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Catania – Battuta d’arresto per il Prg, va adeguato alla legge regionale

Melania Tanteri

Catania – Battuta d’arresto per il Prg, va adeguato alla legge regionale

venerdì 11 Dicembre 2015

I quartieri del centro storico non potranno più essere pianificati secondo disegni particolareggiati . L’assessore Di Salvo rassicura: il lavoro svolto finora non andrà sprecato

CATANIA – Era uno dei programmi cui aveva puntato l’amministrazione Bianco sin dal suo insediamento. Ma adesso dovrà essere modificato per adeguarlo alla legge regionale.
La conferma è stata data più di una volta, soprattutto a chi domandasse che fine avesse fatto il Piano regolatore generale, predisposto dalla passata Giunta guidata da Raffaele Stancanelli. La variante urbanistica al centro storico, che nelle intenzioni dell’amministrazione Bianco avrebbe dovuto cambiare il volto di Catania, dando contemporaneamente una spinta al comparto edilizio e garantendo la sicurezza degli edifici storici,  non potrà più approdare in Consiglio comunale. Non come è stata scritta dagli uffici urbanistici e dall’assessorato al ramo.
Lo spiega l’assessore Salvo Di Salvo che evidenzia come il lavoro svolto in questi due anni comunque non andrà sprecato, ma sarà uniformato a quanto prescritto dalla norma regionale sui centri storici.
“L’Ars ha adottato la legge – ha affermato il delegato della Giunta – che ci ha, di fatto, impedito, di presentare il lavoro effettuato di fronte il Consiglio. Noi – ha proseguito l’assessore – ai sensi della circolare numero 3 del 2000 dell’assessorato Territorio e ambiente, avevamo definito una variante del centro storico, relativa alla zona settecentesca e ottocentesca. Negli stessi tempi in cui noi definivamo la variante, però – ha aggiunto – l’Assemblea regionale ha adottato la legge che ci ha, di fatto, impedito, di presentare il lavoro effettuato di fronte il Consiglio comunale perché la legge adottata supera la circolare sulla quale ci siamo basati”.
Le parti più sensibili della città storica, in particolare i quartieri centrali come San Berillo, la Civita, il Lumacari, non potranno più, dunque, essere pianificati secondo piani particolareggiati, come nelle previsioni iniziali, ma dovranno essere riqualificati seguendo quanto prescritto dall’Assemblea regionale.
“La legge va applicata anche a quei quartieri per il cui sviluppo urbanistico avevamo pensato a un piano particolareggiato – ha sottolineato l’assessore. Questo oggi la legge non lo permette più – ha proseguito – pertanto applicheremo la legge sui centri storici anche in queste zone”.
Oltre San Berillo, la Civita, ad esempio, o il Lumacari, rioni che sono in zona A del piano regolatore Piccinato. Non dunque i rioni di Cibali e della Consolazione, identificati in occasione dell’approvazione del Piano casa, come luoghi da preservare, impedendo la realizzazione di cubature o ricostruzioni che ne possano cambiare il volto.
“Questi due quartieri non sono interessati dalla legge sui centri storici – ha concluso Di Salvo – e comunque, al momento, non rappresentano una priorità per l’amministrazione”.

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