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Trapani – Per l’aeroporto di Birgi un 2013 in crescita

Vincenza Grimaudo

Trapani – Per l’aeroporto di Birgi un 2013 in crescita

sabato 11 Gennaio 2014

Incremento dei passeggeri pari al 20,1% rispetto al 2012: sale il numero di italiani e stranieri. I dati di Assoaeroporti confermano il momento positivo per lo scalo trapanese

TRAPANI – L’aeroporto di Trapani continua a volare, nel vero senso della parola. Il totale dei passeggeri che hanno fatto transito nello scalo da gennaio a novembre 2013, secondo i dati di Assaeroporti, è di 1.783.377. La meta dei due milioni di passeggeri, dunque, è sempre più vicina e Birgi continua a crescere.
L’aumento rispetto all’anno precedente è del 20,1 per cento: salgono sia i passeggeri nazionali (1.198.934, con un aumento del 16,3 per cento) che quelli internazionali (582.804, ovvero più 28,9 per cento). Segno negativo soltanto per il transito e per l’aviazione generale, ma comunque stiamo parlando dei voli non di linea.
Lo scalo trapanese appare ormai pronto a competere con quello di Firenze, città internazionale e che può contare su un turismo mondiale. I numeri dell’aeroporto toscano dicono che, da gennaio a novembre, i passeggeri sono stati 1.874.493, con un incremento del 7 per cento sul 2012. Meglio di Birgi ha fatto l’aeroporto di Cuneo (più 24,5 per cento), ma il numero di passeggeri non è in competizione con il Vincenzo Florio, perché si ferma a 272.587. In percentuale Birgi è superato anche da Grosseto (più 21 per cento), ma anche in questo caso non c’è competizione sul numero di passeggeri, che sono appena 5.270. Competizione nel vivo, invece, con lo scalo di Brindisi (1.852.199) e con aeroporti di città come Olbia (1.958.576), Genova (1.230.519), Lamezia Terme (2.046.399) e Treviso (2.043.481).
Per quanto riguarda il futuro e per mantenere costanti questi numeri, la società di gestione delle scalo trapanese ha aperto le trattative con Ryanair per sottoscrivere il nuovo contratto quinquennale e la bozza d’accordo sarebbe stata tradotta dall’inglese all’italiano per definirne i dettagli. I 24 Comuni della provincia sono stati coinvolti nell’azione di co-marketing che darà forza e sostegno economico alla firma del contratto. La maggioranza azionaria dell’Airgest è in mano pubblica con il 49 per cento della Regione e il 2 per cento della Camera di Commercio. Ma il presidente della Regione Rosario Crocetta ha ribadito che gli aeroporti siciliani devono essere privatizzati anche se “non svenduti”. Ecco perché il governatore ha motivato l’acquisto delle quote che erano di proprietà della Provincia regionale di Trapani, in fase di liquidazione, per cui il governo di Palazzo d’Orleans ha sborsato qualcosa come un milione e 200 mila euro.

Le intenzioni della Regione. L’ingresso dei capitali privati sembra solamente rimandato

TRAPANI – Secondo la Regione il reale valore di mercato delle quote societarie di Airgest sarebbe pari a10 milioni di euro. Ecco perché la Regione intende mettere le quote acquistate sul mercato quando ci saranno le condizioni. “C’era il pericolo che i privati potessero acquisire le quote della Provincia e in caso di vendita avremmo creato un danno non solo alla provincia di Trapani, ma all’intera Sicilia” ha spiegato il presidente della Regione Crocetta, aggiungendo che “le azioni valgono di più del prezzo a cui le abbiamo acquistate”.
“Lo scalo – ha aggiunto l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi – ha grandi potenzialità ed è un’infrastruttura strategica per l’area. Abbiamo evitato la svendita della società, che sarà messa in vendita attraverso un bando a evidenza pubblica”. In attesa che le condizioni di mercato siano più propizie la Regione quindi ha deciso di investire. Si incrociano le dita.

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