Circolare a rischio della propria vita sulle strade-assassine della provincia - QdS

Circolare a rischio della propria vita sulle strade-assassine della provincia

Vincenza Grimaudo

Circolare a rischio della propria vita sulle strade-assassine della provincia

giovedì 30 Luglio 2009

Viabilità. Quando la sicurezza è lontana anni luce.
Birgi-Marsala. Un’altra arteria messa in primo piano a causa del suo stato non ottimale. Le due gallerie presenti su questo tratto sono piene di infiltrazioni potenzialmente pericolose.
Ammodernamenti. Su alcuni dei tratti interessati l’Anas ha annunciato una serie di interventi per ridurre la pericolosità: illuminazione, ventilazione, meccanica, stazioni di emergenza.

TRAPANI – L’autostrada A-29 Trapani-Palermo non è in ottima salute. Vuoi per alcuni tratti di asfalto in non perfette condizioni, vuoi anche per le gallerie che non si possono per nulla considerare sicure. La situazione complessiva è degradante nonostante i tanti interventi programmati negli ultimi anni in diversi tratti dell’arteria da parte dell’Anas, ente competente per territorio. Restano però irrisolti problemi atavici in particolare per la presenza di alcune gallerie che a occhio nudo sono effettivamente in condizioni precarie.
L’esempio più emblematico resta senza ombra di dubbio la galleria nel tratto di territorio di Calatafimi-Segesta, classificata come penultima addirittura in Europa per sicurezza. Lo ha attestato non molto tempo fa un progetto realizzato da Aci e Anas che mirava proprio a studiare la sicurezza nei tunnel italiani. La classifica delle gallerie europee è stata stilata da EuroTap (European tunnel assessment programme), il programma internazionale per la sicurezza stradale in galleria che vede la partecipazione dell’Aci e di altri 11 Automobile club europei. L’EuroTest prima, poi l’European tunnel assessment programme iniziarono la loro attività nel 2000 in seguito al disastro del Traforo del Monte Bianco dove morirono 39 persone. Sette anni dopo quell’incendio, il 25 per cento di 52 tunnel esaminati è stato giudicato pericoloso e tutto è stato riportato in una mappa.
La galleria di Segesta è un vero e proprio disastro con riferimento alle sue condizioni e alla complessiva strutturazione dell’opera per lunghezza, traffico (numero di veicoli per ora) e percentuale di mezzi pesanti. Tutti, o quasi, negativi gli indici di sicurezza che miravano ad accertare la pendenza, i portali di accesso, la regolamentazione o assenza di regolamentazione del trasporto di merci pericolose, l’illuminazione e l’impianto di alimentazione, il monitoraggio del traffico, il sistema di comunicazione (radio, altoparlanti, stazioni di chiamate d’emergenza), le vie di fuga e la loro segnalazione, il sistema di ventilazione, la protezione antincendio e la gestione delle situazioni di emergenza con squadre di intervento.
In pratica, se dovesse verificarsi un grave incidente, la galleria di Segesta non darebbe scampo agli automobilisti perché priva di equipaggiamento che possa salvare vite umana, a eccezione di due condotte e di un unico passaggio trasversale come via di fuga.
L’attenzione però, inevitabilmente in casi come questi, si sposta anche su altri tratti autostradali. Appaiono terribili le condizioni delle due gallerie sullo scorrimenti veloce del tratto Trapani Birgi-Marsala. Con evidenza si notano infiltrazioni d’acqua lungo l’armatura in ferro, già in parte arrugginita. Per non parlare dello scrostamento di parte del cemento, fattore che mette in evidenza come probabilmente la posa in opera del materiale non sia stata fatta ad opera d’arte. Proprio in questi giorni si sta parlando delle furbizie delle ditte vincitrici di appalti pubblici che spesso depotenziano il calcestruzzo con l’obiettivo di risparmiare.
Almeno però qualche buona notizia arriva sul fonte della galleria di Segesta. Infatti l’Anas ha annunciato che a breve inizieranno i lavori di ammodernamento e adeguamento. Gli interventi che si prevedono di realizzare riguarderanno in particolare l’impianto di illuminazione ordinaria, di sicurezza e di evacuazione; l’impianto di ventilazione meccanica; le stazioni di emergenza (armadi o nicchie ricavate nel rivestimento della galleria), destinate all’alloggiamento di strumenti di sicurezza quali telefoni d’emergenza ed estintori; l’impianto antincendio con erogazione idrica; gli impianti per la chiusura della galleria in situazioni di emergenza (es. semafori agli imbocchi); gli impianti per la trasmissione radio ad uso servizi di pronto intervento; ed infine gli impianti per l’alimentazione elettrica d’emergenza e gli impianti automatici per la rilevazione degli incendi.

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