L’utilizzo delle buste di plastica fa discutere i sudditi di Sua Maestà - QdS

L’utilizzo delle buste di plastica fa discutere i sudditi di Sua Maestà

Andrea Salomone

L’utilizzo delle buste di plastica fa discutere i sudditi di Sua Maestà

venerdì 10 Gennaio 2014

Molte di scarsa qualità o poche più resistenti? In Gran Bretagna non piace la tassa sui sacchetti usa e getta

LONDRA – In coerenza con la punta della piramide della gerarchia europea delle strategie per la gestione dei rifiuti (waste hierarchy), il governo inglese ha deciso di compiere un passo decisivo per la "riduzione a monte dei rifiuti".
Tale strategia è considerata la soluzione migliore al problema rifiuti, perché evita la necessità di disfarsi dei materiali di scarto, e quindi anche di porsi il problema di come rendere questa operazione quanto meno inquinante possibile per l’ambiente. Entro l’ottobre 2014 in Scozia ed entro il 2015 in Inghilterra verrà introdotta una tassa sulle buste di plastica "usa e getta", che ha portato rispettivamente alla riduzione dell’80% e del 75% di buste in Irlanda del Nord e in Galles (dal 2011).
Evitare la produzione di rifiuti significa acquistare prodotti potenzialmente riutilizzabili all’infinito, in modo da evitare di finanziare la produzione di prodotti monouso e ad una via.
Normalmente le buste per la spesa "usa e getta", acquistate nei supermercati per 0,05 €/£, sono di scarsa qualità, e durano molto poco perché si squarciano facilmente. Quando esposte all’aria aperta, troppo spesso esse vengono trascinate dal vento per terra e aria fino a quando finiscono in acqua o su qualche terreno. Greenpeace denuncia da anni l’eccessiva presenza di materiali plastici in acqua, causa della morte di un’innumerevole quantità di animali acquatici che li ingeriscono per errore.
"Una piccola cifra" per la carità, secondo un articolo del 14 settembre 2013 pubblicato sul sito della BBC sotto il nome di "Plastic bag charge to be introduced in England" (Costo aggiuntivo delle buste di plastica deve essere introdotto in Inghilterra). L’intenzione, infatti, era quella di portare i cittadini a ridurre la quantità di buste di plastica utilizzate: meno buste, ma più resistenti e meno a rischio di volo per terra e per mare; più ragionevoli e frutto di lungimiranza perché durature.
Una questione che ritorna in ogni scelta economica: meglio pochi prodotti, ma di buona qualità, o tanti di qualità infima, in questo caso buste che si squarciano dopo essere state bucate dal primo cartone di latte in esse immesso?
Secondo Craig Bennett del gruppo "Friends of the Earth" (Amici della Terra), questo piccolo passo farà poco per contrastare l’enorme montagna di rifiuti della nazione.
Il deputato Primo Ministro Nick Clegg ha detto che c’è stato entusiasmo per i piani tra i principali venditori al dettaglio, ma c’è stata opposizione fra i colleghi di governo.
Parlando durante una visita alla riserva naturale Cathkin Marsh, vicino Glasgow, ha spiegato che le buste di plastica vengono spesso usate solo per pochi minuti, eppure "impiegano circa 1000 anni per degradarsi". E ha continuato: "Questo non è solo male per l’ambiente, perché questi materiali sono un terribile pugno nell’occhio nelle nostre bellissime campagne e causano un sacco di sofferenze agli animali, particolarmente alle forme di vita acquatiche".
Mr. Clegg ha detto che ha sperato nella donazione a carità ambientalistiche dei soldi riscossi dalle tasse. Ha aggiunto: "Ci sono, certo, discussioni su una cosa del genere: questà è una grande opportunità. È una cosa che ho avuto una gran voglia di fare e non penso che faremo da un giorno all’altro: succederà entro la fine del 2015.
"Solo così come le persone lo stanno accettando in Galles, dove c’è stato fino all’80% di caduta in disuso delle buste di plastica, e penso che le persone ci si stanno abituando e lo supportano molto velocemente.
Andy Walker del gruppo della campagna "Keep Britain Tidy" (Tieni ordinata la Gran Bretagna), ha detto che le buste di plastica libere sono arrivate con un "costo per l’ambiente".
"I nostri sostenitori a Nord e Sud della nazione finiscono per raccogliere le buste dai corsi d’acqua, dalle spiagge, dalle strade principali… Quindi noi crediamo che con questa soluzione ci sarà una riduzione dell’incidenza di buste […] Ma influenzerà anche il cambiamento di comportamento: le persone inizieranno a portare con sé buste riutilizzabili al supermercato e questo praticamente farà una gran differenza per l’ambiente".
 

