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Palermo – Quei beni confiscati alla malavita tornati finalmente alla Comunità

Gaspare Ingargiola

Palermo – Quei beni confiscati alla malavita tornati finalmente alla Comunità

sabato 01 Novembre 2014

Messi a disposizione di Questura, Carabinieri, GdF, Tribunale e numerosi Comuni della provincia. Nei giorni scorsi la cerimonia di consegna alla presenza del ministro Alfano

PALERMO – Sono 530 i beni immobili e strumentali confiscati alla criminalità organizzata che nei giorni scorsi il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha consegnato, durante una cerimonia al San Paolo Palace, alla Questura di Palermo, all’Arma dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza, al Tribunale di Palermo, all’Archivio notarile dello Stato, alla Regione siciliana, al Comune di Palermo e ad altri Comuni dell’Isola, soprattutto nel trapanese e nell’agrigentino.
Alla sola provincia di Palermo sono stati destinati 285 immobili alle Forze dell’ordine, magazzini e cantine al Tribunale ordinario e a quello minorile, appartamenti e palazzi al Comune e perfino strumenti, attrezzature e mezzi per l’imbottigliamento dell’olio di oliva e per la stagionatura dei formaggi, affittati gratuitamente alla cooperativa di lavoratori Terramia, nata dalle ceneri del fallito gruppo 6Gdo Srl e costituita dai sette ex dipendenti.
"Ci troviamo di fronte – ha detto il sindaco del capoluogo, Leoluca Orlando, presente alla cerimonia di consegna – alla prima, vera, significativa consegna di immobili confiscati alla mafia degli ultimi cinque anni. In questo modo, adesso potranno trovare adeguata sede la Polizia municipale e uffici comunali, uscendo definitivamente dalla politica degli affitti e si potrà procedere a dare risposta a esigenze abitative e sociali".
Ecco il dettaglio di alcuni dei principali beni restituiti a una funzione civile e sociale. Per la Questura di Palermo una cantina di mille metri quadrati, sita a Bagheria, per farne un archivio. In viale dei Picciotti, a Palermo, l’immobiliare Moderna edilizia Srl di GIovanni Ienna ha subito la confisca di 262 appartamenti: 119 andranno al Comando regionale dei Carabinieri insieme ad altrettanti posti auto e a un terreno da adibire a parcheggio, gli altri 143 andranno, anche in questo caso con relativi posti auto, al Comando regionale della Guardia di Finanza.
Alla Regione sono stati consegnati definitivamente 26 uffici per complessivi 24 mila metri quadrati, nelle vie Borrelli, Delle Croci e Degli Emiri, già da tempo a disposizione degli assessorati ai Beni culturali e alle Attività produttive ed estromessi dal patrimonio dell’Immobiliare Strasburgo del costruttore Vincenzo Piazza.
Quarantanove fra uffici, cantine e magazzini confiscati alla Sicos Srl di Salvatore Sansone sono stati destinati al Tribunale di Palermo per la realizzazione di un unico archivio. Una cantina sita in via Matteo Dominici, confiscata a Giuseppe Guastella, è stata assegnata al Tribunale minorile. Sempre dall’Immobiliare Strasburgo sono poi arrivati i due palazzi da 30 mila metri quadrati in via Ugo La Malfa che il Comune di Palermo potrà trasferire alla Polizia municipale per la nuova sede del Comando, attualmente ubicata in via Dogali.
Altri 56 appartamenti, confiscati ad Antonino Buscemi e siti nelle vie Croce Rossa, Catania, Sirtori, Caselle e Bevignani, sono stati assegnati a piazza Pretoria con lo scopo di affittarli. Definiti "di particolare pregio", l’obiettivo è di ricavarne almeno 500 mila euro annui da reinvestire nel sociale, come i buoni casa per i cittadini in condizione di particolare disagio. Altri 23 immobili, in varie zone della città di Palermo, verranno destinati all’emergenza abitativa.
Dall’Agenzia nazionale per i beni confiscati hanno fatto sapere come si sia "preferito non specificare l’ubicazione di questi appartamenti perché il giorno dopo c’è sempre qualcuno che va ad occuparli e ogni volta bisogna ricominciare da capo con le ordinanze di sgombero allungando l’iter. Un problema che riguarda soprattutto Palermo e che, al contrario, nei piccoli comuni è molto più raro".
Buone notizie anche per il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque. Alla sua amministrazione sono stati destinati dieci magazzini, box e locali da adibire ad uffici e ad autorimessa, un locale per un archivio comunale e museale, una palazzina per uffici, tre appartamenti per l’emergenza abitativa, due terreni per la creazione di zone sportive ricreative. Tutti beni confiscati a Francesco Bruno e Simone Castello.
Fra gli altri comuni beneficiari nel palermitano ci sono Villabate, Caccamo, Monreale, Vicari, Trabia, Terrasini, Baucina, Borgetto, Trappeto e Torretta.

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