Speciale Carnevale 2017 - Tradizioni diverse in ogni zona della Sicilia - QdS

Speciale Carnevale 2017 – Tradizioni diverse in ogni zona della Sicilia

Simone Rizzo

Speciale Carnevale 2017 – Tradizioni diverse in ogni zona della Sicilia

martedì 21 Febbraio 2017

Origini antiche e riti che con il tempo si sono rinnovati o evoluti. Oggi regnano le maschere, le sfilate e i carri allegorici. Spiccano fra tutte le celebrazioni di Acireale, nel catanese, da molti ritenute le più belle della Sicilia

Si ringrazia:
Roberto Abate, Centro Sicilia, Farmacia del Corso, Fondazione Carnevale
 

 
L’origine del Carnevale, oltre alla ben nota storia del “carnem levare” prima della Quaresima, ha origini antiche nei secoli e non facilmente riconducibili a un determinato luogo e tempo.
In Sicilia, i primi festeggiamenti, così come oggi li conosciamo, ebbero inizio nel XVII secolo quando cominciarono a essere utilizzate alcune maschere caratteristiche come quelle dei Varca, nel palermitano, e dei briganti e del cavallacciu nel catanese. Poi, le maschere della tradizione carnascialesca siciliana iniziarono a moltiplicarsi, iniziando anche a rappresentare delle parodie dei principali esponenti della società del tempo, come i dutturi, i baruni e l’abbati, derisi e scherniti dalla popolazione meno abbiente proprio in occasione del Carnevale.
Da allora a oggi, con il passare dei secoli, le tradizioni si sono evolute nelle diverse località siciliane, assumendo caratteristiche diverse a seconda del luogo di riferimento: basti pensare alle antiche festività di Palazzolo Acreide (Siracusa) dove, fino alla seconda metà dello scorso secolo, ci si riuniva nelle due piazze principali del paese per ballare, giocare e soprattutto mangiare tutti insieme; o ai riti di Bronte (Catania), dove un tempo, insieme ai grandi carri e ai gruppi mascherati, sfilavano i cosiddetti laddatori, ovvero i membri delle classi sociali più povere della città. Sempre nel catanese sono curiose le tradizioni di Paternò e Belpasso: nel primo caso, le donne erano solite vestire particolari maschere e mantelli neri per invitare gli uomini a ballare; nel secondo, resta la tradizionale recita dei poeti dialettali locali prima della parata dei carri allegorici.
Spostandoci nella provincia di Messina, sono caratteristici i Carnevali di Taormina, dove nelle giornate di festa la città esplode “letteralmente” tra carri allegorici, canti e balli che si ripetono ogni sera, e quello di Saponara, dove uno dei momenti più importanti della festa è rappresentato dal cosiddetto “Corteo dell’Orso e della corte principesca”. Un gigantesco orso fatto di pelli di capra e agghindato con i campanacci è trattenuto con delle corde ed è seguito da suonatori di brogne e corni, insieme alla coppia principesca del Carnevale, al giullare di corte e a tutta quest’ultima. Sempre nel messinese poi, a Novara di Sicilia, si svolge il famoso gioco del Maiorchino, durante il quale alcune squadre lanciano lungo un percorso la cosiddetta maiurchea, un tipico formaggio pecorino stagionato.
A Corleone, nel palermitano, insieme al consueto corteo di carri, durante il Martedì grasso si svolge il rogo di un fantoccio, agghindato con una collana di salsiccia, portato su di esso dalla maschera del Riavulicchio, simboleggiante la rinascita di una festa che nel corleonese ha ripreso vita solo negli anni Novanta. Rimanendo in zona, a Mezzojuso, durante il Carnevale si può assistere a una manifestazione che racconta, grazie a oltre 90 persone vestite con abiti del XV secolo, la storia d’amore fra il “Mastro di Campo” e la Regina.
Nell’agrigentino, a Sciacca, l’antico carnevale risalente al 1800 coinvolge artigiani, scultori e architetti per la realizzazione di carri e maschere allegoriche che animano la città attirando turisti da ogni angolo della Sicilia.
Dulcis in fundo, resta quello che è probabilmente uno dei più importanti Carnevale della Sicilia: tornando sul mar Ionio, non si può dimenticare la città di Acireale, che proprio in questi giorni dell’anno vede le vie e le piazze del centro storico trasformarsi in un grande palcoscenico che ospita uno spettacolo fatto di maschere ed enormi carri allegorici. Risale al 1594 il documento più antico attestante il Carnevale di Acireale, durante il quale si era soliti giocare tirandosi addosso arance e limoni. Con il tempo, la manifestazione si è evoluta trasformandosi in quello che da molti è ritenuto “il più bel Carnevale della Sicilia”, fatto di sfarzose sfilate di carri allegorici in cartapesta e macchine infiorate.
Insomma, in qualunque parte dell’Isola ci si trovi, una cosa appare abbastanza evidente: in Sicilia il Carnevale è indubbiamente una cosa seria.

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