Dal Cad datato 2005 fino alle modifiche di quest’anno, la legge obbliga gli Enti a diffondere sul proprio sito istituzionale una serie di dati e informazioni. Chi le ha viste? Tra le voci maggiormente “occultate” troviamo i conti economici, gli incarichi e le consulenze.
PALERMO – Trasparenza e informazione sono i due elementi indispensabili per una buona interconnessione tra cittadini e Pubblica amministrazione: entrambe consentono alla collettività di conoscere, attraverso i siti istituzionali, le attività messe in campo dagli Enti locali. Nel lontano 1990, con la legge 241, si fornirono le prime direttive in materia di diritto di accesso ai documenti. Oggi, con il dlgs n. 33/2013, si impone agli Enti locali la pubblicazione sul loro sito internet ufficiale, con aggiornamento semestrale, di una serie di dati, di elenchi e di incarichi con i relativi compensi. Bilanci, consulenze esterne, società partecipate e redditi degli amministratori sono solo alcuni dei parametri che ciascun Comune deve tenere ben in vista sul web. Eppure sono molte le amministrazioni che non si attengono in maniera virtuosa a queste direttive, nonostante siano previste pesanti sanzioni in caso di omissione dei dati. (
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