Al 31/10 certificati 2,6 mld su 4,4 del Fesr, 1 mld su 1,4 del Fse. Non spesi 3,7 mld di Fsc e Pac. Servirebbe un miracolo... Regione: burocrazia lenta, arretratezza digitale, assistenza tecnica inadeguata
PALERMO – “Intanto in cassa non c’è più un euro nemmeno bucato”, dice Antonello Caporale al presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta. “Vero. Ma non perché abbia sprecato. Ho dovuto finanziare in due anni il programma delle opere stabilite dai fondi europei che marcivano. Abbiamo anticipato soldi chiudendo appalti aperti da sette anni. È una medaglia”.
L’intervista su “il Fatto Quotidiano”, diventata famosa per un titolo fantasioso sulla supposta volontà del presidente di andare in Libia a risolvere la crisi locale, conteneva anche questo passaggio cruciale sulla spesa dei soldi che l’Unione europea ci ha mandato nel settennio 2007-2013 e che la burocrazia regionale ha davvero fatto marcire in un angolo. Tra Fesr, Fse, Psr, Fep, Fsc e Pac, al 31 ottobre la Sicilia doveva ancora spendere 5,9 mld.
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