Responsabilità di risultato futuro dei dirigenti - QdS

Responsabilità di risultato futuro dei dirigenti

Carlo Alberto Tregua

Responsabilità di risultato futuro dei dirigenti

sabato 30 Marzo 2013

Professionalità a servizio dei siciliani
 

Crocetta sta tentando di bonificare la Regione, grattando la melma che ha coperto comportamenti clientelari di chiara corruzione. Il suo compito è improbo perché deve tagliare privilegi e rendite di posizione di decine di migliaia di persone abituate a percepire stipendi e indennità senza fare nulla in cambio per la Pubblica amministrazione, se non far finta di rendere dei servizi.
Tutto ciò costituiva la filosofia del ceto politico e degli ultimi presidenti della Regione che hanno governato infischiandosene dei siciliani ma preoccupandosi dei propri affari. La cultura del favore è sempre prevalsa sulla cultura del servizio.
Tutto ciò è finito con la crisi cominciata nel 2008 perché sono terminate le risorse che si potevano distribuire in base al clientelismo.
In questo quadro hanno avuto un ruolo determinante, che ha condotto la Sicilia allo sfascio, i dirigenti generali e tutti gli alti dirigenti della Regione che in atto sono poco meno di 1.900 contro i poco più di 200 della Regione Lombardia.

La leggenda metropolitana che motiva un’eccedenza di circa 1.000 dirigenti perché qui si fanno attività che in Lombardia sono svolte da personale dello Stato è sbriciolata dalla circostanza che in quella regione tutte le attività svolte in Sicilia sono coperte da appena 300 unità.
Da qualunque lato si giri, il puerile tentativo di nascondere la realtà è destinato a fallire per la ragione prima richiamata: i tempi per il clientelismo e per il favoritismo sono terminati. Anzi, secondo l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, vi è un buco finanziario di due miliardi che non sa come coprire, allo stato dei fatti.
Se la Regione fosse stata un’azienda privata non avrebbe avuto altra scelta che portare i libri in tribunale. Mutatis mutandis così accadrà, per effetto dell’articolo 8 dello Statuto, se non sarà approvato il bilancio 2013 entro il prossimo 30 aprile.
In altri termini, si verificherà una condizione perché la Regione venga commissariata da tre soggetti nominati dal Parlamento nazionale. Forse a questo non si arriverà perché Crocetta sceglierà una soluzione di basso profilo che non produrrà alcun effetto utile a intraprendere la strada della crescita.

 
La soluzione sarebbe di approvare un bilancio in cui sono previste solo spese ordinarie che assorbono totalmente le entrate per trasferimenti dallo Stato e proprie. Ma senza risorse destinate ad investimenti non si potranno cofinanziare i fondi europei né le infrastrutture indispensabili allo sviluppo. Neppure le opere pubbliche e neanche il sostegno alle imprese, le uniche che generino ricchezza e lavoro.
La calma piatta sarebbe il disastro della Sicilia perché fomenterebbe una crisi sociale ed economica senza fine.
Comprendiamo che il presidente della Regione è di fronte a un bivio infuocato: tagliare tutte le spese clientelari comprese quelle per precari, formatori, dipendenti di partecipate e tante altre che hanno rovinato la Sicilia, in modo da fare emergere risorse utili alla crescita; ovvero, mantenere l’attuale sistema clientelare senza attivare alcun anelito per ritornare allo sviluppo.

In questo quadro, una funzione determinante è affidata ai dirigenti generali, ai dirigenti di area e ai dirigenti di servizio della Regione siciliana. Tutti costoro sono ben remunerati e pagati puntualmente ogni fine mese.
Debbono fare un atto di resipiscenza e capire una volta per tutte che sono al servizio dei siciliani, cui debbono dedicare tutte le loro energie e la loro professionalità.
Possono dimostrare buona fede e capacità se comprendono che la loro presenza nella Regione è giustificata dalla responsabilità dei risultati di cui debbono dare conto all’opinione pubblica, in un nuovo ambito di trasparenza che non nasconda più dati e informazioni, che la stampa ha il dovere di chiedere, per portarli ogni giorno all’opinione pubblica.
L’appello che abbiamo fatto sabato 23 marzo ad assessori e dirigenti generali della Regione viene ripetuto oggi. Nessuno se ne abbia a male se riportiamo l’ira dei siciliani nei confronti di un ente che ha rovinato la Sicilia.
Assessori e dirigenti, o state di qua con i cittadini cui fornite tutte le informazioni senza nulla nascondere; o state di là, dentro la nebbia nell’opacità di uno scenario che nasconde la corruzione.
Non ci sono vie di mezzo. Meditate!

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017