Imprese green, la Sicilia a piccoli passi - QdS

Imprese green, la Sicilia a piccoli passi

Giorgia Lodato

Imprese green, la Sicilia a piccoli passi

venerdì 07 Aprile 2017

Elaborazione della Camera di Commercio di Milano: in tutta Italia 53.000 aziende stanno andando nella direzione della sostenibilità. Negli ultimi 5 anni si è registrato un incremento del 34% e 438 mila addetti

PALERMO – Le imprese in Italia sono sempre più green. È questo il dato che emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano, commentato proprio nella sede di palazzo Turati a Milano lunedì 3 aprile, in occasione del convegno dal titolo “Green Public Procurement. A che punto siamo?”.
Un appuntamento in cui sono stati esposti i dati sulle aziende green italiane e condivise con il pubblico le esperienze del responsabile del GPP Riccardo Rifici, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del direttore CONAI Walter Facciotto, che ha guidato la platea in un percorso dal riciclo alla circular economy, e delle certificazioni ambientali di prodotto, commentate da Simona Faccioli e Massimo Ferlini, rispettivamente direttrice e presidente di ReMade in Italia.
Sono 53 mila le imprese dello stivale che stanno andando in questa direzione e che hanno fatto registrare negli ultimi cinque anni un incremento del 34% e 438 mila addetti. Non a caso l’Italia è tra i primi Paesi europei ad aver imposto il Green Public Procurement, ovvero l’obbligo di inserire i criteri ambientali negli appalti pubblici secondo le specifiche dettate dal Ministero per l’Ambiente.
Il GPP rappresenta dunque una leva potenzialmente molto efficace sia per migliorare la qualità dell’ambiente e della salute dei cittadini, sia per promuovere e orientare interi settori verso produzioni ecosostenibili, dando uno slancio alla green economy. Ed è proprio da questo concetto che si vuole ripartire per dare una spinta al commercio e rilanciare l’economia della penisola. 
Un ampio settore che comprende energia rinnovabile, riproduzione di piante, raccolta di rifiuti, progettazione, ricerca nelle scienze naturali e consulenza tecnica, raccolta, trattamento e fornitura di acqua, produzione di compost, ricerca e sviluppo sperimentale nei campi della geologia, delle scienze naturali e dell’ingegneria, consulenza agraria fornita da agronomi.
Una crescita del 34% in cinque anni, si diceva, in cui il ruolo di capofila è svolto senza sorpresa da Milano, seguita da Roma, Torino, Bolzano. E la Sicilia come risponde a questi cambiamenti? Se l’isola arranca per il numero di imprese green sul territorio – non compare nella classifica della Camera di Commercio – alcune province si distinguono invece, in particolar modo, per la crescita negli ultimi anni.
Agrigento in primis (con 180 aziende attive nel 2011, 294 nel 2015 e 324 nel 2016), poi Ragusa (passata dalle 144 del 2011 alle 248 del 2016), Caltanissetta (da 129 a 209 in cinque anni), Messina (da 265 a 413), Catania (da 439 a 641) e Palermo (da 405 a 584). Fanalini di coda sono Enna (da 49 a 69), Siracusa (da 236 a 311) e Trapani (da 175 a 246).
Anche il settore degli addetti ha registrato un’impennata, un trend positivo che ha coinvolto le nove province del territorio. I 101 impiegati che lavoravano nell’ennese nel 2011, per esempio, sono diventati 232, così come i 1.947 di Palermo sono oggi 2.776 e i 2.776 di Catania in cinque anni si sono moltiplicati, diventando 3.920.
Tra questi anche donne – concentrate maggiormente tra Catania e Palermo, mentre restano indietro Enna (9) e Ragusa (28) – stranieri – soprattutto a Messina, Ragusa e Agrigento, meno a Caltanissetta (2) e Trapani (6) – e giovani – prevalentemente lungo l’asse Messina, Palermo, Catania. Se ne contano ancora troppo pochi, invece, a Enna (12) e a Trapani (18), mentre stanno recuperando Agrigento (45), Ragusa (24), Siracusa (25) e Caltanissetta (23).

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