120 mila euro al presidente, stesso tetto per tutti - QdS

120 mila euro al presidente, stesso tetto per tutti

Carlo Alberto Tregua

120 mila euro al presidente, stesso tetto per tutti

sabato 24 Novembre 2012

Lo scempio del voto di scambio

Continuare ad elencare i parametri negativi che hanno ridotto la Sicilia in queste condizioni è superfluo, perché sono noti a tutti. è altrettanto superfluo elencarne le cause. Tuttavia non possiamo tacere su una delle più importanti e, cioè, la politica clientelare di questi decenni basata sul voto di scambio. Un comportamento scorretto, perché basato sulla prepotenza di chi deteneva il potere nel chiedere, a chi aveva bisogno, di votarlo a fronte di una promessa poi rivelatasi inattendibile.
Cosicché, si sono formate decine di migliaia di precari, di consulenti, di amministratori di società regionali e comunali, e tanta altra gente che è ancora con la mano tesa, aspettando che qualcuno gli metta dentro il soldo.
Man mano che la stretta finanziaria si è fatta più serrata, tutti questi siciliani hanno capito la falsità delle promesse ricevute e ora scontano sulla propria pelle la loro credulità.

Nessuno, dal Presidente della Regione ai deputati, potrà dar loro quello che è stato promesso, per il semplice motivo che le risorse si sono esaurite. Se l’ex presidente Lombardo avesse avuto coscienza, avrebbe dovuto fare la politica inversa: tagliare i dipendenti inutili, tagliare la spesa superflua e con le risorse emergenti dai tagli attivare la macchina degli investimenti. Ma non si può pretendere capacità da chi non ce l’ha.
Non è un caso che il 28 ottobre il 63 per cento degli aventi diritto al voto ha protestato (53% astenuti, 4% votando schede bianche e nulle, 6% ai grillini).
Crocetta ha dato un segnale chiaro, tagliando del 20 per cento i compensi di dirigenti e amministratori con un risparmio stimato di 600 milioni di euro.
Ma nella burocrazia regionale, in quella dell’Ars e nelle burocrazie comunali si annidano privilegi che possono essere eliminati con una legge avente articolo unico: “L’emolumento del Presidente della Regione è di 10 mila euro al mese lordi; nessuno in Sicilia, politico o burocrate, può percepire un emolumento superiore”.
Ricordiamo che il costo per l’ente pubblico è il doppio di quanto erogato, per effetto del Tfr e degli oneri previdenziali.

 
Vi è poi la questione del personale regionale, che ha un esubero di quasi 14 mila unità e dei dirigenti che, per ammissione dello stesso Crocetta, sono il doppio di quanti ne servano, cioè duemila. Per tutta questa gente dovrebbe essere trovato un canale preferenziale in modo che si trasferisca nei cantieri delle opere pubbliche, che vanno aperti tempestivamente creando così decine di migliaia di posti di lavoro.
Il taglio della spesa improduttiva, inutile e indecorosa, dovrebbe comportare l’immediato cofinanziamento dei progetti per i quali sono già disponibili sia i fondi europei che quelli statali.
Tali progetti sono stati tenuti fermi dalla passata Giunta regionale perché ha utilizzato le risorse a fini clientelari. Ma siccome il tempo è galantuomo, questo errato comportamento sta portando al disfacimento del partito di Lombardo, il che non sarebbe male. È gravissima, invece, la situazione che ne è scaturita a carico di tutti i siciliani.

Abbiamo sentito Crocetta distinguere fra i tagli necessari alla spesa improduttiva e la macelleria sociale, che non va fatta. Gli ricordiamo che non è macelleria sociale tagliare gli apparati e contemporaneamente migliorare i servizi. La verità è che gli apparati si possono tagliare se si taglia il clientelismo e se si scelgono dirigenti in base alle capacità professionali e all’onestà, non in base all’appartenenza e alla fedeltà a questo o a quell’uomo politico.
Nel momento in cui i precari e gli altri che hanno aspettative ormai cadute si accorgeranno della fregatura che gli hanno dato i politicanti, si ribelleranno, speriamo in modo non virulento. Palermo deve aspettarsi un moto di rabbia da decine e decine di migliaia di persone che per un verso o per l’altro vedranno cadere le loro illusioni.
Crocetta sta tentando di formare una Giunta con buoni assessori, ma se non metterà mano al taglio dei privilegi, a cominciare da quelli dell’Assemblea regionale, riconducendone i costi al livello degli altri Consigli regionali, non sarà credibile.
Vogliamo augurargli che riesca nel suo intento.

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