Avrebbe adescato sul web una propria connazionale di 18 anni, che da anni vive a Santa Croce Camerina, portandola in Spagna per indurla alla prostituzione.
E’ l’accusa contesta a un romeno che è stato arrestato in Spagna su indicazione dei Carabinieri della compagnia di Ragusa.
La vittima, che era stata violentata e costretta assumere droga dal suo sequestratore, è stata liberata dalla polizia spagnola che ha arrestato l’uomo.
La diciottenne era stata adescata dall’uomo, un quarantenne, che, tramite Facebbok, le aveva promesso amore eterno e una vita nuova in Spagna, a Barcellona.
La giovane gli ha creduto e, il 12 ottobre scorso, ha comprato un biglietto dell’autobus ed è partita per Milano.
Nella capitale lombarda ha incontrato quello che riteneva potesse essere l’uomo della sua vita, e, nonostante lei non fosse in possesso di un documento valido per l’espatrio, è stata portata in in auto fino a Girona, in Spagna.
Lì l’uomo le ha rivelato le sue reali intenzioni: farla prostituire.
L’ha tenuta chiusa in una stanza nella casa in cui vive con la moglie e un’altra donna già avviata al meretricio.
La giovane ha cercato di impietosirlo rivelandogli di temere di essere rimasta incinta da una precedente relazione – poi avrebbe scoperto di non esserlo – e l’uomo ha risposto: "spero che il bambino muoia", minacciando di ucciderla, l’ha violentata e le ha fatto assumere cocaina.
Per fortuna la ragazza, oltre a quello che le era stato preso dall’uomo, aveva con sé un secondo cellulare con il quale, tramite un messaggio su Whatsapp è riuscita a mandare una richiesta di aiuto a un suo amico di Ragusa, allegando due foto della casa e la localizzazione esatta con il Gps dell’abitazione in cui si trovava sequestrata.
I carabinieri di Santa Croce Camerina e della compagnia di Ragusa, avvisati dall’amico, hanno inviato subito i dati all’Interpol in Spagna.
L’indomani sera la polizia di Girona, il reparto Mossos d’Esquadra, ha salvato la diciottenne e arrestato il suo sequestratore.
La giovane è stata condotta in ospedale per le cure mediche necessarie.
Resterà in Spagna fino al 18 ottobre per presenziare all’udienza in cui al suo aguzzino sarà comunicata la misura di divieto di avvicinamento e comunicazione con la vittima.
La magistratura spagnola contesta all’uomo i reati di tratta di esseri umani, induzione alla prostituzione, violenza sessuale e reati contro la salute pubblica.
Accompagnata dagli agenti della polizia di Girona – "I miei angeli" li chiama – la ragazza il 22 ottobre è tornata a Ragusa, per riprendere in mano la sua vita.
Le indagini in collaborazione con la polizia spagnola continuano per verificare se il caso della ragazza sia inserito in un più largo ambito criminale transnazionale.
