Taormina scommette sugli edifici storici - QdS

Taormina scommette sugli edifici storici

Massimo Mobilia

Taormina scommette sugli edifici storici

mercoledì 18 Novembre 2020

Dall’Amministrazione Bolognari significativi passi in avanti per il recupero di alcuni importanti beni. Sono arrivate novità interessanti per l’ex Circolo dei forestieri e l’antica Torre dell’orologio

TAORMINA (ME) – Passi in avanti per il recupero di alcuni beni monumentali nella capitale del turismo siciliano. La Giunta del sindaco Mario Bolognari ha infatti deliberato nei giorni scorsi l’approvazione dei progetti definitivi inerenti l’antica Torre dell’orologio e l’ex Circolo dei forestieri. Progetti che erano già stati presentati alla Regione siciliana per intercettare i finanziamenti europei destinati, appunto, alla ristrutturazione di palazzi storici, e che adesso sono stati rivisti soprattutto sul fronte della spesa economica.

Per il Circolo dei forestieri in particolare, dopo varie perizie tecniche, l’investimento necessario al recupero funzionale e al risanamento conservativo dei locali, è apparso più corposo e si è passati da una richiesta iniziale di 1,2 milioni di euro a 2 milioni e 218 mila euro, con lavori che verranno banditi a una base d’asta di 1,6 milioni. Insomma, servirà davvero un grande sforzo per l’edificio sottostante la piazza centrale del Belvedere, un tempo luogo di ristoro per i visitatori della Perla e oggi pericolante a causa di una chiusura ultra decennale.

Qualche anno fa doveva rientrare in un finanziamento per la creazione del Museo diffuso per le arti contemporanee, che poi invece è stato dirottato nell’ex Chiesa di Sant’Agostino e al palazzo dell’ex Pretura, oggi a disposizione della Fondazione TaorminaArte Sicilia. Sull’ex Circolo dei forestieri, inoltre, pare ci sia il forte interesse da parte di un’attigua struttura alberghiera extra lusso, che avrebbe avanzato al Comune l’intenzione di farsi carico di una parte dei lavori, per poi rilevarne la gestione. Una strada che, qualora divenisse percorribile, dovrebbe far convergere l’interesse privato a quello pubblico e, probabilmente, anche differente in termini economici, rispetto all’attuale percorso che si sta tentando di intraprendere con l’ottenimento di fondi europei.

Rivista leggermente al ribasso, invece, la spesa necessaria a una manutenzione straordinaria e al miglioramento statico della Torre dell’orologio, inizialmente fissata a 470 mila euro, adesso portata a 457 mila, con lavori che verranno messi a base d’asta per 277 mila euro. Anch’essa chiusa da parecchi anni, una volta recuperata e messa in sicurezza, regalerebbe una delle viste dall’alto più belle di tutta Taormina.

Due progetti già definiti, dunque, che rientrano in un più ampio sforzo che il Comune di Taormina sta tentando di compiere per il recupero dei palazzi storici, sui quali tempo addietro il sindaco si era detto “preoccupato per lo stato di abbandono in cui versano”. Come nel caso di Palazzo Corvaja, recentemente sgomberato con ordinanza del primo cittadino, perché urgono lavori già approvati e finanziati. Da un paio di anni ai limiti dell’agibilità e interdetto dalla Sovrintendenza alle visite pubbliche, per l’edificio che è stato sede del primo parlamento siciliano sono stati stanziati 1 milione e 180 mila euro, a valere su un bando dell’assessorato regionale alle Infrastrutture. Sono previste opere di consolidamento e ristrutturazione generale, per risolvere diverse lesioni strutturali causate da continue infiltrazioni di acqua. Il cantiere dovrebbe aprire entro l’anno, per riconsegnare Palazzo Corvaja alla città e ai turisti dalla prossima estate.

Rimane in stand by, infine, la situazione riguardante la Badia Vecchia, lo storico edificio che doveva ospitare il Museo della città, poi dirottato a Palazzo Ciampoli di proprietà della Regione tramite il Parco di Naxos. Era stato ristrutturato nel 2013, con una spesa di 50 mila euro, ma non è mai stato riaperto, a eccezione del periodo in cui si svolse il vertice G7, nel maggio del 2017, come una delle sedi operative della Polizia di Stato e altre Forze militari. Anche recenti sopralluoghi da parte dell’Amministrazione hanno confermato che, per rimettere in sesto la struttura, servirebbe un cospicuo impegno economico al momento impossibile per le casse comunali.

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