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Palermo – Servizi e promozione del territorio con i soldi della tassa di soggiorno

Gaspare Ingargiola

Palermo – Servizi e promozione del territorio con i soldi della tassa di soggiorno

sabato 06 Dicembre 2014

Gli operatori del settore hanno chiesto un Piano triennale che punti a migliorare l’offerta turistica. Nel 2014 sono già arrivati nelle casse del Comune oltre 730 mila euro

PALERMO – Investire sul Teatro Massimo e sul Teatro Biondo, alla luce degli eccellenti risultati di pubblico registrati negli ultimi mesi, inserendoli in un circuito turistico con le agenzie di viaggio e le navi da crociera; riqualificare verde e arredi urbani; puntare forte sul marketing e la promozione territoriale. Sono queste le proposte di impiego dei proventi della tassa di soggiorno che l’Authority del Turismo, istituita dalla Giunta retta da Leoluca Orlando, ha presentato agli esercenti delle strutture ricettive e della ristorazione e all’amministrazione.
Considerando che la tassa di soggiorno è stata istituita ad aprile, nel 2014 ha portato nelle casse di piazza Pretoria 734 mila euro. Il regolamento prevede un sovrapprezzo di 50 centesimi a notte per le prime cinque notti negli alberghi a una stella, di 1 euro per i due stelle, di 1,50 euro per i tre stelle, di 2 euro per i quattro stelle, di 3 euro per i cinque stelle e di 4 euro per i cinque stelle di lusso. Della cifra incassata il 20% torna ai titolari come rimborso delle spese bancarie e fondo per il miglioramento delle strutture, l’altro 80%, i 734 mila euro di cui sopra, è destinato a un capitolo di bilancio destinato a finanziare interventi di fruizione e manutenzione dei beni culturali e ambientali, a pubblicizzare le tradizioni storiche e popolari, a migliorare il trasporto pubblico, a promuovere l’immagine di Palermo tramite spot e video su canali televisivi regionali e nazionali e su internet.
“L’incontro sull’imposta di soggiorno – ha detto il presidente di Confesercenti Palermo, Mario Attinasi – tra il sindaco Orlando e le strutture ricettive cittadine è stato un importante momento di confronto per capire come spendere al meglio i 734 mila euro di introiti del 2014. Secondo i dati di Confesercenti, infatti nel resto d’Italia questa imposta si è trasformata da una tassa a favore del turismo a una tassa sui turisti. Dobbiamo evitare che si ripetano anche qui le storture che si registrano altrove”.
“Chiediamo – ha aggiunto – di redigere un Piano triennale che punti all’aumento dei flussi turistici, creando eventi nei periodi di bassa stagione, pubblicizzando le attività culturali e sostenendo le iniziative del Teatro Massimo e del Teatro Biondo, che ultimamente hanno raggiunto ragguardevoli risultati. Ma dobbiamo curare anche la pulizia della città, la sicurezza e l’assistenza ai turisti che vanno accolti secondo i migliori standard europei”.
Il Comune ha reso noto che nel secondo trimestre del 2014 Palermo ha registrato 202 mila pernottamenti, per un introito di 230.367 euro, di cui 205 mila incassati dagli alberghi (88%) e la restante parte da strutture extra-alberghiere come ostelli, campeggi, bed and breakfast, case vacanze, case per ferie, residenze turistiche e affitta-camere. Nel terzo trimestre ci sono stati 443.994 pernottamenti, per un introito di 503.612 euro, di cui l’87% incassato dagli alberghi. I pernottamenti totali del secondo e terzo trimestre del 2014 (dal 17 maggio al 30 settembre) sono 646.030, per un introito di 733.979 euro incassato per l’88% dagli alberghi. Questi ultimi in città sono 64, i B&b 139, gli affitta-camere 24, le residenze turistico-alberghiere 6, le case per ferie 4, le case-vacanze 7, gli ostelli 3 e i campeggi 1.
Secondo i dati elaborati da Confesercenti nazionale, dal 2012 al 2014 la tassa di soggiorno in Italia ha fruttato 779 milioni di euro: 165 milioni nel 2012 su 300 comuni, 214 milioni nel 2013 su 500 comuni e 400 milioni nel 2014 su 649 comuni. L’imposta pesa in media per il 10% sul costo del pernottamento di una famiglia in vacanza, penalizzando i nuclei più numerosi a causa di aliquote in genere più alte rispetto al resto d’Europa: Roma, la città più cara in Italia, registra un’incidenza per una vacanza familiare 27 volte più alta rispetto ad Atene, è quasi il triplo di Berlino, quasi 4 volte Parigi e 4,5 volte Barcellona. A Roma l’incidenza arriva al 13%, a Venezia all’11,6%, a Firenze al 10,1%, a Milano al 9,1%, a Siena all’8,6%, a Palermo si ferma solo al 5,3%.

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