Chi è onesto può essere pericoloso - QdS

Chi è onesto può essere pericoloso

Carlo Alberto Tregua

Chi è onesto può essere pericoloso

giovedì 17 Gennaio 2013

Non sembri un paradosso: l’onestà può bucare il muro del malaffare. Cosa caratterizza la prima e cosa il secondo. L’onestà è un valore che veste le persone perbene, le quali hanno in essa un punto di riferimento preciso: non si può andare nel versante della disonestà. Comportarsi, quindi, in modo equo, possibilmente obiettivo, senza danneggiare gli altri, anzi, avendo rispetto per il prossimo.

L’onesto non è stupido, è (può essere) intelligente. Sceglie di essere onesto anche se non si sente obbligato ad esserlo perché crede nei valori che dovrebbero informare gli atti ed i comportamenti delle persone umane.
Il malaffare, per contro, è un comportamento che volutamente crea danno agli altri per un tornaconto personale, egoistico, fuori da ogni rapporto sociale. Non bisogna essere mafiosi per essere malavitosi. Lo si può essere anche in guanti bianchi, nascosti da una forma di perbenismo che fa apparire ciò che non è.

Ma, nel medio e lungo periodo, chi esercita il malaffare viene smascherato dagli eventi perchè esso non si può nascondere a tempo indeterminato.
Ecco perché l’onesto prevale ed è considerato pericoloso dal disonesto. Il primo ha una vista lunga e nel tempo afferma coerenza e costanza che gli vengono riconosciute. Il secondo, prima o poi, troverà l’ostacolo o l’evento che denuda la sua vera natura.
Nel corso dei secoli ci saranno stati malavitosi o persone apparentemente perbene che sono morte senza aver rivelato la loro natura, ma sono di più quelli che prima o dopo hanno gettato la maschera.
La pericolosità dell’onesto, risiede nel suo comportamento quotidiano, abbastanza omogeneo, che non scantona mai dai limiti morali nei quali intende credere. La vera pericolosità è quella di chi agisce in modo disonesto perché danneggia il prossimo volutamente, senza rimorsi.
Onestà e disonestà fanno parte dell’uomo. Con esso sono nate e con esso moriranno. E rientrano nell’eterna lotta fra il bene ed il male, ovvero nella capacità della persona umana, dotata del libero arbitrio che la Natura o il Supremo Architetto le ha assegnato, di scegliere ascoltando solo sé stessa.

L’onestà non è gratuita né si sceglie istintivamente. Deriva dalla disciplina che ognuno di noi si impone, imparando e apprendendo tutto ciò che è avvenuto nei millenni e i meccanismi del presente in cui viviamo.
Non si nasce onesti, bisogna volerlo diventare e pensarlo fortemente alimentando la propria mente di letture, letture e letture. Solo chi è convinto che conviene essere onesti lo può essere sul serio.
Ecco perché serve la disciplina che eviti di fare accettare provocazioni subite da noi  ogni giorno, di misura e dimensione diversa.

Ricordiamo la quadripartizione socratica, più volte citata in questi editoriali: spirito, mente, cervello e corpo. Quest’ultimo deve essere mantenuto in buona salute, almeno per quanto riguarda la nostra volontà, perché mens sana in corpore sano.
Il fisico è la casa della mente e del sottostante cervello preposto a tutte le funzioni vitali automatiche sulle quali non possiamo intervenire. Nessuno infatti può bloccare il cuore, può impedire la digestione, la nascita, la crescita e la morte delle cellule e le altre funzioni che ci permettono di vivere.

Vi è poi la necessità di essere ordinati, ma non ossessivamente. Tuttavia, ricordiamo che la Natura ha predisposto le regole di funzionamento dell’Universo. Noi, che ne siamo una piccola parte, non possiamo sfuggire a tali regole ma, potendo scegliere liberamente, spesso infrangiamo tali regole credendo di non subirne alcuna ritorsione. Non è così. L’ordine naturale delle cose è al di sopra di noi. Quando lo forziamo una ricaduta negativa, prima o dopo, ci arriva, come due più due, magari tardi, fa sempre quattro.
Le considerazioni che precedono  possono sembrare di natura matematica, mentre l’uomo è dotato di fantasia e, quindi, può navigare nel mondo dei sogni liberamente senza freni. Però, una cosa è navigare nel mondo dei sogni, altra è percorrere la strada, in quanto attratti dalla legge di gravità.
è bene non scordarlo mai.

Un commento

  1. Mariano Nunzio Farella ha detto:

    COMPLIMENTI. Penso che sia la pura e cruda verità e realtà. Molto spesso sono stato accusato di non voler giustificare la scelta della via di mezzo fra morale e immorale. Oggi cercando frasi e aforismi in merito mi sono imbattuto sul vostro articolo che ho con molto piacere condiviso…

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