Un coro di no sul rigassificatore - QdS

Un coro di no sul rigassificatore

Riccardo Bedogni

Un coro di no sul rigassificatore

giovedì 26 Novembre 2009

Oggi conferenza regionale dei servizi sull’impianto nel Triangolo della morte, certo il rinvio del parere. Sorbello e Rizza chiedono un nuovo referendum consultivo: “Non siamo convinti”

SIRACUSA – Priolo, Melilli, Augusta. Un triangolo industriale già martoriato da uno dei petrolchimici più grandi d’Europa, che potrebbe avere il suo destino definitivamente segnato con l’autorizzazione alla realizzazione del rigassificatore di Jonio Gas (Gruppo Erg-Shell). A Palermo, oggi, è stata convocata la conferenza dei servizi chiamata a decidere sull’impianto, ma appare certo il suo rinvio.
Decisamente contrario si dichiara  il deputato nazionale Fabio Granata. “È impensabile – sostiene, infatti, Granata – costruire un impianto così rischioso in una zona già totalmente saturata e dichiarata ad alto rischio ambientale”. Dello stesso avviso Domenico Scilipoti, della Commissione parlamentare sull’Ambiente, che è pronto ad un’interrogazione alla Camera dei Deputati per verificare la reale necessità di un rigassificatore, così vicino a siti d’importanza strategica persino per la Nato. Massimo Carrubba, sindaco di Augusta, più che un sì o un no, ritiene, invece, che sia più opportuna una posizione di cautela. "Sono convinto – sostiene, tuttavia, il primo cittadino megarese – che l’impianto nel medio e lungo termine possa innescare un meccanismo virtuoso per il rilancio della zona industriale". Secondo Carrubba, al di là degli studi commissionati, il parere positivo delle Istituzioni, primo tra tutti quello del ministero dell’Ambiente per quanto riguarda la Valutazione d’impatto ambientale, sia un elemento importante per avere fiducia nella costruzione del rigassificatore. “Senza considerare – aggiunge – l’elemento compensazioni per il territorio che non è da sottovalutare”. 
Più attendista la posizione del sindaco di Priolo, Antonello Rizza. “Abbiamo ereditato questa situazione dalla precedente Amministrazione, – sostiene il sindaco priolese – però noi dobbiamo fare i conti con il risultato di un referendum popolare in cui il 53% dei cittadini ha espresso parere negativo verso il rigassificatore. Abbiamo richiesto uno studio – sottolinea Rizza –  ad una società internazionale, la Quest Consulting, che ha ritenuto idoneo il sito. Abbiamo trovato un accordo con la Jonio Gas – aggiunge – per quanto riguarda le compensazioni, tuttavia mi asterrò dall’esprimere un parere e richiederò il rinvio della conferenza  dei servizi, perché – conclude Rizza – ho intenzione di indire un nuovo referendum alla luce di tutti i pareri oggi disponibili”. La sua intenzione in pratica è di seguire la volontà popolare, almeno così dichiara. Ancora più attendista il sindaco di Melilli, Pippo Sorbello. “Ad oggi – afferma l’ex assessore regionale al Territorio e Ambiente – ci sono dei punti poco chiari riguardo alle compensazioni e alla sicurezza. Sentiremo il parere di tutti gli interessati, ma a mio avviso – conclude Sorbello – non ci sono ancora tutti gli elementi per una posizione definitiva”.
Non si può sottacere al responso dei referendum popolari, che hanno manifestato un “no” secco, per il deputato regionale Pippo Gianni. “Non si può annebbiare la popolazione con la questione lavoro – dice Gianni – a scapito della sicurezza e della salute. Vogliono farci credere che la questione della zona industriale si risolva con il rigassificatore, ma in realtà – conclude Gianni – è solo un modo per non affrontarla realmente”. Il presidente della Provincia regionale di Siracusa, Nicola Bono, ha ricevuto il mandato del Consiglio provinciale per dire di sì al rigassificatore, a patto di misure compensative e garanzie in favore della sicurezza. La dura lezione del Petrolchimico e dei suoi guasti che il territorio sarà costretto ad assorbire non ha sortito sperati effetti benefici sulle coscienze.
 


Cgil, Cisl e Uil favorevoli. L’Ugl: meglio farlo off shore
 
SIRACUSA – Fondamentalmente favorevoli alla realizzazione dell’impianto si sono dichiarati i sindacati. Per Cgil, Cisl e Uil, il rigassificatore è il primo punto dell’Accordo di programma sulla chimica del 2005 a cui dare seguito. Contrario, invece, Enzo Toscano dell’Ugl Chimici, che prende in considerazione solo l’eventualità di un impianto off-shore, che tra l’altro creerebbe più posti di lavoro. Decisamente contrari i Comitati civici “No al rigassificatore”.
“La stessa delibera n. 111 del Comitato tecnico regionale datata ottobre 2008 – dice Enzo Radino del Comitato di Priolo – individua l’effetto domino di un eventuale incidente nel rigassificatore”. Un no deciso anche quello di Pippo Annino, coordinatore del Comitato melillese, che ritiene di non costruire null’altro senza prima avviare le bonifiche dell’area. “I nostri giovani – dice Annino – sono contaminati dai metalli pesanti, lo abbiamo verificato con degli esami in un gruppo di ragazzi dei tre Comuni interessati”.

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