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Palermo – Crisi rifiuti, si spera nella svolta grazie all’accordo Rap-sindacati

Gaspare Ingargiola

Palermo – Crisi rifiuti, si spera nella svolta grazie all’accordo Rap-sindacati

giovedì 09 Aprile 2015

Il braccio di ferro tra azienda e lavoratori ha sommerso la città di spazzatura nei giorni della Pasqua. La Procura, intanto, ha aperto un fascicolo e sentirà a breve Orlando e Marino

PALERMO – Sarà vera tregua? Al termine di un incontro di nove ore la Rap e le organizzazioni sindacali hanno raggiunto l’accordo che dovrebbe mettere fine alla guerra di nervi tra azienda e lavoratori che ha riempito le strade di Palermo di spazzatura proprio nei giorni delle festività pasquali e dell’afflusso record di turisti. È stato forse il momento di massima tensione nella pur breve vita della municipalizzata, con un fronte sindacale spaccato a metà al punto da chiedere due tavoli separati, con i confederali e alcuni autonomi da una parte e altre sigle autonome, più aperte al dialogo, dall’altra. Il tutto mentre in una lettera aperta alla cittadinanza il sindaco Leoluca Orlando ha parlato di “sistema criminogeno” e la Procura ha aperto l’ennesima inchiesta sull’interruzione del servizio (e per questo il sindaco Orlando e il presidente della Rap Sergio Marino verranno sentiti il 16 aprile dai magistrati).
Anche martedì l’azienda ha dovuto portare avanti una duplice trattativa: i sindacati fuori dal coro della protesta, Alba cub, Confsal e Usb, da un lato, e dall’altro le sigle che hanno scelto la linea dura convocando una serie di assemblee che hanno ridotto i turni di raccolta e contribuito a soffocare la città nella morsa dei rifiuti, complici anche i turni dimezzati per Pasqua e Pasquetta. Le sigle confederali chiedono, com’è noto, la riorganizzazione societaria, maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro, attrezzature adeguate, nuovi mezzi, adeguamenti contrattuali. La Rap, di contro, non vuole saperne di aumentare la spesa per il personale dopo che i cittadini hanno versato 140 milioni di Tari (e i primi bollettini del 2015 sono già in arrivo).
Ma quali sono i termini dell’accordo? Partiamo da Bellolampo: come si legge in una nota ufficiale, l’azienda ha programmato “un intervento di asfaltatura di tutta la viabilità interna” per mano del settore Manutenzioni stradali di piazza Pretoria, intervento che sarà effettuato “non appena le condizioni meteo lo consentiranno”. Inoltre è già partito “il confronto con la curatela fallimentare, proprietaria degli immobili, per mettere in sicurezza gli autoparchi”.
 
Smentita la cessione del servizio di pulizia delle sedi giudiziarie, che vale 4,3 milioni: “Le parti hanno concordato che dal 2 maggio il servizio sarà effettuato in turno continuativo mattutino con una squadra di copertura nel turno pomeridiano”. Il Cda ha inoltre presentato ai sindacati la proposta di riorganizzazione dell’area di Igiene ambientale e la creazione di una task force per controllare i servizi. Dalla Regione Siciliana sono in arrivo 35 nuovi mezzi, altri sono in via di acquisto grazie alla ricapitalizzazione di 6 milioni voluta da Palazzo delle Aquile mentre si attende la fornitura di duemila cassonetti e l’avvio della seconda fase della raccolta porta a porta.
 
In merito all’utilizzo degli operatori ecologici come autisti, “l’azienda si è impegnata, nelle more della presentazione e dell’approvazione del relativo regolamento tecnico, di procedere all’applicazione di quanto previsto dal Ccnl. Relativamente alle questioni degli operatori ecologici di primo livello e dei lavoratori part time, infine, l’azienda si è impegnata a predisporre la documentazione per operare alcuni approfondimenti tecnici e giuridici da trasmettere al socio unico (il Comune, nda) per le valutazioni e le dovute autorizzazioni”.
“Non permetteremo – ha scritto Orlando nella sua lettera – che pochi, strumentalizzando posizioni dominanti, possano, oggi come ieri hanno fatto con l’Amia, continuare a operare in danno della Rap, mettendo in pericolo un servizio essenziale per i cittadini, la stessa tenuta dell’intera azienda e, con essa, il futuro occupazionale dei lavoratori”.
“I cumuli di rifiuti che invadono Palermo – ha invece attaccato il consigliere comunale del Pd Sandro Leonardi – sono la prova più lampante del disastro dell’amministrazione Orlando. L’immondizia a ogni angolo di strada non è tanto il risultato di qualche assemblea sindacale quanto l’effetto più prevedibile dell’assurdo contratto di servizio firmato con la Rap, ancora oggi senza Piano industriale, e pagato dai palermitani con 140 milioni di Tari. Abbiamo cambiato il nome all’Amia senza risolvere un solo problema”.

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