Con flessibilità e qualità a Malta meno disoccupati - QdS

Con flessibilità e qualità a Malta meno disoccupati

Nicole Demoustier

Con flessibilità e qualità a Malta meno disoccupati

giovedì 13 Settembre 2012

Forum con Tonio Fenech, ministro dell’Economia Repubblica di Malta

Qual è la situazione dell’economia maltese dopo l’adesione all’Unione europea?
“L’adesione all’Unione europea ha dato all’economia maltese una spinta più che positiva; dal 2008, i tassi di crescita hanno ottenuto risultati molto positivi: il Pil è cresciuto in media di circa il 3 per cento ogni anno, del 10 per cento in quattro anni, nonostante la crisi del 2009”.
A tal proposito, quali sono state le conseguenze della crisi finanziaria sull’economia maltese?
“In un rapporto recente, l’Istituto internazionale del lavoro ha rilevato che, dopo la crisi, solo Malta e la Germania non solo hanno ridotto la disoccupazione, ma hanno anche ottenuto una crescita del numero dei lavoratori; infatti, quest’anno il tasso di disoccupazione è del 6,3 per cento, al quinto posto fra i paesi dell’Ue, e la crescita sarà del 1,5 per cento”.
Perché questi risultati?
“Il fatto di fare parte dell’Unione europea ha dato a Malta una certa stabilità e apertura economica e finanziaria. Innanzitutto gli aiuti finanziari dei fondi europei  hanno favorito la crescita, ma anche la possibilità di nuove opportunità. Prima della nostra adesione all’Ue, la crescita, in particolare nel settore dei servizi finanziari, era più graduale, e l’entrata in Europa ha aperto delle nuove opportunità. Come ben noto, l’economia maltese è un’economia molto diversificata, il che costituisce un grande vantaggio. Infatti, pur essendo una piccola isola, la sua economia non si limita a un settore in particolare, ma è invece basata su vari settori ben diversi tra loro: il turismo, l’industria manifatturiera, il settore dei servizi finanziari, l’informatica che ha avviato il settore dei servizi on line, e infine, altrettanto importante, la logistica e il trasporto, essendo un’isola al centro del Mediterraneo. Il contributo dell’agricoltura all’economia maltese è di solo l’1 per cento, ma è anch’essa importante in termini di valore aggiunto per l’ambiente, poiché favorisce un bilancio ambientale positivo. Un’economia basata dunque su cinque settori e delle istituzioni finanziarie tradizionalmente robuste e conservatrici hanno impedito che la crisi finanziaria avesse una marcata influenza negativa sull’economia del Paese. In effetti, la crisi non ha avuto un impatto sulla liquidità dei piccoli commerci e dei consumi, grazie anche agli interventi fatti dal Governo per sostenere l’industria e i lavoratori, a condizione che questa investisse in nuove tecnologie come nuove opportunità da sfruttare dopo la crisi. Ciò ha permesso all’industria di capitalizzare in nuove opportunità di crescita, e invece di subire un declino, è riuscita a mantenersi investendo, da cui il nostro motto: ‘Uscire dalla crisi con gli investimenti’”.
Qual è la prospettiva economica per gli anni futuri?
“Gli indici sono buoni per gli investimenti produttivi da parte del settore privato, ma anche da parte di nuovi settori come la farmaceutica e i servizi dell’aviazione. D’altronde Malta risulta molto attrattiva per il suo ambiente fiscale e per gli incentivi fiscali, ma anche per la possibilità di trovare dei lavoratori disponibili a imparare nuove tecniche e dei giovani molto stimolati nei lavori manuali e tecnici: un elemento di flessibilità che possediamo culturalmente e che dà un’alta efficienza e qualità nella produzione ad un costo inferiore”.
Le imprese estere sono quindi attratte solo dal costo inferiore della mano d’opera o vi sono altri fattori che vi contribuiscono?
“Bisogna anche considerare la flessibilità delle leggi del lavoro rispetto ai Paesi fondatori dell’Europa che hanno leggi troppo restrittive per essere competitive nel mondo odierno. Stiamo attuando un piano continuo di alleggerimento della burocrazia. Tra gli altri fattori accattivanti per le imprese estere, abbiamo lavoratori molto produttivi, che parlano due o più lingue, abbiamo investito molto in infrastrutture di telecomunicazioni e infine la posizione geografica dell’isola ci pone in un punto nevralgico del mediterraneo, ai confini dell’Europa, l’Africa del Nord e il Medio oriente. Questo permette agli investitori di usare l’isola come punto di lancio per operazioni commerciali fuori dal continente”.
 
Quali sono le iniziative per promuovere gli investimenti sul territorio di Malta?
“Un’iniziativa importante riguarda la semplificazione della pianificazione promossa dalle agenzie dirette che mirano ad attirare gli investimenti interni ed esterni; buoni risultati sono stati raggiunti favorendo conseguentemente il business, citiamo per esempio una struttura, chiamata business first, istituita e intesa a tagliare la burocrazia; questa organizzazione comprende oggi più di 54 servizi, che erano precedentemente disseminati nei vari enti governativi, e uno sportello unico per l’impresa che garantisce dei termini di consegna di 10 giorni. Ciò per aiutare le piccole imprese, che sono in tutto il mondo la forza dell’economia.  La crescita delle piccole e medie imprese infatti, ha favorito molto la crescita economica di Malta”.
E per quanto riguarda il fisco?
“La struttura fiscale maltese consiste in un unico sistema di tassazione graduale: 0 (reddito inferiore a 12.000 euro) 15, 25  e 35 per cento per le aziende e per le persone. L’Iva è del 18 per cento,  ma sommata a una sola tassazione, il sistema fiscale risulta molto competitivo, mediamente uno dei più bassi dell’Unione europea. Vi sono inoltre molti incentivi fiscali dedicati alle piccole imprese per fare investimenti e ridurre la disoccupazione nell’assumere nuovi lavoratori”.
 

 
Curriculum Tonio Fenech
 
L’onorevole Tonio Fenech è nato a Malta il 5 maggio 1969. Laureato all’università di Malta in Contabilità e amministrazione, ha iniziato la sua carriera politica nel marzo del 1997 all’interno del Partito nazionalista. Dal 1998 al 2003 è stato sindaco della sua città natale, Birkirkara. Nel 2004 è stato nominato segretario parlamentare del Ministero delle Finanze e si è occupato, tra le altre cose, dell’ingresso di Malta nell’Eurozona. Da marzo 2008 è Ministro delle Finanze, economia e investimenti.

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