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Catania – Nuova cittadella della giustizia. L’obiettivo è ultimarla nel 2016

Melania Tanteri

Catania – Nuova cittadella della giustizia. L’obiettivo è ultimarla nel 2016

sabato 08 Giugno 2013

L’immobile di viale Africa costò 57 mld di lire, ma non sarà più usato per riunire gli uffici giudiziari. Sfuma l’ipotesi dell’ex Palazzo delle Poste. Intesa per l’area dell’Ascoli-Tomaselli

CATANIA – Trovata la soluzione per la cittadella giudiziaria di Catania. O almeno così sembra. La scorsa settimana, in gran segreto, è stato infatti firmato a Palermo il protocollo d’intenti in base al quale la Regione si impegna a rendere disponibile la struttura dell’ex ospedale “Ascoli Tomaselli”, ampia costruzione oggi dismessa, situato in via Passo Gravina e di proprietà dell’azienda ospedaliera “Garibaldi” che dovrebbe cederla perché vi venga realizzata la sede di tutti gli uffici giudiziari al momento sparsi per la città di Catania.
La notizia, che circolava già da tempo, è stata confermata dal Comune di Catania, tra i soggetti coivolti nella faccenda, che ha diramato una nota nella quale l’amministrazione comunale si dichiara disponibile a offrire il pieno contributo affinchè l’operazione possa andare a buon fine.
Si opta, dunque, per una soluzione differente da quella ipotizzata tempo fa, ma che non è mai stata tramutata in realtà, ovvero la trasformazione dell’ex Palazzo delle Poste di viale Africa in cittadella della Giustizia: l’immobile, acquistato tempo fa al costo enorme di 57 miliardi di lire e che il Comune si era impegnato a ristrutturare, è ancora vandalizzato e inutilizzato.
Le condizioni in cui si trovano gli uffici giudiziari cittadini sono infatti al limite, non solo per il costo da sostenere per mantenere locali in affitto, quanto soprattutto per la mancanza di spazio, come sottolineato dallo stesso presidente del Tribunale di Catania, Bruno Di Marco che aveva evidenziato le “difficoltà legate all’assenza di locali” e aveva invitato “il sindaco del Comune di Catania ad adottare immediatamente le iniziative necessarie”.
La soluzione, dunque, potrebbe essere l’Ascoli Tomaselli, come indicato nel protocollo d’intenti firmato dal presidente della Regione Rosario Crocetta, alla presenza degli assessori alla Sanità Lucia Borsellino e all’Energia Nicolò Marino, del presidente della Corte di Appello di Catania Alfio Scuto, del procuratore generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catania Giovanni Tinebra, del presidente del Tribunale di Catania Bruno Di Marco e del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania Giovanni Salvi, oltre a quell del direttore generale dell’azienda ospedaliera Garibaldi, Angelo Pellicanò.
In questo modo è stato dunque formalizzato l’impegno della Regione a collaborare con tutte le istituzioni al fine di rendere concreto l’intervento. Un passo importante verso la riorganizzazione della Giustizia a Catania che è stata accolta con favore anche dai dirigenti degli Uffici giudiziari che hanno espresso la loro piena soddisfazione per la disponibilità assicurata dal presidente Crocetta in ordine alla soluzione delle problematiche dell’edilizia giudiziaria.
Una volta firmata l’intesa, bisognerà procedere alla redazione del progetto preliminare da parte del Genio civile di Catania per capire che tipo di investimento sarà necessario. Una volta concluse le varie conferenze per stabiliire ogni dettaglio, i lavori potrebbero partire già nel prossimo anno e la nuova cittadella della Giustizia potrebbe vedere la luce già nel 2016.
 

No all’ennesima soluzione-tampone

CATANIA – Quanto stabilito alla regione sull’edilizia giudiziaria a Catania ha scatenato le reazioni del Comtato civico “Cittadella della Giustizia”, il cui portavoce, Emanuele Bonomo,ha espresso alcune perplessità sui tempi e sulle modalità con cui si è arrivati alla decisione.
“Il Comitato apprezza le attenzioni particolari che il presidente Crocetta sta avendo, in queste ultime settimane, per la città di Catania – ha spiegato Bonomo – e, ancor di più, l’attenzione che lo stesso ha per un problema così specifico, quale appunto quello dell’edilizia giudiziaria; per questo si augura vivamente che queste attenzioni continuino anche dopo le elezioni del 9-10 Giugno”.

La preoccupazione del Comitato è che si tratti di un annuncio elettorale. Non solo: Bonomo spiega anche le perplessità sulle modalità con cui si è giunti a definire la vicenda.
“Rimane la perplessità – ha aggiunto – circa il tempo ed il modo con il quale il presidente Crocetta è intervenuto su tale vicenda, sottoscrivendo questo tipo proprio dieci giorni prima delle elezioni amministrative e non magari venti giorni dopo con la collaborazione del nuovo sindaco che è il solo, per legge, vero attore su tale questione”. Il Comitato lamenta anche il mancato coinvolgimento di altri attori importanti. “Non comprendiamo – prosegue Bonomo – il motivo per il quale Crocetta non abbia tenuto nella giusta considerazione tutte quelle “parti sociali” che in questi anni hanno ragionato seriamente sul problema. Attendiamo maggiori dettagli dalla Regione – ha aggiunto – circa la proposta avanzata. Comunque, in prima battuta, pare di capire che gli spazi non siano sufficienti per tutto. Noi – ha concluso – spingeremo per una soluzione definitiva e non per l’ennesima soluzione tampone”.

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