PALERMO – Il presidente della Consulta degli Ordini degli Ingegneri di Sicilia Gaetano Fede ha espresso il cordoglio di tutta la categoria professionale alle famiglie delle vittime dell’alluvione dello scorso 1 ottobre e plaude all’iniziativa dell’Ordine degli Ingegneri di Messina per la pronta disponibilità mostrata nel momento dell’emergenza con la creazione di un gruppo di lavoro per la sicurezza e la tutela del territorio.
“In certe circostanze – ha detto il presidente Fede – si richiede la mobilitazione generale da parte di tutti coloro che possono portare aiuti sui luoghi delle disgrazie. Notevole è già stata l’adesione da parte dei colleghi messinesi e totale è la disponibilità degli altri Ordini siciliani. Il compito del gruppo di lavoro sarà quello di periziare i fabbricati danneggiati ed effettuare indagini per l’individuazione del danno, in relazione al possibile utilizzo degli immobili. Naturalmente gli ingegneri opereranno in sinergia con le Amministrazioni colpite dagli eventi calamitosi e con la Prefettura.”
Il presidente della Consulta interviene anche in merito al Piano Casa e alle dichiarazioni rilasciate in proposito dal Presidente Lombardo, condivise in buona parte da Fede che ne apprezza l’impostazione generale ma non ritiene utile, invece, fermare l’iter della legge.
Il presidente della Consulta interviene anche in merito al Piano Casa e alle dichiarazioni rilasciate in proposito dal Presidente Lombardo, condivise in buona parte da Fede che ne apprezza l’impostazione generale ma non ritiene utile, invece, fermare l’iter della legge.
“Nello specifico – spiega Gaetano Fede – ritengo sicuramente condivisibile la scelta di eliminare ogni forma di “ampliamento” (peraltro fortemente ridotta, se non quasi annullata, dalle nuove norme tecniche sulle costruzioni in vigore dal 1 luglio 2009 su tutto il territorio nazionale); nel contempo ritengo però di salvare dal Piano Casa tutte le iniziative che riguardano la “sostituzione” del fatiscente patrimonio edilizio regionale attraverso gli interventi di demolizione e ricostruzione, ovviamente in siti le cui caratteristiche geologiche e geotecniche permettano insediamenti abitativi. Infatti tali possibilità previste dall’ultima versione del Piano Casa regionale rappresentano, in uno, sia un organico e concreto indirizzo legislativo verso la costruzione sicura e di qualità e nel contempo, con adeguati incentivi di cubatura e di riduzione degli oneri concessori, un contributo serio alla ripresa del settore dell’edilizia da sempre traino per la nostra economia. Gli interventi di demolizione e ricostruzione incentivati dovrebbero essere solo e soltanto quelli che prevedono il rispetto dei principi della bioarchitettura e l’adozione di efficaci innovazioni in campo sismico (isolatori e dissipatori sismici)”.
