Crisi, Confartigianato chiede contributi a fondo perduto - QdS

Crisi, Confartigianato chiede contributi a fondo perduto

redazione web

Crisi, Confartigianato chiede contributi a fondo perduto

lunedì 16 Novembre 2020

Giuseppe Pezzati e Andrea Di Vincenzo, presidente e segretario dell'organizzazione, chiedono al presidente Musumeci di intervenire con il Governo perché lo preveda nella prossima legge di bilancio. "Alle imprese serve liquidità immediata"

“La Regione siciliana intervenga con il governo nazionale affinché venga previsto nella prossima legge di bilancio, un nuovo contributo a fondo perduto per le imprese. È però necessario superare la logica dei singoli interventi legati a specifiche attività individuate dai codici Ateco”.

È la richiesta di Confartigianato Sicilia al governo Musumeci.

“Tale nuovo contributo dovrebbe basarsi su tre principali criteri. Innanzitutto è necessario nel provvedimento scegliere con cura i destinatari – spiegano Giuseppe Pezzati ed Andrea Di Vincenzo, rispettivamente presidente e segretario di Confartigianato Sicilia – che devono essere tutti i titolari di partita Iva tenendo conto di quanto già corrisposto con i decreti ‘Ristori 1’ e ‘Ristori bis’. Secondo punto è il calo di fatturato che deve essere calcolato in relazione ai mesi interessati dai nuovi provvedimenti restrittivi (non più solo aprile 2020). Infine l’ammissione al contributo deve essere consentita solo in presenza di un calo significativo di fatturato rispetto al corrispondente periodo del precedente periodo d’imposta”.

Confartigianato Sicilia sottolinea l’urgenza di fare arrivare nelle casse delle imprese siciliane liquidità immediata.

“In Sicilia – si legge in una nota – abbiamo 72 mila imprese artigiane registrate che danno lavoro a 125 mila unità. Di cui 15 mila imprese sono associate a Confartigianato, che danno lavoro a 35 mila occupati”.

“Noi – dicono Pezzati e Di Vincenzo – rappresentiamo queste imprese e dobbiamo impegnarci per aiutarle e sostenerle. Lo abbiamo detto più volte in questi giorni e lo ribadiamo anche adesso l’urgenza, ormai indifferibile, di individuare soluzioni efficaci, rapide e di carattere generale per il mondo produttivo, che coinvolgano tutte le imprese senza discriminazioni di codici Ateco o di colore della Regione di appartenenza”.

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