Legge di Bilancio 2022, sia il Governo che il Parlamento hanno mantenuto l’impegno assunto.
Via libera, di fatto, alle zone franche montane, 100 milioni di euroa titolo di concorso alla compensazione degli svantaggi strutturali derivanti dalla condizione di insularità”.
Scelta politica che avvalora anche la tesi del vice presidente della Regione, “le aree montane e interne sono caratterizzate dalla doppia insularità”, afferma nel corso di dell’azione al Senato sul tema; doppiamente vulnerabili dalla condizione di essere poste all’interno di un’Isola.

Tuttavia, in Sicilia, è prevalsa la terminologia (insularità e non zone franche montane) piuttosto che la sostanza dei fatti e a nulla sono valsi gli appelli del senatore abruzzese Luciano D’Alfonso, presidente della VI Commissione.
D’Alfonso in una lettera (10 novembre 2021) sollecita il presidente Musumeci ad accettare, al fine di concludere la fase istruttoria, “la formulazione che gli Uffici nella Ragioneria Generale dello Stato hanno delineato, interpretando le aspettative dell’organo parlamentare e del rappresentante del governo (Sartore, ndr), delegato a seguire la materia”.

Non avendo ricevuto alcun riscontro, D’Alfonso il 22 novembre, da Pescara, risollecita il capo del Governo regionale e puntualizza che il finanziamento della norma “sia non statale ma regionalista, come è assestato dalla giurisdizione europea con sentenza della Corte di Giustizia Europea n. V-88/03 del 6 settembre 2006”.
A questo punto, tra le fila del Comitato regionale monta la preoccupazione in quanto dalla lettura dei giornali si evince che i cento milioni di euro vengono promessi ad un numero di organizzazioni che non basterebbe un miracolo per moltiplicarne l’ammontare.

Dall’altro lato il governo regionale si appresta a precisare che per le zone franche montane sarebbe previsto il credito d’imposta, offerta che abbiamo sempre rifiutato, anche nelle interlocuzioni romane. Per potere utilizzare questa agevolazione occorre almeno un debito fiscale pari al credito ottenuto e come tale compensabile. Quindi se preliminarmente non si è investito, non si è generata una posizione fiscale negativa e non si potrà ottenere il credito d’imposta.

Siamo al 13 dicembre 2021. – continua il racconto dell’associazione – Il presidente Musumeci anticipa tutti i componenti del suo governo e assicura alcuni sindaci che, dei 100 milioni previsti dalla Legge di Bilancio dello Stato (a compensazione della condizione di insularità), per il finanziamento delle ZFM, con Delibera di Giunta regionale verranno assegnati 20 milioni di euro per la fase di avvio della Legge.

Ma il 24 dicembre assistiamo ad un clamoroso “indietro tutta”.
La Giunta regionale ha dato un atto di indirizzo al Dipartimento della Programmazione “al fine di adottare tutte le iniziative necessarie, – si legge nella Delibera – finalizzate alla defiscalizzazione, per circa 100 milioni di euro, non gravanti sul bilancio della Regione Siciliana, a sostegno delle imprese operanti nelle zone franche montane”. CONTINUA LA LETTURA

Pagine: 1 2 3 4