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Messina – Alcune verifiche sugli impianti tengono bloccato il Palacongressi

Massimo Mobilia

Messina – Alcune verifiche sugli impianti tengono bloccato il Palacongressi

martedì 19 Agosto 2014

Di fronte alle incertezze, sono già andati perduti cinque congressi. Torna l’idea della gestione privata. Ci vorranno altri 200 mila €, mentre la struttura resta un cantiere aperto

TAORMINA (ME) – La promessa era stata quella di renderlo pienamente agibile nel giro di due mesi, ma il Palazzo dei Congressi di Taormina si trova ancora in un limbo da cui sembra rassegnato a non uscire mai. I lavori per la messa a norma degli impianti di rilevazione e segnalazione antincendio, assegnati in fretta e furia a maggio per permettere al Festival del Cinema di giugno di poter utilizzare il Palazzo come base logistica, sono stati effettuati e costati circa 73 mila euro, ma ancora oggi non bastano per poter dire che la struttura sia pienamente funzionale. Manca ancora infatti la certificazione delle verifiche da parte di un Organismo autorizzato, che è stato appositamente interpellato dal Comune per poter verificare, in particolar modo, la messa a terra e l’impianto di drenaggio delle scariche atmosferiche.
Un intervento che, stando a quanto trapelato dagli uffici, costerà altri 200 mila euro, e che conferma quanto il Palacongressi rimanga tutt’ora un cantiere aperto, in attesa di un fantomatico rilancio e soggetto a vivere di autorizzazioni temporanee per l’organizzazione di spettacoli ed eventi. Una struttura su cui l’amministrazione del sindaco, Eligio Giardina, aveva deciso di intervenire per la manutenzione straordinaria confermando l’interesse del Comune a mantenere la gestione pubblica della struttura e facendo così tramontare l’ipotesi del project financing, auspicata invece da imprenditori e albergatori.
“Non possiamo perdere i congressi perché manca una struttura destinata ad ospitarli” aveva detto il vice sindaco con delega al Turismo, Ivan Gioia, appena insediatosi in giunta pochi mesi fa, e per questo l’amministrazione aveva deciso di uscire i soldi di tasca propria per rimettere in sicurezza la struttura. Nonostante l’investimento pubblico però, sembra adesso che l’amministrazione Giardina stia ripensando all’idea di coinvolgere i privati per ridare slancio all’utilizzo del sito. Il problema è che, nel frattempo, cinque grossi congressi che avevano scelto Taormina per organizzare le proprie convention, di fronte alle incertezze che ancora regnano attorno al Palazzo hanno deciso di organizzarsi altrove. Con buona pace degli operatori turistici che, con l’arrivo della bassa stagione ad ottobre, speravano (e sperano ancora) nell’arrivo dei congressi per mantenere alta la media delle presenze.
Un progetto, quello del turismo congressuale, che nella Perla dello Ionio non è mai decollato proprio a causa di una struttura che non è idonea a per poter ospitare questo tipo di eventi. Sullo sfondo rimane la crisi economica di TaorminaArte di cui scrivevamo giusto la scorsa settimana, con i lavoratori senza stipendio e la mancanza di fondi (pubblici) per l’organizzazione degli spettacoli a causa di una inspiegabile ritrosia da parte degli enti gestori, Regione in primis, nel trasformare il Comitato in Fondazione.

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