Alcol e droga gli ingredienti delle stragi del sabato sera - QdS

Alcol e droga gli ingredienti delle stragi del sabato sera

Anna Claudia Dioguardi

Alcol e droga gli ingredienti delle stragi del sabato sera

mercoledì 30 Gennaio 2013

27 gli episodi che si sono verificati in Sicilia nel 2012: lo rivela l’Osservatorio Il Centauro/Asaps. Meno vittime nel weekend ma al Sud strade sempre più insanguinate

CATANIA – Sabato, una parola spesso associata a un altro termine: “strage”. Un giorno in cui le strade si tingono dei colori rosso e nero, de colori della morte e della cronaca. I colori delle vite spezzate che, ancora troppo spesso, tingono le nostre strade nelle notti in cui a far da padrone dovrebbe essere solo la spensieratezza e la felicità di passare qualche ora in compagnia degli amici.
203 le vittime nell’anno da poco conclusosi. 636 i feriti negli incidenti mortali o gravi avvenuti nelle notti di venerdì e sabato, dalle 22 alle 6 del mattino, con giovani conducenti sotto i 30 anni. Questa appunto la definizione di “strage del sabato sera”. Numeri significativi ma comunque, e fortunatamente distanti, dalle assurde cifre registrate fino a non molti anni fa. Nel 2000 le vittime furono infatti ben 917, nel 2011 nelle notti del venerdì e del sabato siamo scesi a 421 “cioè 496 lenzuoli bianchi in meno stesi sotto i fari – ricorda Giordano Biserni, Presidente dell’Osservatorio Il Centauro/Asaps al quale si deve il monitoraggio del fenomeno – con un calo del 54%”.
Un fenomeno che cambia e le cui vittime sono sempre meno tra i giovanissimi, spostando l’asse invece verso le fasce più adulte. Un fenomeno ancora nettamente prevalente al Nord. Il 53% degli impatti ossia 194, è infatti avvenuto nelle strade del settentrione e in tre regioni in particolare: Lombardia (50), Emilia Romagna (46) e Veneto (32). Nord in cui il fenomeno trova tra l’altro le sue origini, quando negli anni ’80 e ’90 ad essere narrate dai telegiornali erano mediamente 4, 5 morti ogni notte del fine settimana. Ma la fascia geografica seconda in classifica è a sorpresa il Sud con 93 episodi. Un dato che deve far riflettere poiché fino a qualche anno fa si trattava di un fenomeno qui del tutto assente. E a riflettere dovrebbe essere in particolare la nostra Regione, prima in classifica tra quelle meridionali con 27 episodi, seguita da Puglia (23) e Campania (16). Infine 75 gli episodi registrati al centro Italia, in prevalenza nel Lazio e in Toscana.
Scontata l’associazione del fenomeno all’abuso di alcolici o all’assunzione di sostanze stupefacenti, anche se, in effetti la presenza di alcol o droga è stata accertata solo nell’11% degli incidenti gravi. Ben 189 invece i casi in cui l’incidente è stato dovuto allo sbandamento del veicolo. “Un dato che – sottolinea Biserni – va a fissare inequivocabilmente il fattore legato quanto meno alla stanchezza dei giovani nelle notti del fine settimana”. Le strade provinciali si rivelano le più pericolose, teatro di morte nel 50% dei casi, seguiti dalle strade urbane (43 %), e solo per ultime, con il 7%, dalle autostrade.
Seppur non esiste parola più impropria, di fronte alle spaventose cifre degli anni passati, non possiamo salutare i dati 2012 che con il termine “positivi”. Dati sintomo di un’evoluzione nella mentalità di chi guida. Un cambiamento dovuto anche alle numerose campagne di sensibilizzazione condotte negli ultimi anni. “Anche l’Asaps – conclude il Presidente dell’osservatorio – ha dato il suo contributo negli ultimi 20 anni. Le nuove e più severe norme, i decuplicati controlli con l’etilometro e le campagne come Brindo con prudenza della Fondazione ANIA con la Polizia Stradale, hanno dato i loro frutti. Ora si tratta di mantenere questi modelli e questa tensione, perché al minimo abbassamento della guardia la tendenza potrebbe tornare a far segnare cattivo tempo”.

I DATI PARLANO
203 le vittime di incidenti classificabili come “stragi del sabato sera”
917 le vittime nel 2000. Già nel 2011 scese a 452 con una diminuzione del 54%
27 gli episodi in sicilia. Prima regione in classifica nella fascia meridionale, seguita da Campania e Puglia
194 casi nel settentrione, area in cui il fenomeno trova le sue origini negli anni ’80 e ‘90
11% i casi in cui è stata accertata la presenza di alcol o droga

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