Istat, Palermo è la città con meno delittuosità - QdS

Istat, Palermo è la città con meno delittuosità

Federico Arcidiacono

Istat, Palermo è la città con meno delittuosità

sabato 05 Settembre 2015

La rilevazione riguarda la totalità di delitti denunciati dalle Forze di Polizia all’Autorità giudiziaria. Solo 5.760 episodi ogni 100 mila abitanti contro i 12.440 registrati a Milano

PALERMO – Tra le indagini condotte dall’Istat, il Servizio Statistica del Comune ha recentemente approfondito una ricerca contenente i dati relativi ai delitti denunciati alle Autorità giudiziarie.
Tramite l’incrocio delle rilevazioni si è potuta stilare una macabra classifica che però mette in luce un dato incoraggiante: la città che nel 2013 ha registrato meno delittuosità è proprio Palermo. La rilevazione riguarda la totalità dei delitti, di autore noto e ignoto, denunciati dalle Forze di Polizia all’Autorità giudiziaria, giunte da privati cittadini o accertati autonomamente nel corso delle attività di contrasto alla criminalità.
Secondo questo studio, Palermo è la città con il tasso di delittuosità totale più basso fra tutti i 12 grandi centri italiani: 5.760 delitti ogni 100 mila abitanti.
A balzare alle vette delle classifica è invece Milano, che vanta un valore pari a 12.440 delitti ogni 100 mila abitanti, seguita a ruota da Bologna con 12.309 reati e Torino con 10.424 reati.
E’ pur vero che per analizzare al meglio i dati ottenuti è necessario comprendere l’ambiente sociale in cui si generano. Difatti le città del Nord hanno un tasso di denunce superiore anche perchè vige una mentalità più predisposta alla denuncia dei reati, fenomeno che assume maggiore rilevanza al diminuire della gravità del delitto subito.
Altri dati estrapolati dalla ricerca riguardano i deliti maggiori, come gli omicidi volontari. Il tasso di delittuosità a Palermo è pari a 1,5 delitti ogni 100 mila abitanti. A confronto con gli altri grandi Comuni, la città si colloca al terzo posto, dietro Napoli, (3 delitti ogni 100 mila abitanti), e Bari (2,5).  I centri con il tasso più basso sono Genova (0,3), Verona (0,4) e Firenze (0,5). Più in generale, il tasso relativo agli omicidi volontari in tutte le grandi città del Sud è più elevato rispetto a quello del Centro-Nord.
Con riferimento ai tentati omicidi, viene meno, però, la netta contrapposizione fra Nord e Sud, anche se i numeri più elevati si registrano a Bari (5,7 tentati omicidi ogni 100 mila abitanti) e a Napoli (4,9). In questa classifica, Torino si posiziona al terzo posto, con 3,4 tentati omicidi, che precede di un solo decimale Catania. Palermo, con 2,7 tentati omicidi ogni 100 mila abitanti, si trova all’ottavo posto, davanti a Firenze (2.4), Genova (2,2), Bologna (1,3) e Verona (1,2).
Nel confronto con le altre grandi città, il capoluogo siciliano si piazza bene anche nella classifica dei furti. Con 122 delitti con strappo e 254 con destrezza ogni 100 mila abitanti, è la quinta città dopo Napoli, Catania, Bari e Torino. Addirittura penultima (prima di Catania) per i borseggi.
Nonostante il numero dei furti in abitazioni a Palermo sia più che raddoppiato, nell’arco di tempo che va  dal 2009 al 2013, nel confronto con i grandi Comuni italiani il fenomeno ha fortunatamente dimensioni ancora contenute: a Palermo nel 2013 si sono registrati 258 furti in abitazione ogni 100 mila abitanti, secondo miglior valore dopo Napoli.
Al contrario i dati negativi aumentano spostandosi verso il Nord, per esempio a Torino se ne sono registrati 763, a Milano 713 e a Bari 690.
 “Questi dati – ha affermato il sindaco Leoluca Orlando – e l’autorevolezza della fonte dimostrano ancora una volta quanto falsati siano i pregiudizi e gli stereotipi sulla sicurezza a Palermo che, nonostante il generale aumento della criminalità comune registrato in tutta Italia, si conferma fra le grandi città quella più sicura”.
“Allo stesso tempo – ha concluso Orlando – questi dati richiamano ancora una volta all’impegno tutte le Istituzioni e delle Forze dell’ordine a garantire maggior controllo del territorio ed impedire forme di controllo da parte della mafia e del crimine organizzato”.

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