Eccellenze territoriali, tra luci ed ombre - QdS

Eccellenze territoriali, tra luci ed ombre

Patrizia Penna

Eccellenze territoriali, tra luci ed ombre

martedì 28 Aprile 2009

Pubblicato dal Censis il Rapporto di Ricerca ‘09 “L’Italia dei Territori”: sono 161 le realtà d’eccellenza individuate. Territori produttivi ed innovazione: la Sicilia stenta. Migliori risultati sul fronte accoglienza

PALERMO – Produzione, accoglienza, socialità ed innovazione: i quattro pilastri su cui il Nord della nostra Penisola ha investito risorse e costruito la propria fortuna raggiungendo livelli di eccellenza notevoli. è questo il quadro che emerge dalla mappa delle eccellenze territoriali tracciata secondo criteri di selezione estremamente rigorosi dal Censis nel Rapporto di Ricerca 2009 intitolato per l’appunto “L’Italia dei territori”. Il Mezzogiorno e la Sicilia in particolare, restano a guardare e pagano le conseguenze di una scarsa capacità organizzativa interna e di proiezione esterna, e ancora di una mancata politica di rilancio e di valorizzazione da parte delle istituzioni locali. “Dal punto di vista territoriale – si legge nel Rapporto Censis -, la logica adottata è stata quella di prendere in considerazione non singole località ma Unità Territoriali Complesse (UTECO) vale a dire aggregati di comuni, a dimensione sub provinciale e/o interprovinciale, connotati da contiguità e omogeneità territoriale”. Il Censis ha individuato pertanto 161 realtà d’eccellenza articolate in 126 comprensori (UTECO) e 25 poli dell’innovazione e delle logistica.
I comprensori d’eccellenza comprendono 71 territori produttivi e 65 territori dell’accoglienza per complessivi 1.759 comuni, una popolazione di 14,6 milioni di abitanti, con 1,3 milioni di imprese e una produzione in termini di PIL 2007 stimata in 377,7 miliardi di euro, ovvero il 24,6% del Pil nazionale”.

Produzione. Scorrendo l’elenco dei 71 territori produttivi, ovvero quelli caratterizzati da una vocazione manifatturiera consolidata e classificati per fasce d’eccellenza sulla base di un punteggio (in centesimi) attribuito da un Gruppo di Valutazione Censis, è possibile vedere come la Sicilia non abbia raggiunto una collocazione particolarmente competitiva. Nessuna località della nostra Isola, infatti, ha raggiunto un punteggio superiore agli 80/100. Miglior piazzamento per l’Etna Valley e per Pachino, rispettivamente al 47° e 48°posto. Mazara del Vallo 59° ed infine Caltagirone 69° con 50/100.

Accoglienza. Oltre ai 71 territori produttivi, i comprensori d’eccellenza, come detto in precedenza, comprendono anche 65 territori dell’accoglienza, un parametro di valutazione legato alla qualità del patrimonio storico‐artistico, delle bellezze naturali e delle risorse ambientali, del paesaggio, dei prodotti tipici.
Qui la Sicilia fa decisamente meglio, poiché vanta fattori di fondo che caratterizzano la condizione di eccellenza: Pantelleria (TP), le Isole Eolie e Taormina superano il punteggio di 80/100. A seguire le Isole Egadi, Ragusa e l’Etna.

Innovazione. Nei settori di innovazione, la mappa tracciata dal Censis individua alcune punte di eccellenza: il riferimento, in questo caso, non è più ad ambiti o comprensori geografici ma “a singoli luoghi in cui si registra un livello di avanzamento tale da configurarsi come emergenza di livello nazionale ed internazionale”. E ancora “le tipologie prese in considerazione per fotografare questo terzo aspetto dell’eccellenza territoriale sono quelle dei centri (pubblici e privati) dedicati alla ricerca scientifica e tecnologica, alla sanità d’eccellenza, all’alta formazione nei settori innovativi, nonché le grandi attrezzature per l’attività fieristica e la logistica”. Con il punteggio di 73/100, l’Ismett di Palermo si configura come l’unica punta d’eccellenza presente in Sicilia.

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