Sostegno agli enti nelle gare d’appalto - QdS

Sostegno agli enti nelle gare d’appalto

Anna Greco

Sostegno agli enti nelle gare d’appalto

venerdì 27 Luglio 2012

Forum con Giuseppe Merlino, presidente Urega Messina

Quali sono le funzioni espletate dall’Urega?
“L’Ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici, già istituito con l’art. 7 ter della Lr 2 agosto 2002, n. 7, ora abrogato, è regolato dall’art.9 della Lr 12 luglio 2011, n. 12 nonché dall’art. 15 del decreto presidenziale 31 gennaio 2012, n. 13. L’Ufficio si articola in una sezione centrale, avente sede in Palermo, e in sezioni provinciali, aventi sede nei capoluoghi delle Province regionali; costituisce struttura intermedia del dipartimento regionale tecnico dell’assessorato regionale delle Infrastrutture e della mobilità. L’Urega espleta gare per appalti di lavori con importo, a base d’asta, superiore a 1,25 milioni di euro, anche se è data facoltà agli enti appaltanti di avvalersi, sulla base di richiesta motivata, dell’ufficio indipendentemente dall’importo dell’appalto. La sezione centrale svolge attività di espletamento delle gare d’appalto per opere d’interesse sovraprovinciale, nonché attività di coordinamento delle sezioni provinciali, mentre le sezioni provinciali svolgono attività di espletamento di gare d’appalto per opere d’interesse provinciale, intercomunale e comunale”
Quali sono le procedure di gara, per quanto riguarda l’espletamento, di vostra competenza e quelle degli enti appaltanti?
“Relativamente all’espletamento delle procedure di gara di competenza dell’Urega, relativamente ai criteri di aggiudicazione, da adottare per gli appalti di lavori, le stazioni appaltanti ricorreranno, al criterio del prezzo più basso quando l’oggetto del contratto non sia caratterizzato da un particolare valore tecnologico o si svolga secondo procedure largamente standardizzate, al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, quando le caratteristiche oggettive dell’appalto inducano a ritenere prevalenti, ai fini dell’aggiudicazione, uno o più aspetti qualitativi, quali, ad esempio, l’organizzazione del lavoro, le caratteristiche tecniche dei materiali, l’impatto ambientale, la metodologia utilizzata. Le stazioni appaltanti utilizzano il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per gli appalti di lavori di valore superiore alla soglia comunitaria. Le stazioni appaltanti hanno comunque facoltà di ricorrere al criterio di selezione, mediante il prezzo più basso, qualora tale scelta sia più conveniente per le medesime amministrazioni aggiudicatici, sotto il profilo della qualità dei lavori realizzati e del rapporto con il prezzo a base d’asta. Le sezioni centrale e provinciali, in esito alle operazioni di gara, adottano il provvedimento provvisorio di aggiudicazione che viene trasmesso alle stazioni appaltanti. Restano di competenza dell’amministrazione appaltante l’adozione del provvedimento definitivo nonché le comunicazioni, nonché la decisione su eventuali informative”.
Quali le origini di questo ufficio? 
“Non v’è dubbio che la ratio della norma vada ricercata nella volontà del legislatore siciliano di orientare l’azione amministrativa del settore degli appalti verso soluzioni che favoriscano l’adozione di procedure uniformi e l’esercizio dei controlli di legalità nella delicata fase di affidamento dei lavori pubblici. È opportuno sottolineare inoltre che i principi, a cui si è ispirata la norma, trovano riscontro nelle intese dell’accordo quadro ‘Carlo Alberto Dalla Chiesa’ ed è indubbio che gli impegni sottoscritti nel protocollo di legalità del 12 luglio 2005 investono direttamente le attività amministrative che la legge ha trasferito all’Urega”.
 

 
Manca un organo di controllo per la verifica del passaggio degli atti
 
Quante sono state le gare gestite nel 2011? Quante invece quelle dei primi mesi del 2012?
“Nell’anno trascorso abbiamo gestito nove gare di appalto. Nel nuovo, fino al mese giugno, sono state dieci le gare espletate nel nostro ufficio. I primi mesi sono stati in calo rispetto allo stesso periodo del 2011, ma poi si è registrata e si registra una ripresa”.
Tutti gli enti con gare superiori ad una certa soglia si rivolgono a voi così come è previsto dalla legge? 
“Questo passaggio di lavoro, dagli enti a noi, non è possibile da sapere. Non esiste infatti, in questo campo, un organo idoneo che possa verificare il rispetto dei termini di legge”.
Il vostro operato è svolto in tempi brevi, in tempo reale?
“Sì. Nel 2010, anno di afflusso maggiore di gare rispetto all’anno seguente, ho istituito la seconda commissione interna. Si lavora, quindi, con due commissioni”.
Quale è l’iter lavorativo della commissione anche rispetto agli uffici Urega?
“L’ufficio Urega è diverso dalla commissione Urega. Il primo è una struttura tipica, con 30 impiegati ed un responsabile capo ufficio cioè il preposto. Quando vi sono gare da espletare scatta la commissione che è un organo specialistico, presieduto da me o dal mio vice; ed il personale di supporto c’è dato dall’Urega. Alla commissione poi si unisce un terzo componente mandato dalla stazione appaltante”.

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