Dal campo sportivo al parco suburbano un triste viaggio fra incuria e vandalismo - QdS

Dal campo sportivo al parco suburbano un triste viaggio fra incuria e vandalismo

Riccardo Lupo

Dal campo sportivo al parco suburbano un triste viaggio fra incuria e vandalismo

venerdì 14 Agosto 2009

Trabia (Pa). Puntare sul turismo ripulendo il territorio.
Spogliatoi. Testimoniano meglio di qualsiasi altra cosa il pessimo stato in cui versa l’impianto dedicato a Enzo Curreri, tra bagni distrutti e insozzati da scritte inneggianti alla mafia.
Santa Rosalia. Una delle zone che i turisti preferiscono, ma in cui la sicurezza non è tra le priorità. Basti guardare il lungomare, che
in alcuni tratti manca della ringhiera.

TRABIA (PA) – Leggendo le notizie pubblicate sul sito ufficiale del Comune di Trabia, sembrerebbe di vivere nel Paese delle meraviglie, dove tutto funziona, dove tutto è in ordine – parchi, ville, impianti sportivi – e dove spiccano decine di associazioni sportive. La realtà, però, è leggermente diversa e questo nostro viaggio fra le zone degradate parte proprio dall’impianto sportivo comunale intitolato a Enzo Curreri (un giovane che aveva dato tantissimo per lo sport) per poi visitare quel che rimane del parco suburbano in zona Sant’Onofrio e ancora la villetta a piazza Fuori Porta e il borgo marinaro Santa Rosalia.
Per anni l’impianto sportivo situato nella zona alta del paese è stato il cavallo di battaglia in tutte le campagne elettorali. Candidati di centrodestra e di centrosinistra hanno fatto a gara per chi la sparava più grossa. Per anni si è detto di fare una struttura sportiva polivalente all’avanguardia, di rilanciare lo sport a Trabia come ai vecchi tempi, quando il Trabia Calcio arrivò a giocare persino in Eccellenza (un grande successo per un piccolo paese di provincia). Tutte illusioni o, se volete, parole al vento, perché nella realtà dei fatti nulla è cambiato, anzi allo stato attuale l’impianto versa in una situazione di forte degrado.
La struttura, sorta tra il 1983 e il 1990 con investimenti economici miliardari, ha avuto il suo massimo splendore negli anni Novanta grazie alla squadra di pallone cui era affidata la gestione della struttura. C’erano numerose scuole calcio che frequentavano l’impianto sportivo, così come c’erano tanti, anzi, tantissimi giovani che si formavano al suo interno. La struttura, enorme nel suo complesso, è composta da un campo da gioco regolamentare fornito di tribuna e spogliatoi, due campi da tennis con relativi spogliatoi, un campetto polivalente e un impianto di illuminazione paragonabile a quello di uno stadio di serie A.
Di tutto questo oggi non esiste più nulla. Spogliatoi distrutti, dalle porte alle finestre, muri insozzati da scritte volgari e da frasi inneggianti alla mafia, bagni divelti, campo impraticabile per via di erbacce e rifiuti speciali di ogni genere, impianto di illuminazione pericolante, recinzione inesistente e a rischio per i passanti, in quanto dalla parte in cui manca vi è un dirupo alto più di venti metri.
Le cose non migliorano recandosi al parco suburbano situato in collina, nella zona di villeggiatura del paese, la cosiddetta zona Sant’Onofrio. Qui c’è di peggio: oltre alla struttura distrutta dai vandali, dove non esistono più i bagni, dove gli impianti elettrici sono stati trafugati, gli arredi esterni in legno distrutti , e le dèpendance sono pericolanti, vi sono persino lastre in eternit contenenti il pericoloso amianto. Qualcuno ha avuto la brillante idea, visto lo stato di abbandono e la  mancanza di una vigilanza, di venirci a scaricare un intero camion.
Arrivati a questo punto, qualcuno potrebbe pensare di rilassarsi un po’ andando a farsi una passeggiata a Santa Rosalia, un tempo meta preferita dai fidanzati per una passeggiata romantica. Ma prima di arrivarvi decidiamo di passare dal sottopasso della villetta situata all’ingresso del Paese, in zona Fuori porta. Passare da questo sottopasso, per i turisti, deve essere davvero duro e ardimentoso. Qui i vandali hanno pensato bene di distruggere gran parte delle mattonelle in pietra, di insozzare i muri e di trafugare tutto l’impianto elettrico, fili compresi. Superato questo percorso di guerra, si può finalmente arrivare alla famosissima borgata Santa Rosalia, dove vi è la più bella cappella realizzata dai pescatori in onore della Santuzza.
Qui i problemi sono di natura diversa. Ciò che manca di più è la sicurezza per chi vuole ammirare il mare. Ebbene, in questo splendido luogo si rischia di finire in acqua senza nemmeno accorgersene in quanto manca quasi tutta la ringhiera parapetto. A quest’ultimo problema però si può facilmente ovviare: basta spostarsi di una decina di metri e sedersi sotto la bellissima cappella a patto, però, che non si faccia caso ai rifiuti di ogni genere.

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