Costruzioni, Catania provincia leader nel Centro-Sud Italia - QdS

Costruzioni, Catania provincia leader nel Centro-Sud Italia

Marina Barrera

Costruzioni, Catania provincia leader nel Centro-Sud Italia

mercoledì 02 Settembre 2009

Nel 2008 registrate quasi 12 mila aziende di settore, nuove opportunità dal Piano casa regionale. L’indagine: la maggior parte delle ristrutturazioni riguarderà le camere da letto

Palermo – È Catania la provincia leader nel settore delle costruzioni. Nel 2009 sono ben 11.864 le aziende della provincia etnea registrate, pari al 22% del totale regionale. è quanto emerge dall’indagine condotta da Expoedilizia su un campione di 110 aziende edili del Centro e Sud Italia, in previsione della Fiera professionale per l’edilizia e l’architettura organizzata da Ros, società partecipata da Fiera di Roma e da Senaf, che si svolgerà presso il polo fieristico della capitale dal 12 al 15 novembre 2009.
Il comparto  vede nel Centro e Sud Italia l’area con una concentrazione di imprese pari al 49,7% del totale nazionale. Per il 71% delle imprese edili del Centro Sud Italia sarà l’applicazione del Piano Casa ad incidere sulla crescita del giro d’affari del settore edilizio. Il 39% delle aziende dichiara che l’incremento non supererà il 20%, mentre per il 23% degli imprenditori la crescita sarà compresa tra 21% e il 40%.
In tema di Piano Casa, l’indagine ha rilevato per quale ambiente della casa verrà fatta richiesta di ampliamento. Al primo posto viene indicata la camera da letto (30%) seguita dal soggiorno (20%) e dalla taverna (14%). Per il 60% degli intervistati, inoltre, la spesa media che ogni cittadino effettuerà per i lavori di ampliamento è compresa tra i 10.000 euro e i 30.000 euro, per il 16% avrà un tetto limite di 10.000 euro, mentre per il 14% sarà compresa tra i 30.000 e i 50.000 euro.
Sul fronte occupazionale previsioni incoraggianti per il comparto. La maggior parte degli imprenditori (52%) stima infatti di mantenere stabile nel primo semestre del 2009 la propria forza lavoro rispetto all’analogo periodo dello scorso anno e ben il 15% dichiara che avrà nel proprio organico un numero maggiore di addetti. Tra le figure professionali più richieste il responsabile della sicurezza nei cantieri (36%), il geometra/ingegnere (31%) e l’architetto con specializzazione in area ambientale (26%).
In un’ ottica di strategie costruttive, ben l’83% del campione dell’indagine Expoedilizia crede che l’ottimizzazione dell’utilizzo delle forze naturali  nell’ottica di eco-compatibilità, eco-sostenibilità e risparmio energetico, possa essere una leva efficace per il rilancio del settore. In controtendenza, però, i dati relativi agli interventi di ristrutturazione dei primi sei mesi del 2009: ben il 52% degli intervistati dichiara di non aver ricevuto nessuna richiesta di adottare soluzioni che migliorino l’efficienza energetica dell’edificio. Tra gli interventi più richiesti l’isolamento delle pareti (19%), la coibentazione (18%) e l’isolamento di tetti e pavimenti (18%).
“L’indagine condotta in occasione di Expoedilizia – ha affermato Emilio Bianchi, Direttore di Senaf – fotografa un mercato che, nonostante il difficile momento di congiuntura economica internazionale, lascia intravedere una certa fiducia per il futuro soprattutto dal punto di vista dell’occupazione. L’attuazione del Piano Casa inoltre risulta fondamentale per la crescita del giro d’affari del settore edilizio e perché offre la possibilità di porre l’accento sui criteri di efficienza energetica e di sicurezza edile che non possono più essere messi in secondo piano”.
 

 
Antitrust: “Gare trasparenti per i servizi aggiuntivi alla cultura”
 
ROMA – Caffé, ristorazione, librerie e organizzazione di eventi. I musei italiani si arricchiscono sempre più di servizi aggiuntivi e l’Antitrust chiede di garantire “a tutte le imprese parità di condizioni di accesso” attraverso gare trasparenti e non discriminatorie.
Le osservazioni firmate dal presidente Antonio Catricalà, muovono a seguito di una denuncia dell’associazione Confcultura che riunisce la maggior parte delle imprese concessionarie italiane dei servizi museali. In particolare l’Autorità garante della concorrenza e del mercati rileva come “l’effettiva valorizzazione dei beni museali appare perseguibile attraverso la gestione imprenditoriale” di tali servizi vista la mancanza di risorse degli enti pubblici che potrebbero delineare gli aspetti fondamentali del programma di valorizzazione lasciando agli operatori la scelta più conveniente.

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