Credito d’imposta: agevolazioni per tipologia d’impresa nell’Isola - QdS

Credito d’imposta: agevolazioni per tipologia d’impresa nell’Isola

Raffaella Pessina

Credito d’imposta: agevolazioni per tipologia d’impresa nell’Isola

sabato 03 Ottobre 2009

Tempi brevi per l’approvazione in Assemblea del disegno di legge che ha avuto l’ok dall’Ue. Gli investimenti dovranno essere concretizzati entro il 31 dicembre 2015

PALERMO – 2.400 miliardi di euro si stanno per riversare sulla Sicilia attraverso i crediti di imposta. Il disegno di legge governativo (n. 239) esitato dalla Commissione Bilancio è stato autorizzato nei giorni scorsi dalla Commissione europea; ora dovrà essere approvato dall’Aula, e il presidente della Regione Lombardo si augura che vi siano tempi brevi per l’approvazione, così come ha dichiarato in conferenza stampa giovedì scorso.
Il documento è stato concepito per rendere appetibile la nostra Regione economicamente e fiscalmente incentivando le imprese di trasformazione dei prodotti e che hanno investito in Sicilia ed utilizza un sistema trasparente ed agile che permette di conoscere entro 30 gg dalla data di presentazione della richiesta l’ammissione o meno ai benefici. La ricaduta, secondo uno studio effettuato da Assessorato Bilancio e Università di Catania e Palermo, potrebbe produrre una crescita del prodotto interno lordo regionale dell’1,1%, al termine del periodo, con un incremento del numero di occupati di 11.000 unità.
I 2.400 miliardi di euro di mancato introito per la Regione verranno presi dai fondi Fas per un massimo di 600 milioni all’anno per 4 anni (2010/2013) e saranno così ripartiti: 1,5 mld per le imprese manifatturiere, estrattive, del turismo e dei servizi; 500 mln per imprese di trasformazione dei prodotti agricoli e 400 mln per imprese di trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.
L’intensità di aiuto sarà inversamente proporzionale alla dimensione dell’impresa: il beneficio fiscale sarà pari al 40% per le piccole imprese, del 32% per le medie e del 24% per le grandi imprese. Nel caso di crescita dimensionale per fatturato e/o numero di addetti verrà previsto per le piccole imprese da un minimo del 45% ad un massimo del 50% e per le medie imprese da un minimo del 36% ad un massimo del 40%. Saranno 5 gli scaglioni previsti: tra 50.000 e 500 mila euro per le microimprese, tra 100. 000 e un milione per le piccole imprese, tra 500 mila e quattro milioni per medie e grandi imprese così come per le imprese per il settore del turismo qualsiasi dimensione (500.000/4 mln), e infine viene posto un tetto di 8 mln di euro per gli investimenti effettuati da Pmi derivanti da concentrazioni di imprese già esistenti.
Ad esempio, un’impresa che investe (senza processi di aggregazione) un importo pari a 100, potrà compensare in sede di dichiarazione, attraverso il sistema immediato della compensazione, il 40% del costo. La percentuale arriva al 50% se l’impresa realizza processi di concentrazione prima dell’investimento. Gli investimenti dovranno essere concretizzati entro il 31 dicembre 2015.
 
I contributi sono concessi alle Pmi che operano nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura che realizzano nuovi investimenti in Sicilia con riferimento alla sola trasformazione dei prodotti. Alle imprese manifatturiere viene riservato il 50% del contributo disponibile ogni anno e una quota del 20% verrà destinata ogni anno per progetti di investimento iniziale delle imprese ubicate in zone agricole svantaggiate. Restano fuori dagli aiuti le imprese in difficoltà, quelle che operano nei settori dell’industria carbonifera, siderurgica e delle fibre sintetiche. L’istanza potrà essere inviata in via telematica. Gli investimenti previsti dall’impresa dovranno essere effettuati entro due anni dalla presentazione dell’istanza , nel rispetto dei limiti di utilizzazione, pati al 30%  per l’anno di presentazione e del 70%  nell’anno successivo. Il credito residuo potrà essere utilizzato entro il 31 dicembre 2015.
Alcuni obblighi per ottenere le agevolazioni: l’impegno a mantenere l’investimento per almeno cinque anni o in caso di Pmi tre anni. Le imprese parteciperanno al finanziamento dell’investimento con un apporto pari ad almeno il 25% dell’ammontare dell’investimento stesso. Le richieste che non verranno accolte per esaurimento delle risorse finanziarie potranno essere ripresentate l’anno successivo conservando una priorità di graduatoria.

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