Rigassificatore, rispunta l'ipotesi Augusta - QdS

Rigassificatore, rispunta l’ipotesi Augusta

Giuseppe Solarino

Rigassificatore, rispunta l’ipotesi Augusta

martedì 24 Maggio 2016

Analisi sugli usi marittimi e delle infrastrutture con particolare riferimento al Canale di Sicilia e al Mediterraneo centrale. L’Ue spinge per l’utilizzo del Gnl per riduzione degli inquinante atmosferici (CO2, solforati e polveri sottili)

AUGUSTA – Presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare “ Vandone” di Augusta si è svolto il workshop “Italia hub del gas naturale, opportunità Gnl (Gas Naturale Liquefatto) per i trasporti marittimi nel Mediterraneo” organizzato da ConferenzaGnl. Nel corso del workshop si è analizzato lo stato dell’arte degli usi marittimi e delle infrastrutture per il metano liquefatto, con particolare riferimento all’area del Canale di Sicilia e del Mediterraneo centrale, nell’ambito dell’impegno italiano di hub euro-mediterraneo del Gnl, con particolare attenzione agli impegni ed alle strategie internazionali e nazionali per ridurre l’impatto ambientale del traffico navale, il ruolo delle imprese per lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente marino.
Durante l’evento, organizzato sotto l’egida della Marina militare, è stato anche illustrato dal contrammiraglio Nicola de Felice, Comandante Marittimo Sicilia, il programma “Flotta verde” che prevede progetti di sorveglianza e manutenzione costiera effettuate con navi “pulite” alimentate a Gnl in sostituzione di quelle attualmente alimentate a gasolio. Paolo d’Ermo, Direttore Wec Italia, ha sottolineato come “Il Gnl sia la fonte fossile che accompagnerà la transizione dei sistemi energetici verso la decarbonizzazione, trend per altro già in atto. L’Unione europea, confermando la sua leadership ambientale, sta promuovendo gli utilizzi del Gnl anche in settori non tradizionali, come i trasporti terrestri e marittimi attraverso l’impiego diretto di detto combustibile. Le performance ambientali del gas naturale liquido assicurano una riduzione degli inquinanti atmosferici come CO2, composti solforati e polveri sottili, in linea con le politiche di tutela ambientale di lungo termine sottoscritte dai maggiori governi a seguito della Cop 21 di Parigi”.
Diego Gavagnin, coordinatore scientifico di ConferenzaGnl, ha invece tracciato una stima delle ricadute della filiera Gnl affermando che: “Le analisi sul potenziale di mercato del Gnl nel Canale di Sicilia sono davvero confortanti. Il solo porto di Augusta ne potrebbe utilizzare 500 mila tonnellate. Anche pensando ad un 10% di trasformazioni all’anno si giustifica un deposito da 5-10 mila metri cubi di capacità, che avrebbe un costo abbastanza contenuto, sui 30-40 milioni di euro. Un deposito che poi potrebbe alimentare anche il traffico terrestre pesante dell’isola, altre 500 mila tonnellate potenziali”. Su “Italia hub del gas naturale ed opportunità Gnl per il Mediterraneo” non sono dello stesso avviso le Associazioni ambientaliste Decontaminazione Sicilia ed AugustAmbiente. Secondo queste ultime, infatti, “Quanto proposto è a tutti gli effetti un rigassificatore di Gnl, lo stesso che alcuni anni fa voleva creare la Erg nel porto di Augusta e contro la cui realizzazione ci si è opposti con successo. I cittadini di Priolo con un apposito referendum tenutosi il 16 luglio 2007, col 98,71% di no, si espressero contro la costruzione del rigassificatore. Il 26 aprile del 2009 i cittadini di Melilli, in un analogo referendum, bocciarono il rigassificatore con il 96,2% di no. Ad Augusta si tennero diverse manifestazioni contro la costruzione di quell’impianto. Chi ora ripropone il rigassificatore oltre a non tener conto della volontà dei cittadini non ha forse messo nel giusto conto che tale impianto insisterebbe in un sito Sin, dove le bonifiche ancora si aspettano, dove esiste un porto con notevolissimo traffico di navi che trasportano combustibili liquidi, dove operano tre raffinerie e la Marina militare, tutti obiettivi sensibili ed esposti ad eventuali attentati terroristici ed ad un eventuale effetto domino in caso di incidente industriale”.

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