I big puntano sulla realtà aumentata - QdS

I big puntano sulla realtà aumentata

Antonio Leo

I big puntano sulla realtà aumentata

domenica 15 Ottobre 2017

Facebook, Google e Apple stanno investendo milioni. Zuckerberg: “Arriverà a un miliardo di persone”

ROMA – È entrata nel vivo la grande corsa alla realtà aumentata. Tutti i big sono scesi in campo, da Apple a Google fino a Facebook, scommettendo su un futuro neanche troppo lontano in cui la vita degli utenti di internet cambierà radicalmente.
Mark Zuckerberg si è messo in testa di farla provare ad almeno un miliardo di persone. Nei giorni scorsi, dal palco dell’Oculus Connect, una conferenza annuale di sviluppatori, Mr Facebook ha presentato Oculus Go, un visore che verrà messo in vendita nel 2018 a 199 dollari. Due i punti di forza che dimostrano come il Ceo del più noto social network abbia deciso di fare sul serio.
 
Anzitutto, Oculus Go – a differenza dei suoi predecessori – funzionerà autonomamente: per usarlo non sarà necessario né un computer né lo smartphone. In secondo luogo, la spesa è accessibile a un vasto pubblico. “Go” infatti costerà meno della metà del prezzo a cui attualmente è venduto il più performante Oculus Rift (circa 500 euro), che però può essere fruito solo collegandolo ad un computer.
“Stiamo fissando un obiettivo: vogliamo portare un miliardo di persone nella realtà virtuale”, ha affermato Zuckerberg senza specificare date. I numeri al momento sono lontani da questo target: nel 2016, stando agli analisti di SuperData, “sono stati venduti 6,3 milioni di visori, sebbene il mercato globale sembri destinato a decollare passando dagli 1,8 miliardi di dollari dell’anno scorso a 28,3 miliardi nel 2020”. Addirittura secondo i calcoli di Goldman Sachs, entro il 2025, il giro d’affari si attesterà intorno a 80 miliardi di euro.
Zuckerberg, che nell’arco di pochi anni ha visto crescere i suoi “clienti” da poche decine di studenti universitari a due miliardi di abitanti di ogni latitudine, è già proiettato al domani. “È fantastico per i videogiochi, per guardare i film e per uscire con gli amici”, ha scritto Zuck in un post, come se già la realtà aumentata fosse un’abitudine consolidata da San Francisco a Pordenone.
Sulla stessa lunghezza d’onda Tim Cook, l’amministratore delegato di Apple che in una recente intervista all’Independent ha spiegato il funzionamento di “Arkit”, una piattaforma che “offre un’opportunità commerciale a tutti i progetti basati sull’AR; senza questa opportunità non ci sarebbero 15 milioni di persone pronte a sviluppare le proprie passioni con la realtà aumentata”.
Per Cook, il campo dell’AR è estremamente importante e può rappresentare una rivoluzione come quella portata dall’iPhone, lanciato dieci anni fa, e dall’App Store. La realtà aumentata, per esempio, cambierà lo shopping: la nuova app di Ikea permette agli utenti di prendere una rappresentazione virtuale di un mobile e metterlo in qualsiasi punto della propria casa, grazie all’iPhone.
Il successore di Steve Jobs però è ancora scettico sull’esistenza di una tecnologia che permetta di avere occhiali o visori in grado di fornire un’esperienza elettrizzante per gli utenti. “Posso dirvi – ha spiegato – che non c’è ancora…  Il campo visivo e la qualità stessa dei display da utilizzare non sono ancora soddisfacenti. 
 
Apple lancerà un prodotto solo se di qualità”. In ogni caso, se per gli occhialini targati “Mela” bisognerà ancora attendere, l’ultimo Iphone è stato concepito attorno alla nuova esperienza “allargata”, grazie a un accelerometro e a camere che danno ancora più profondità.

Google ovviamente non è rimasta a guardare
e, per contrastare la già citata Arkit di Apple, ha lanciato la piattaforma “Arcore” che consentirà agli sviluppatori di portare su smartphone Android la sovrapposizione di oggetti virtuali alla realtà circostante.
“Arcore funzionerà su milioni di telefoni, iniziando ora con il Samsung Galaxy S8 e il Pixel. Puntiamo a 100 milioni di dispositivi entro la fine dell’anteprima”, ha spiegato la compagnia di Mountain view sul suo blog. La società ha aggiunto che sta lavorando con i costruttori Samsung, Huawei, Lg e Asus per ampliare la platea.

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