Relativamente ai soli centri delle città, con 7.089 €/m2 Roma evidenzia la quotazione media maggiore in aumento del +0,8%. Lievi aumenti si registrano anche nei valori delle fasce centrali di Torino, (3.359 €/m2 +0,3%) e Verona (2.839 €/m2 ,+0,4%). La quotazione minore si rileva nella fascia centrale di Palermo, 1.599 €/m2. Nelle fasce non centrali ovvero nel resto della città le quotazioni medie più elevate si evidenziano a Bologna, 3.344 €/m2 in lieve calo del -0,3%. Le quotazioni medie risultano tutte in diminuzione nei comuni confinanti di ciascuna città con una punta massima per la cintura urbana di Torino che mostra un calo del -5,1%. In termini assoluti tra le cinture urbane il valore medio scende sotto i mille €/m2 a Palermo, 936 €/m2 mentre per le altre città è compreso tra i circa 1.300 €/m2 rilevati a Catania e i circa 2.350 €/m2 di Genova.
In linea rispetto al trend generale del settore commerciale, le otto principali province segnano complessivamente una flessione pari a -27,4%. L’analisi di dettaglio per le singole province in livelli e in variazioni, evidenzia cali in tutte le province. Le perdite maggiori si registrano a Roma,-34,3% e a Napoli, -33,5%. Cali elevati si rilevano anche a Milano, -28,9%, Firenze, -27,7% e a Torino, -23,1%. Bologna perde il 16,3% degli scambi e infine cali più contenuti si osservano a Genova e a Palermo che perdono rispettivamente il 6,7% e l’1,8% delle transazioni del settore. Nelle otto province delle principali città si sono realizzate complessivamente 534 transazioni riferite a capannoni e industrie, in calo del -30,6% rispetto all’omologo trimestre del 2011. Gli andamenti delle singole province, mostrano tutti segni negativi. Decisamente negativa la performance di Roma che con 62 unità compravendute in meno segna un tasso tendenziale del -59,0%. Forti contrazioni degli scambi nel settore sono evidenti anche a Milano, -34,9% e a Bologna, -27,5%. Il calo più contenuto si osserva a Palermo che registra una flessione del -3,6%. Infine tassi di variazione tra il -20,2% e il -15,9% si rilevano nelle restanti province.
Analizzando con maggior dettaglio l’andamento del mercato del settore residenziale per macro aree geografiche, nel II trimestre 2012 la riduzione delle compravendite registrata a livello nazionale (-25,3%) è diffusa e più accentuata di quella registrata nel primo trimestre in tutte le macroaree geografiche. L’area del Nord e del Centro perdono rispettivamente il -26,6% e il -25,5% delle transazioni e il Sud esibisce una contrazione del -22,6%. spetto all’omologo trimestre del 2004, la riduzione del mercato residenziale mostra tassi di calo superiori al 40% in tutte le aree. La maggiore contrazione complessiva di compravendite si registra al Nord, con -48,3%, pari al -44,9% al Centro e al -42,5% al Sud. Spicca la forte volatilità, con sensibili accelerazioni e decelerazioni tra il 2009 ed il 2010. In effetti, fino al II trimestre 2010 si assiste ad un evidente percorso di decelerazione degli andamenti negativi che proseguono con tassi di variazione positivi . Complessivamente, rispetto all’omologo trimestre del 2004, il mercato residenziale nei capoluoghi si è contratto del -45% circa, con le perdite maggiori al Nord, -48% circa, e poco inferiori al Sud, -46,2% e al Centro, -37,8% (Figura 6). Risulta poco superiore la perdita dal 2004 per il mercato residenziale dei comuni minori, -46,8%, con i comuni del Centro e del Nord che mostrano un mercato quasi dimezzato (-49,7% e -48,7% rispettivamente). nei primi due trimestri del 2010. Nei trimestri successivi, invece, riprende l’andamento negativo, interrotto negli ultimi due trimestri del 2011, che sembravano rappresentare un’inversione di tendenza disattesa dal crollo del primo trimestre del 2012 e confermata dalle perdite di questo trimestre. In peggioramento anche i cali registrati nei capoluoghi e nei comuni minori. La flessione del mercato delle abitazioni registrata a livello nazionale è analoga nei due ambiti territoriali con capoluoghi e comuni minori che perdono entrambi circa un quarto del mercato. Nei capoluoghi il calo è pari a -24,7% (era -20,0% nel I trimestre 2012) e nei comuni minori il tasso tendenziale si porta a –25,5% (era -19,3%). Nelle diverse macro aree la situazione nel II trimestre del 2012 si presenta per il settore residenziale ovunque molto negativa. In particolare, i comuni minori dell’area del Centro e del Nord a mostrare i calo più sostenuto, -27,7% e -26,9% rispettivamente. Elevate anche le flessioni delle transazioni nei capoluoghi del Nord, -25,8% e del Sud -25,2%. Al Centro i capoluoghi registrano un calo delle compravendite del -22,8%, e infine e i comuni minori del Sud perdono il -21,6% degli scambi.