Un lungo itinerario all’insegna dell’arte contemporanea e delle grandi architetture delle più celebri “archistar” del mondo
Siamo in Bretagna per percorrere quell’itinerario che parte da Nantes e arriva fino a Mont Saint-Michel. Un percorso che nell’immaginario collettivo rimanda a luoghi bucolici, ricchi di storia, alle case medievali in legno, ai magnifici palazzi rinascimentali, ai castelli e allo scorrere lento e implacabile della Loira e dei suoi affluenti.
Con grande entusiasmo e sorpresa vi porterò alla scoperta di una Bretagna sconosciuta a molti, che vi condurrà esclusivamente in un cammino all’insegna dell’arte contemporanea, del design e delle grandi architetture firmate dalle più celebri “archistar” del secolo.
Prima ancora di iniziare il viaggio che parte da Nantes è importante sapere che i bretoni vivono il “slow motion”, una condizione che si contrappone alla velocità di trasformazione che è avvenuta qui a Nantes a partire dal non troppo lontano 1989 a seguito della chiusura dei cantieri navali di Dubigeon sull’Île de Nantes nel 1987. L’allora sindaco di Nantes Jean-Marc Ayrault insieme al genio creativo Jean Blaise decidono di trasformare questo “deserto industriale” in una capitale in cui l’arte e la creatività diventano elementi primari per la qualità della vita degli abitanti, primi fruitori di questo nuovo volto della città, ma anche una nuova meta da regalare al turismo.
Nantes è senza dubbio baby-friendly ed eco-friendly e così possiamo partire dalla linea verde tracciata sulle sue strade che vi porterà a scoprire tutti i luoghi di maggiore interesse artistico e architettonico.
Le “Voyage à Nantes”: una manifestazione che si ripete ogni anno dal 2012 a partire dal 1 luglio al 31 agosto, in cui artisti di tutto il mondo sono invitati a esporre le loro opere in città e lungo i 60 chilometri dell’estuario, fino a tuffarsi nell’oceano Atlantico in cui l’iconica scultura “Serpent d’Océan” di Hang Yong Ping ne chiude il percorso a Saint Nazaire. Le installazioni in città diventano luoghi ludici per grandi e piccini, come il dragone di Kinya Muruyama, che di fatto, altro non è che, uno scivolo per i più piccoli, o i tavoli da ping pong di Laurent Perbos, in cui è possibile giocare anche in dodici e la Canadienne del collettivo Fichtre, una tenda canadese oggi divenuta un bar all’aperto lungo la Loira.
Alle “Machines de l’Île” che si trovano nell’area del vecchio cantiere vi apparirà un gigantesco elefante meccanico che passeggia seraficamente in mezzo all’isola. Un opera movibile ricca di ingegneria e fantasia creata dai geniali artisti François Delarozière e Pierre Orefice ispirata alla creatività dello scrittore Jules Verne.
Uno spettacolo incredibile, come “Le Carrousel des Monde Marins”, che vi farà vivere gli abissi marini tra i meccanismi ispirati a Leonardo da Vinci e al libro “Ventimila leghe sotto i mari”. Qui intorno a questo mondo fantastico, si stagliano verso il cielo grandi architetture, come il palazzo di Giustizia di Jean Nouvel, o il Manny, una fabbrica in cui giovani creativi creano mobili e oggetti di design; costruito dallo studio Tetrarc di Nantes e ricoperto dall’opera “Air” di Rulf Julius.
E ancora l’edificio la Fabrique polo della musica contemporanea, una strana costruzione che incastra un autubus al suo cento e che in uno dei lati del building, lo street artist Kazy –K , ha disegnato uno dei suoi giganteschi gatti. A Nantes tutto è possibile, tutto è speciale e fruibile, come raccogliere i frutti dagli alberi in una della nove” “Stations gourmandes” per un pic-nic vegetariano o mangiare alla “La Cantine du Voyage” lungo l’estuario, un ‘insalata appena raccolta, perché coltivata appena dietro il ristorante. In questo gioco d’ illusioni e arte, anche le strisce pedonali regalano stupore, ne troviamo alcune a opera dell’artista Aurèlien Bory, e così attraversare la strada diventa ancora una volta un gioco divertente. Dal 32simo piano della Tour de Bretagne, il bar Le Nid è firmato dall’artista Jean Julien che ha installato un’opera permanente che rappresenta un nido di un airone; i tavoli e le poltrone sono idealmente le sue uova mentre all’interno del grande corpo si trova il centro del bar. Da qui si gode della più spettacolare vista di questa incredibile città, che ci insegna come l’arte non è solo qualcosa da ammirare,da collezionare, ma qualcosa da vivere, qualcosa di cui farne parte.
Non dimenticate di passeggiare tra le sue vie di notte, i cui giochi d’acqua colorati, led e illuminazioni artistiche accendono i monumenti storici rendendo visibili opere impossibili da ammirare di giorno. Passate dal canale Saint-Félix, di fronte alla ex fabbrica di biscotti Lu, oggi centro culturale; al crepuscolo potrete vedere l’installazione fotografica di Ange Leccia dedicata a Laetitia Casta, che appare dalle acque torbide come una ninfea di Monet. Solo lasciandovi alle spalle questa città per proseguire verso Rennes, vi ricorderete del motto orgoglioso dei nantesi:
“Vous-trouvez que la culture coûte chère?
Essayez l’ignorance!”
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