Termini Imerese, ora serve la produzione - QdS

Termini Imerese, ora serve la produzione

Rosario Battiato

Termini Imerese, ora serve la produzione

martedì 10 Novembre 2015

Polo ex Fiat, nei giorni scorsi è arrivata la firma attesa dai lavoratori sul decreto di proroga per la cassa integrazione. Subentro di Blutec: prevista l’assunzione di almeno 200 tute blu per dicembre 2016

PALERMO – Alla fine la firma sul decreto della cassa integrazione per i lavoratori di Termini Imerese è arrivato. Lo ha scritto giovedì scorso il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, sul suo profilo twitter. Una notizia tanto attesa e giunta dopo le proteste della scorsa settimana, anche se la parte più difficile è ancora tutta da affrontare. L’obiettivo finale, infatti, deve essere la ripresa dell’attività industriale, un’operazione che continua a lasciare ampi margini di dubbio.
“Firmato l’accordo per la cassa integrazione straordinaria a favore dei lavoratori Blutec di Lanciano e Termini Imerese. Intanto tuteliamo il loro reddito e il loro futuro, ma da adesso è necessario essere tutti in campo per il piano industriale, con l’obiettivo di rilanciare nel più breve tempo possibile le attività e la produzione”. Le dichiarazioni di Teresa Bellanova, riportate dall’agenzia di stampa Radiocor, aprono spiragli di speranza in un percorso da mesi particolarmente frastagliato.
Per rendere l’idea dello stato di incertezza, bisogna portare le lancette indietro di una settimana, quando un migliaio di lavoratori, tra ex Fiat e indotto, si erano detti pronti a scendere nuovamente in piazza per protestare contro Blutec che aveva garantito la ricapitalizzazione dell’azienda senza dare sostanza alla sua promessa, ritardando in questo modo il decreto per la cassa integrazione che prevede un rinnovo semestrale collegato all’esecutività del progetto. Proprio il Mise aveva rassicurato tutti circa la ricapitalizzazione di Blutec – “regolarmente avvenuta” riportava in una nota –, mentre ribadiva gli impegni ufficiali presi all’ultima riunione romana del 29 settembre scorso.
Proprio in quell’occasione, leggiamo dal verbale riportato sul sito del Mise, la Blutec ha dichiarato che a fine dicembre 2016 dovrebbero essere assunti tra 200 e 250 e lavoratori. L’azienda ha dato la disponibilità “ad attivare una procedura di mobilità entro dicembre 2015 per consentire l’uscita volontaria di lavoratori”. Non si fermano le trattative sul resto dell’ex area. “Per quanto riguarda l’aggiornamento sulla altre iniziative imprenditoriali nell’area di Termini Imerese il ministro Guidi ha confermato che sono in corso colloqui per la ricerca di nuovi investitori”.
Un ulteriore e decisivo capitolo della vicenda c’era stato il 19 ottobre quando il cda di Invitalia, advisor del ministero, aveva approvato il piano industriale di Blutec, non senza avanzare comunque qualche dubbio circa la tenuta finanziaria dell’operazione. Il piano da 96 milioni di euro, avevano riportato fonti sindacali, prevede la produzione componentistica per auto. Bisognerà attendere ancora per avere notizia circa la seconda parte che riguarda la produzione di auto ibride. La vera svolta sarà la firma del contratto di sviluppo che permetterà la riapertura dei cancelli della fabbrica e l’avvio della produzione. Per quello bisognerà attende il via libera del Mise. In ballo ci sono 350 milioni di fondi pubblici e in parte dovrà contribuire anche la Regione siciliana.
Termini comunque non è sola. Le crisi aziendali isolane, aggiornate alla fine di settembre, restano ancora 12 in totale. Dopo Puglia e Campania, si tratta del dato più elevato nel mezzogiorno e tra i primi dieci di tutta Italia.

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