Un compito di controllo complicato dalla crisi - QdS

Un compito di controllo complicato dalla crisi

Anna Greco

Un compito di controllo complicato dalla crisi

martedì 21 Agosto 2012

Forum con Elio Coletta, direttore Ispettorato del Lavoro di Messina

Quali sono le mansioni da svolgere e quali sono gli obiettivi portati avanti dall’Ispettorato del Lavoro?
“L’Ispettorato del Lavoro è in prima linea nella lotta al lavoro sommerso e irregolare e nel controllo delle condizioni di sicurezza sul lavoro. L’ente controlla, verifica e giudica eventuali violazioni in materia lavorativa, allo scopo di favorire il rapporto, tra datore di lavoro e il dipendente. I poteri dell’Ispettorato del Lavoro di Messina sono numerosi, ma possono essere identificati in due aree. L’ambito penale, ovvero processuale e penalistico, seguendo le norme del codice di rito relativo, qualora ravvisi gli estremi di reato, e in tal caso prenderà la veste di ufficiale di polizia giudiziaria; l’ambito amministrativo, ossia l’attività svolta seguendo le norme relative alla legge n 689/1981, nonché le altre normative specifiche. Nel primo semestre dell’anno 2010 erano state erogate sanzioni per 3.874.729,68 euro e riscosso 425.243,40 euro”.
Quante sono state le sanzioni che avete elevato nell’anno 2011, nell’importo?
“Ne abbiamo elevato, nell’anno 2011, circa un paio di milioni. Non siamo venuti meno, quindi, nel confronto con l’anno precedente”.
Il vostro lavoro di controllo è divenuto maggiormente complicato e difficile in questo recente periodo di particolare crisi?
“Sì. Il lavoro è divenuto e diventa sempre più complicato. La gente ci accetta sempre meno. Nella collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e con la Guardia di Finanza, ho chiesto, infatti, che non ci fosse, in questa direzione, una pubblicizzazione per così dire dura, ma al contrario il messaggio deve essere morbido".
È prevista, nello svolgimento del lavoro, una sorta di screening delle aziende che, poi, andranno ad essere controllate?
“Nel campo del controllo, abbiamo due tipi di sistemi. Uno è quello della segnalazione, l’altro è quello dell’iniziativa. Nella segnalazione intervengono controlli e approfondimenti prima del nostro intervento ispettivo. In questo senso devo dire che Messina è una città per così dire ‘scrivana’. L’ispettorato, comunque, non ha solo questo compito. Ci sono poi, ad esempio, le richieste della magistratura che, spesso, ci dà inchieste da fare sugli infortuni. Quest’ultima parte, infatti, è tutta penale. E questo tipo di lavoro richiede molta attenzione anche nelle successive relazioni”.
Quante aziende dovete controllare sul territorio? Il numero è diminuito in concomitanza con la crisi vigente?
“Non abbiamo un rapporto di valutazione tra aziende in diminuzione o in aumento. Il nostro è un controllo su tutte quelle presenti”.
Dai controlli effettuati e rispetto alla crisi vigente, si è notata una modifica del comportamento delle aziende? In quale direzione?
“Sì. Abbiamo percepito delle modifiche nel modo di agire delle aziende: la disponibilità economica si è molto ridotta ed affrontare, oggi, una sanzione è divenuta più difficile, più pesante rispetto al passato”.
L’ispettorato è in condizioni di aiutare, sostenere e supportare in questi casi le aziende?
“No. Non è previsto un aiuto: se si viola la legge si deve pagarne le conseguenze”.
Nel territorio messinese, il lavoro nero in quale maniera incide? Ha subito variazioni rispetto agli anni precedenti?
“Il lavoro nero non varia molto da una stagione all’altra. Con questa crisi, forse, c’è stato un aumento, un incremento”.
 
Nei cantieri, in conseguenza del recente crollo degli appalti, il lavoro si è ridotto?
“Il lavoro, nella città di Messina, si è ridotto sia a livello pubblico che a livello privato. E noi abbiamo non poche difficoltà: non avendo sufficiente fondi siamo limitati negli spostamenti in tutti i 108 comuni della provincia, su cui bisognerebbe essere presenti almeno una volta. Non è, però, possibile restare sempre negli stessi luoghi: si rischia la percezione, da parte delle aziende, dell’essere come perseguitati. Le istituzioni devono essere a tutela del cittadino, non il ‘nemico’”.
Quali sono i settori sui quali il vostro lavoro è più vigile?
“Sono maggiormente attenzionati i cantieri edili e questo perché sono quelli più a rischio per quanto riguarda la sicurezza. Forse per questo, nell’edilizia il lavoro nero è un po’ più contenuto. Tra l’altro, ricordo che le violazioni in materia di sicurezza sono tutte penali. Cosicché la gran parte degli incassi reali che produciamo sono proprio quelli delle contravvenzioni che vengono pagate per non andare al processo”.
Qual è un vostro auspicio per quanto riguarda il futuro?
“L’incremento degli ispettori rappresenterebbe sicuramente un grosso passo avanti nella battaglia contro il lavoro sommerso ed irregolare ed anche nella lotta per assicurare condizioni di sicurezza a tutti i lavoratori”.
 


Curriculum Elio Coletta
 
Elio Coletta inizia da giovane la sua carriera professionale. Tra gli incarichi espletati, nel corso degli anni, ricordiamo, tra gli altri, quello di capo ufficio dell’Ufficio provinciale del lavoro, ufficio statistica; quello di commissario straordinario dell’Ente azienda autonoma soggiorno e turismo di Giardini Naxos, in provincia di Messina. Nel 2005 ha diretto l’Ispettorato provinciale del Lavoro di Enna e dal 2007 svolge il ruolo di direttore Ispettorato provinciale del Lavoro di Messina.

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