Dopo anni di totale anarchia ordine per i mercati generali - QdS

Dopo anni di totale anarchia ordine per i mercati generali

Gaspare Ingargiola

Dopo anni di totale anarchia ordine per i mercati generali

martedì 16 Aprile 2013

Evidenziate “gravi anomalie” nell’utilizzo delle strutture, delle utenze idriche ed elettriche. Dalla Giunta Orlando un pacchetto di delibere e un Regolamento unico

PALERMO – Un nuovo sistema di videosorveglianza, uno stanziamento di 639 mila euro per il mercato ittico e la stesura del Rum (Regolamento unico dei mercati generali). Sono queste alcune delle decisioni prese nelle scorse settimane dalla Giunta di Leoluca Orlando, che ha varato un pacchetto di delibere allo scopo di risollevare la situazione di degrado ai mercati generali di Palermo, definita “preoccupante” dallo stesso assessore alle Attività produttive, Marco Di Marco.
La relazione che il capo area del Settore, Maria Mandalà, ha presentato sul tavolo dell’assessore ha tracciato un quadro a tinte fosche, soprattutto per quanto concerne il mercato del pesce di via Crispi. Con i commissionari di quest’area già da tempo era stata avviata una trattativa, che a marzo ha portato a un accordo di massima su alcuni degli interventi da effettuare: ripristino della fognatura per le acque reflue, istituzione di un servizio di sorveglianza della Polizia municipale, costruzione di una cella frigorifera per il pesce sequestrato, possibilità di accesso al mercato per altri commissionari oltre ai sei-sette già presenti. Ma, nonostante l’accordo, la figura e il ruolo dei commissionari all’interno del mercato ittico sono rimasti nel mirino della Giunta Orlando, con due delibere ad hoc varate pochi giorni fa che descrivono l’area di via Crispi “in una situazione di totale trascuratezza, con gravi carenze igienico-sanitarie, non a norma in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e del tutto priva di controllo degli accessi e di videosorveglianza”.
Nella prima delibera la Mandalà ha puntato il dito contro le concessioni scadute a dicembre 2012 e per le quali sono stati richiesti i rinnovi, “poiché sono emerse gravi anomalie, consistenti nel fatto che i concessionari pagano solo l’utilizzo dei posteggi e non quello dei magazzini, che nessuno dei concessionari ha propri contatori individuali delle utenze idriche ed elettriche e che le tariffe di concessione sono ancora espresse in lire, essendo aggiornate al 2000”.
“Si tratta – ha scritto la Giunta comunale – di una situazione tanto grave da mettere a rischio la funzionalità dello stesso mercato, per il quale peraltro nel 2011 e nel 2012 l’Asp ha già elevato delle sanzioni amministrative per le carenze igienico-sanitarie”.
Subito via, dunque, ai primi interventi: già installato un impianto di videosorveglianza con quattro telecamere, è stata aperta una gara d’appalto per l’impianto antincendio e per l’installazione della barra elettromeccanica per il controllo degli accessi.
Il secondo provvedimento, invece, ha stanziato 639 mila euro per una serie di profondi interventi in materia edile e di adeguamento alle norme igienico-sanitarie. I fondi, che saranno a carico dell’amministrazione, “sono già nella disponibilità del bilancio” e la ristrutturazione sarà inserita nell’elenco delle opere cantierabili nel 2013 per il Piano triennale opere pubbliche. In seguito si penserà anche al rifacimento del manto stradale.
Specifici interventi, poi, riguarderanno l’area del mercato ortofrutticolo: anche lì c’è già una videosorveglianza nuova di zecca, con sei telecamere (contando anche quelle appena installate all’ufficio Suap, sono stati spesi 29 mila euro), ma soprattutto sono iniziati i lavori di rimozione dei circa 1.200 mq di eternit che insistono sul soffitto di alcuni stand, che verranno coperti con una lamiera grecata per evitare i danneggiamenti dovuti agli eventi atmosferici. La bonifica dall’amianto costerà altri 25 mila euro.
La Giunta ha inoltre deciso di procedere alla redazione di un nuovo regolamento (quello attuale risale al 1959) e a un adeguamento delle tariffe, in modo da coprire con le concessioni almeno il 36% dei costi di gestione, come previsto dalla legge.

Gaspare Ingargiola
Twitter: @gaspare84

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