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Mafia, una scusa per affossare la Sicilia

Mafia, una scusa per affossare la Sicilia

Rischio infiltrazioni per le grandi opere? Al Nord nessuno stop, ma proprio lì la criminalità è in aumento. Fermare l’illegalità senza condannare il Sud a un infernale deficit infrastrutturale

PALERMO – Troppo spesso si è sentito dire che realizzare grandi opere in Sicilia, o in generale al Sud, è rischioso a causa di potenziali infiltrazioni della criminalità organizzata. Un concetto ripetuto per anni, che a volte è riuscito a chiudere le porte davanti a potenziali investimenti, vitali per lo sviluppo economico della Sicilia.
La mafia nella nostra regione esiste e va combattuta e sconfitta, ma non è possibile farlo condannando l’Isola a un drammatico deficit infrastrutturale. Anche perché, come dimostrano studi recenti, la criminalità organizzata sta cambiando e, al Nord, la sua influenza è in netta crescita.
Dalla Lombardia al Piemonte, passando per Toscana ed Emilia Romagna, l’influenza dei grandi gruppi criminali si fa sempre più pressante, alla ricerca di nuovi ambiti su cui sviluppare il proprio business illegale.
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