Messina - Metroferrovia, servizio soppresso 37 milioni di euro sono stati spesi invano - QdS

Messina – Metroferrovia, servizio soppresso 37 milioni di euro sono stati spesi invano

Orazio Ragusa Sturniolo

Messina – Metroferrovia, servizio soppresso 37 milioni di euro sono stati spesi invano

venerdì 30 Ottobre 2009

Messina-Galati-Giampilieri: una linea di 16 km a doppio binario con 90 corse giornaliere previste. Niente fondi integrativi: non è stato sottoscritto il contratto con la Regione

MESSINA – Cala il sipario sul servizio di Metroferrovia. Il 15 ottobre scorso (a cinque mesi esatti dalla sua inaugurazione) Trenitalia S.p.A. ha comunicato al Comune di Messina l’interruzione del servizio pubblico di trasporto Messina Centrale-Galati-Giampilieri.
Le cause della soppressione sarebbero la mancata sottoscrizione del contratto di servizio con la Regione e il venir meno dei fondi integrativi utili al mantenimento del servizio (un milione 200 mila euro circa). Frutto di un accordo di collaborazione del 2001 tra il Gruppo Ferrovie dello Stato, la Regione e l’amministrazione comunale (approvato con delibera di Giunta Regionale n. 2 dell’8 gennaio 2001), il servizio di metroferrovia è stato sostanziato mediante l’Accordo Quadro di Programma per il Trasporto ferroviario, con un investimento di oltre 37 milioni di euro.
 
Un esborso di denaro pubblico non indifferente, che avrebbe garantito una linea di circa 16 km a doppio binario, capace di gestire almeno 90 corse giornaliere. Il servizio, messo in funzione a conclusione degli interventi di R.F.I. nelle stazioni individuate lungo la tratta, non è mai decollato. Sulle pagine del QdS avevamo già palesato i nostri dubbi in merito alla gestione del servizio, partito in sordina già nella sua fase sperimentale. Gli orari di servizio predisposti, infatti, non furono adeguati alle esigenze degli utenti. Destò perplessità, inoltre, il costo del servizio. Per percorrere la tratta Messina Centrale-Giampilieri, un utente avrebbe dovuto sborsare 2 €; 1,30 €, invece, per la tratta Messina Centrale- Galati, esclusi i servizi complementari (parcheggio, tagliando mezzi pubblici).
 
Ma, seppur lentamente, qualcosa stava cambiando. La messa in funzione del terminal sud della tranvia, infatti, avrebbe garantito i tanto agognati servizi a pettine. Insomma, quel servizio pubblico di trasporto che oggi diventa sempre più una chimera. La vittima sacrificale tra la Regione e lo scarso interesse di Trenitalia verso il nostro territorio resta, dunque, Messina. A nulla, infatti, valgono le lamentele di R.F.I. in merito al mancato completamento delle opere di collegamento. In una nota congiunta, il sindaco, Giuseppe Buzzanca, e l’Assessore ai Lavori Pubblici, Gianfranco Scoglio, hanno spiegato all’Assessorato regionale ai Trasporti che “i lavori relativi alle opere ferroviarie e stradali sono stati appaltati ed ultimati, ad eccezione di alcuni interventi di competenza comunale […] opere comunque ininfluenti ai fini dell’esercizio del trasporto metro ferroviario”.
 


L’assessore Scoglio: “Gestione indipendente dal contributo”
 
Lo scorso 16 Ottobre il gruppo Ferrovie dello Stato ha comunicato la soppressione del servizio in ragione del maltempo: “Le violente ondate di maltempo dei giorni scorsi – si legge sul comunicato – hanno determinato una serie di problemi tecnici alle infrastrutture e ai treni che rendono necessaria, a partire dal prossimo lunedì (il 19 Ottobre, nda), una temporanea modifica dell’offerta ferroviaria regionale […]”. Tra i servizi cancellati, al primo posto, quello di Metroferrovia. L’Assessore ai Lavori Pubblici, Gianfranco Scoglio, raggiunto telefonicamente, ha smentito le ragioni di R.F.I.. L’esponente della giunta Buzzanca ha confermato le ipotesi da noi avallate, denunciando la mancata consegna delle aree interne alla stazione centrale da parte di R.F.I., spazi utili per la creazione di aree parcheggi. “Abbiamo scritto alla Regione per convocare il Comitato di sorveglianza dell’Accordo Quadro. Trenitalia ha già ricevuto ben 37 milioni di euro dallo Stato, la gestione del servizio è indipendente dal contributo integrativo che chiedono”.

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