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Palermo – Gesip, mentre ancora si protesta non si trovano soluzioni concrete

Agostino Laudani

Palermo – Gesip, mentre ancora si protesta non si trovano soluzioni concrete

giovedì 01 Novembre 2012

Il Comune sostiene di aver fatto tutto il possibile, intanto gli operai senza stipendio tornano nelle piazze. Si attende il ‘tavolo’ in Regione. Uiltucs: “Ricorrere alla cassa integrazione in deroga”

PALERMO – È di nuovo protesta in casa Gesip, dove i 1.800 dipendenti della società partecipata che fino a poche settimane fa si occupava di servizi di manutenzione per conto del Comune sono senza stipendio e senza cassa integrazione dal 1 settembre. Da due giorni gli operai sono tornati a manifestare in tutta la città, organizzando cortei e sit-in. Un presidio si è tenuto davanti a Palazzo delle Aquile, sede del Comune, mentre un gruppo di manifestanti ha deciso di avviare addirittura uno sciopero sciopero della fame, dopo aver constatato che non sono giunte soluzioni concrete per risolvere la delicata vertenza che negli ultimi mesi è esplosa in tutta la sua gravità, dopo aver “covato” già da alcuni anni.
In particolare le ultime proteste sono scattate dopo l’incontro di lunedi in Prefettura, per fare il punto sulla cassa integrazione che sembra ancora lontana. Servirà approfondire i termini attraverso un tavolo tecnico alla Regione.
Intanto si avvicendano le posizioni dei sindacati, come quelle di Uiltucs, che in una nota si è detta “disponibile all’inserimento della Gesip all’interno delle aziende che potranno percepire la cassa integrazione in deroga”. Ad affermarlo Pietro La Torre, segretario regionale del sindacato. “Si tratta di una decisione – ha aggiunto La Torre – presa al fine di assicurare le coperture economiche ai lavoratori per il tempo necessario alla costituzione della nuova società consortile e dell’avvio della stessa, per un arco temporale di circa cinque mesi. Si tratta comunque di un fatto unico e irripetibile – spiega il sindacalista – in relazione alle disposizioni di legge in materia e in relazione ai diritti degli altri lavoratori aventi diritto con procedure già approvate o in via di approvazione. Tale deroga dovrà trovare una tempestiva attuazione al tavolo che abbiamo chiesto al prefetto di convocare nel quale, inoltre, andranno accelerate le pratiche giacenti presso l’ufficio provinciale del lavoro di Palermo, dal momento che le somme già disponibili – considerato che normalmente si realizza uno scarto tra gli impegni teorici e le somme concretamente impegnate – dovrebbero garantire le condizioni per evitare il crescente dramma che incombe su tutti i lavoratori. Quindi, la Uiltucs fa appello a tutte le parti sociali sottoscrittrici degli accordi istituzionali a convenire sulla necessità si di addivenire a tale richiamata deroga che è funzionale e transitoria all’avvio dei nuovi assetti”.
Anche in seguito all’aggressione di una dipendente comunale durante le manifestazioni di protesta, non ha fatto mancare la sua voce l’amministrazione comunale di Palermo, che in una nota ha precisato di aver “fatto tutto quanto è di sua competenza, è intervenuta finanziariamente con fondi propri a sostegno dei lavoratori, ha interloquito con tutti e a tutti i livelli istituzionali perché si trovi una soluzione per i lavoratori della Gesip e per garantire servizi alla città.
“Il Comune – prosegue la nota – ha seguito con precisione le indicazioni scaturite dagli incontri istituzionali a partire da quello convocato dal Governo nazionale a Palazzo Chigi. Chiunque fa finta di ignorare questi fatti e aizza i lavoratori contro il Comune compie un atto grave di cui dovrà rispondere in tutte le sedi opportune.
“Il Comune di Palermo non tollera e non tollererà alcun atto di violenza, contro persone o cose – conclude la nota -. Con riferimento al grave atto di aggressione contro una dipendente comunale avvenuto oggi, il Comune si costituirà in giudizio contro coloro che sono stati colpevoli di questo gravissimo atto”.

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