Eni punta su Gela e mette 700 milioni - QdS

Eni punta su Gela e mette 700 milioni

Marina Pupella

Eni punta su Gela e mette 700 milioni

martedì 30 Luglio 2013

Il progetto presentato dal presidente della Regione, Crocetta e dal responsabile raffinerie internazionali della società, Elefante. Gli impianti saranno rinnovati per rispondere alle esigenze di mercato e ambientali

PALERMO – La raffineria Eni di Gela punta ad un investimento di circa 700 milioni di euro, per superare le debolezze strutturali del sito, attraverso un adeguamento e un potenziamento degli impianti il cui scopo dovrebbe essere il miglioramento della tutela ambientale e della sicurezza.
 
E così, ieri, a Palazzo d’Orleans i vertici della compagnia, il presidente della Regione Crocetta e l’assessore al Territorio Lo Bello hanno annunciato il piano denominato “progetto Gela, una nuova Raffineria”.
La raffineria ha risentito molto della crisi e del conseguente calo dei consumi di carburante, ma tiene duro per non chiudere i battenti (come invece hanno già fatto 15 stabilimenti in Europa), puntando su un nuovo piano industriale, per rendere il centro del nisseno all’avanguardia nel campo della produzione dei carburanti. I vertici del “cane a sei zampe” hanno quindi stabilito una nuova linea di produzione, in cui la benzina verrà sostituita man mano dal gasolio, ma anche investimenti per il biocarburante attraverso il riuso delle alghe.
 
Un accordo che ricuce i rapporti proprio tra l’ex sindaco di Gela e i vertici dell’Eni che nelle scorse settimane si erano trovati in polemica in merito al rafforzamento e bonifica degli impianti. Il governatore ha tenuto a precisare l’importanza dell’incontro: “Sono contento d’essere qui oggi per una vicenda che mi ha coinvolto quando facevo il sindaco. L’investimento di Eni riguarda due tematiche fondamentali: l’utilizzo delle acque di Gela, il rinnovamento dell’impianto di raffinazione. Per quanto riguarda le acque il punto fondamentale è l’uso della diga Ragoleto, da questo momento a disposizione esclusiva della cittadinanza che utilizzava invece acqua desalinizzata, e l’approvvigionamento da parte della raffineria di acque di falda, ovvero trattate dal sottosuolo, nello stesso impianto. L’obiettivo è quello di considerare l’acqua un bene primario evitando il più possibile gli sprechi”.
Il governatore si concentra poi sulle migliorie che riguarderanno il nuovo impianto di raffinazione: “Il piano d’investimenti innanzitutto riguarda la sostituzione delle vasche utilizzate fino ad ora e la copertura del ‘parco carbone’, deposito del carbon coke. Ritengo che già il solo fatto di prevenire l’infiltrazione di carburanti e la dispersione di rifiuti e carbone nell’ambiente rappresenti un passo avanti incredibile anche per la salute. I processi di automatizzazione previsti dall’Eni rinnoveranno il ciclo di raffinazione rendendo l’impianto molto più sicuro e meno inquinante, salvaguardando, allo stesso tempo, tutti i posti di lavoro.
 
Tengo a precisare infatti che nessun lavoratore è in pericolo di perdere il proprio posto. L’investimento complessivo, oltre ai 500 milioni già impiegati dal 2009 a oggi, riguarda altri 700 milioni di euro. La Regione ha voluto dire alle grandi industrie petrolifere che il territorio siciliano viene prima di tutto – ha concluso Crocetta -. Il nostro accordo con l’Eni non è dunque teso a portare nell’isola meramente degli investimenti ma a preservare i nostri territori. Se ci danno occupazione e investimenti siamo disposti a rivedere l’aumento delle royalties sui prodotti petroliferi”, ha dichiarato infine Crocetta”.
Per i rappresentanti di Eni ha parlato l’ingegnere Domenico Elefante, responsabile settore raffinerie internazionali: “Gela diverrà un polo tecnologico avanzato, in cui il nuovo impianto potrà riutilizzare i propri rifiuti trasformandoli in energia per la stessa raffineria. Faremo investimenti per recuperare le nostre emissioni gassose e solforose e adempiere al massimo alle normative Aia. Tutto ciò avrà un impatto economico importante su Gela portando al pareggio di bilancio nel 2016. Il nuovo impianto sarà inoltre un centro di formazione per tutto il Sud in materia di infortunistica e antincendio”.

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