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Palermo – Tutti i numeri del bilancio Rap con alcune criticità da chiarire

Gaspare Ingargiola

Palermo – Tutti i numeri del bilancio Rap con alcune criticità da chiarire

sabato 14 Giugno 2014

Le spese per il personale ammontano a 85 mln di €, cui vanno aggiunti anche gli straordinari. Necessario fare chiarezza sui 9,4 mln di € per la manutenzione stradale

PALERMO – La Giunta retta da Leoluca Orlando ha approvato nei giorni scorsi i budget 2014 delle partecipate Rap e Sispi e il Piano industriale dell’azienda per la nettezza urbana, un atto propedeutico al bilancio di previsione del Comune di Palermo. Mancano i bilanci di Amat (“Stiamo facendo ancora delle valutazioni. Debiti? Non mi sbilancio”, ha detto il presidente Antonio Gristina), Amap e Amg (quest’ultima ancora senza presidente dopo il passaggio di Emilio Arcuri ai Lavori pubblici).
Secondo quanto scrivono gli uffici comunali nelle due delibere, con la ratifica del capoarea alla Direzione generale, Sergio Pollicita, manca anche il Piano generale dello sviluppo per il 2015, in vista della società consortile e della mobilità orizzontale degli operai Gesip (se e quando saranno avviate) e soprattutto della sforbiciata al sistema delle municipalizzate che il governo Renzi ha inserito nel Dl Irpef. Il decreto prevede una riduzione delle partecipate da ottomila a mille in tre anni.
Il bilancio Rap è inevitabilmente monco dato che il Consiglio comunale non ha ancora approvato il nuovo contratto di servizio, il Piano industriale è arrivato adesso e le tariffe Tari non sono state ancora definite. I numeri, dunque, sono soggetti a oscillazioni. Il valore della produzione lorda è pari a 127,74 milioni di euro, destinati a coprire costi pari a 123,54 milioni lordi, con un margine, dunque, di 4,2 milioni lordi per tasse, straordinari e altro. Il budget è in attivo grazie al discusso corrispettivo di 9,4 milioni che piazza Pretoria ha trasferito alla Rap per la manutenzione stradale. Un servizio che la spending review del governo Monti obbligherebbe a cedere ai privati, lasciando in carico ai Comuni solo i rattoppi d’emergenza in caso di incidenti o danneggiamenti improvvisi al manto stradale.
 
L’Avvocatura comunale e l’assessore all’Ambiente, Cesare Lapiana, stanno studiando i casi giurisprudenziali per capire se la Rap possa mantenere il servizio, che infatti è stato inserito nella prima bozza del contratto di servizio già approvata dalla giunta. Una scelta che il ragioniere generale, Carmela Agnello, ha molto criticato, bacchettando l’amministrazione anche sulla mancata copertura finanziaria per le assicurazioni da sinistri stradali, che ogni anno costringono l’amministrazione a pagare centinaia di migliaia di euro in risarcimenti generando una messe di debiti fuori bilancio. Malgrado ciò, la Agnello ha dato parere contabile favorevole, anche se non ha mancato di rilevare altre criticità: il contratto di servizio è ancora quello sottoscritto con Amia, non risulta allegato il budget finanziario ma esclusivamente quello economico dell’area operativa, mancano i centri di costo e i centri di responsabilità e non sono stati individuati i dirigenti responsabili.
Per quanto riguarda i ricavi, i 127 milioni sono così suddivisi: 101 milioni dalla raccolta dei rifiuti, 9,4, come visto, dalla manutenzione stradale, 8,4 dal controllo dell’inquinamento acustico e atmosferico, 1 dalla pulizia caditoie, 1,1 dalla raccolta differenziata, 1,7 dall’attuazione del piano industriale, 4,6 dai servizi a domanda, 68 mila euro dallo smaltimento di Rsu. Tra i costi, ben 85 milioni di euro se ne vanno negli stipendi del personale, 5,5 in consumo di carburante, 2,5 in tasse, 1,5 in manutenzioni ordinarie, 1,9 negli straordinari festivi, infrasettimanali e domenicali (punto fondamentale dell’accordo con le organizzazioni sindacali), 2 nel lavoro notturno, 3,2 in materie prime, ricambi e merci, 1,4 in noleggi, affitti e locazioni, 2,9 in assicurazioni, quasi 700 mila euro in bollette di acqua, luce, gas e telefoni, 83 mila euro in vigilanza, più una spesa straordinaria di 4,4 milioni per il post mortem della sesta vasca di Bellolampo.


Via libera anche ai conti della Sispi

PALERMO – Per quanto riguarda la Sispi, i ricavi delle vendite e delle prestazioni ammontano a 13,1 milioni di euro lordi, così suddivisi: 9 milioni per la conduzione tecnica, 2,9 per la gestione informatica delle violazioni del codice della strada e degli illeciti, 1,1 per nuovi sviluppi per il Comune. I costi ammontano a 5,9 per l’acquisizione di beni e servizi e a 6,2 per il personale alla luce dell’aumento dei minimi contrattuali. Il bilancio è stato stilato ipotizzando il rinnovo della convenzione con il Comune, in scadenza a giugno.

La società vanta crediti commerciali per 5.800 euro e debiti verso i fornitori per 1.495 euro. L’avanzo ammonta a quasi 500 mila euro. Da sottolineare che, a causa di un intoppo amministrativo, questa è la seconda versione del budget 2014 della Sispi. La prima era stata stilata dall’azienda con grande anticipo, a ottobre 2013. Peccato che dopo la sua approvazione, il Comune si è accorto che andavano riviste alcune voci, salvo impiegare ben sette mesi per fornire una risposta, giunta lo scorso aprile. E così nel maggio scorso i componenti del Cda si sono dovuti riunire per approvare il bilancio un’altra volta.
In questa seconda versione del documento economico ci sono 173 mila euro in più per costi del personale, una nuova piattaforma per i servizi demografici stato civile elettorato, un nuovo software per la gestione del patrimonio e l’inventario dei beni immobili e l’adeguamento del sistema informativo degli uffici comunali.

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