Iva su pubblicazioni online, l'Italia sfida l'Ue - QdS

Iva su pubblicazioni online, l’Italia sfida l’Ue

Michela Forastieri

Iva su pubblicazioni online, l’Italia sfida l’Ue

sabato 16 Gennaio 2016

La Legge di Stabilità 2016 estende l’aliquota agevolata del 4% anche a quoditiani, periodici e libri. Il contenuto legislativo rischia di scatenare un contenzioso comunitario

ROMA – Come è noto, la normativa IVA italiana, uniformandosi alle direttiva comunitarie, ha tenuto, per moltissimi anni, completamente distinti i prodotti editoriali su supporto “cartaceo” da quelli digitali e in formato elettronico.
Sulla base di questo principio, solo le pubblicazioni periodiche ed i libri  “stampati”  hanno potuto fruire della riduzione dell’aliquota IVA (4%) e del regime speciale per l’editoria (sistema monofase con applicazione dell’IVA a cura dell’editore).
Senonchè, una direttiva del Consiglio Europeo del 2009 ha incluso tra i beni agevolabili anche i libri “su qualunque tipo di supporto fisico”. Conseguentemente,  l’Agenzia delle entrate, con risoluzione n. 223 del 13 agosto 2009, ha ritenuto di potere estendere l’aliquota del 4% ai libri “in digitale” (CD ROM). 
Nel 2014, con la circolare n. 23 del 24/7/2014, la stessa Agenzia è andata oltre, ritenendo di potere applicare agli stessi prodotti (i libri in digitale) anche il regime speciale, a condizione, però, che i supporti contenessero il “prezzo di copertina” così come previsto dalla legge.
L’anno scorso, poi, con la Legge di Stabilità 2015 (Legge 190/2014), il nostro Legislatore ha preso coraggio ed ha previsto l’aliquota ridotta del 4% (ma non il regime speciale) per tutte le pubblicazioni  identificate con il codice ISBN, ossia i libri veicolati attraverso qualsiasi supporto fisico nonchè tramite mezzi di comunicazione elettronica (gli e-book).
Ora, con la Legge di Stabilità 2016 (Legge 28 dicembre 2015, n. 208), il Legislatore,  sfidando apertamente l’Unione Europea che ha già bacchettato la Francia ed il Lussemburgo per questo  stesso motivo, si è spinto ancora più avanti, modificando la norma contenuta nella legge di stabilità dell’anno scorso, aumentandone la portata agevolativa, estendendo anche ai giornali, ai notiziari, ai quotidiani, ai dispacci delle agenzie di stampa ed ai libri ed ai periodici (praticamente a tutte le pubblicazioni on-line identificate con il codice ISSN), l’aliquota IVA agevolata del 4%.
Si tratta, come è facile capire, di una disposizione molto importante, perchè dà maggiore impulso a tutto il settore dell’editoria digitale e, più in generale, alla cultura, avvicinando maggiormente i giovani, notoriamente più avvezzi agli strumenti informatici,  verso la lettura dei giornali.
Auguriamoci  che non giungano gli strali dell’Unione Europea che potrebbero comportare l’inizio di un altro contenzioso comunitario, visto che l’Europa ritiene che qualunque pubblicazione in digitale non costituisca una cessione di bene ma un servizio elettronico, soggetto alla sua particolare disciplina ed all’aliquota IVA ordinaria.
Allo stato attuale (dal 1^ gennaio 2016), comunque, nel nostro Paese il quadro delle agevolazioni IVA nel settore dell’Editoria può essere riassunto come segue.
Regime speciale “monofase” per l’editoria (art.74 D.P.R. 633/72) applicabile ai libri in formato cartaceo nonchè a quelli aventi supporto fisico diverso (CD o chiavetta) ma con l’indicazione (obbligatoria per legge) del “prezzo di copertina”.
Aliquota IVA agevolata 4% (Tabella A, parte II, n.18, allegata al D.P.R. 63/72) applicabile ai libri, sia  in formato cartaceo sia in formato digitale (compresi gli e-book), nonchè a tutte le altre pubblicazioni, anche on-line,  identificate con il codice ISSN (tranne quelle espressamente escluse dalla normativa IVA come le pubblicazioni pornografiche), tra le quali ci sono pure i giornali,  i quotidiani e le altre pubblicazioni periodiche.

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