 
I supermercati invogliano a munirsi di buste resistenti
LONDRA – Secondo Matthew Sinclair dell’Associazione dei contribuenti (Taxpayers’ Alliance), invece, la tassa è stata una misura non necessaria che avrebbe un piccolo impatto sulla produzione totale dei rifiuti.
"Questo non è solo una piccola quantità di rifiuti, ma è una minima quantità di rifiuti […]. E non penso che per ogni problema la risposta sia una nuova tassa […]. Ci sono già un numero di progetti differenti per incoraggiare le persone a riflettere sull’utilizzo delle buste riutilizzabili, e ce ne sono altri che includono l’uso della carota invece del bastone di una nuova tassa".
Craig Bennett, direttore della politica aziendale e delle campagne di Friends of Earth, ha detto: "Una tassa sulla busta di plastica è una notizia benvenuta, ma non la portiamo via". "Questo piccolo passo non può mascherare il penoso record verde del governo […]. Ci sarebbe bisogno di un’azione più dura e target ambiziosi per tagliare i rifiuti, incrementare il riciclo e portare l’Inghilterra in linea con il resto del Regno Unito e molti paesi dell’Unione Europea".
Il corrispondente politico della BBC Robin Brant ha detto che i ministri hanno riconosciuto che gli acquirenti potrebbero essere scontenti riguardo il prospetto della tassa in quelli che sono "tempi duri", ma la coalizione ha ritenuto necessario contrastare l’uso di questi prodotti.
Alcuni supermercati avrebbero già iniziato ad incoraggiare i clienti a ridurre il loro uso di buste di plastica dotandoli di buste resistenti nei loro punti di fiducia. Marks & Spencer, per esempio, fa pagare 0,05 £ per ogni busta di plastica (circa 0,06 €), continua a fornire piccole buste di plastica "usa e getta" e dona i ricavi alla associazioni di carità e ai progetti di educazione.
In Sainsbuy’s e Tesco, invece, due delle catene di supermercati più gettonate in Inghilterra, è ancora possibile prendere gratuitamente buste di plastica di pessima qualità per riporvi i propri acquisti.
I centri di carità che includono anche la rimozione dei danni ambientali provocati dalle buste di plastica beneficeranno di soldi accumulati dalla nuova tassa.
Gruppi come le associazioni sopracitate, insieme alla la Campagna per proteggere l’Inghilterra rurale (Campaign to Protect Rural England), la Società per la Conservazione della Marina (Marine Conservation Society) e i Serfisti Contro le Acque di Scarico (Surfers Against Sewage), hanno richiesto da tempo questa tassa. Loro dicono che le buste di plastica – oltre ad essere deleterie per la fauna che vi rimane intrappolata o pensa che sono cibo – stanno ricoprendo le strade e le campagne inglesi.
 

Girando sotto il vulcano qui abbondano le discariche
CATANIA – Basta percorrere la strada provinciale che porta da Sant’Agata Li Battiati a Biancavilla per vedere sei discariche abusive ai margini della strada e le carcasse di cani morti ammazzati tra le due corsie o sotto i gardrail della strada provinciale che costeggia Paternò, Santa Maria di Licodia e Biancavilla. Un disservizio evidente, ben noto ai pendolari che costeggiano quella strada di giorno: colline e pianure di rifiuti che riempiono ogni piazzola di sosta e finiscono per oltrepassare i gardrail e inquinare i terreni circostanti.
L’immagine di una zona etnea esteticamente devastata da scarti che andrebbero raccolti tempestivamente e trattati opportunamente per rendere giustizia a chi paga le tasse e vuole giustamente veder funzionare un servizio per il quale ha dovuto pagare.
Le autorità di vigilanza sono direttamente responsabili di quanto succede, perché è a loro che spetta il compito di controllare il territorio posizionando telecamere nascoste in ognuno dei punti dove si ripetono questi atti di estrema inciviltà. A quel punto – una volta compreso il fenomeno in dettaglio analizzandolo punto per punto e individuati i responsabili – è necessario attuare una campagna fatta di severe sanzioni amministrative, pubblicità e incentivi per chi denuncia tali irregolarità.
Un altro esempio, è costituito dalla strada che dalla via Etnea di Pedara porta al rifugio Sapienza passando per Nicolosi e Tarderia. Qui si trovano due situazioni differenti.
Nel primo caso una gran quantità di rifiuti plastici, verosimilmente residui di colazioni, pranzi e cene di chi vive nella zona. Nel secondo rifiuti organici, cui spesso viene dato fuoco insieme ad altri materiali.

(37. Continua. Le precedenti puntate sono state pubblicate il 22 febbraio, l’1, 12, 15, 22, 29 marzo, il 5, 12, 19 aprile, 3, 10, 17, 24 maggio, il 7 giugno, il 5, 12, 19, 26 luglio, 2, 9, 23, 30 agosto e 6, 13, 20, 27 settembre, 4, 18, 25 ottobre, 1, 8, 15, 22, 29 novembre, 6 e 13 dicembre. La prossima pubblicazione è prevista venerdì 17 gennaio).

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