Un milione di turisti in più, la Sicilia esulta - QdS

Un milione di turisti in più, la Sicilia esulta

Michele Giuliano

Un milione di turisti in più, la Sicilia esulta

mercoledì 08 Agosto 2018

Dal Defr 2019-2021: arrivi a quota 4,8 milioni, pernottamenti 14,6 milioni (6,9 per cento rispetto al 2016). Nonostante i numeri incoraggianti fatti registrare dalle strutture ricettive nell’ultimo anno, restano tanti i problemi dell’Industria blu 

PALERMO – Il turismo volàno dell’economia siciliana. Quello che sembrava essere solo un auspicio potrebbe cominciare a diventare una realtà effettiva che cambierà le basi dell’economia siciliana, se si riuscirà ad entrare in una nuova mentalità più moderna ed imprenditoriale.
 
I numeri, raccolti nel Defr, il Documento di economia e finanza regionale 2019/2021 predisposto e approvato dal governo Musumeci, sono incoraggianti. Alla lettura dei dati non definitivi, nel 2017, gli esercizi ricettivi hanno registrato circa 14 milioni 649 mila presenze, quasi un milione in più rispetto al 2016, pari al +6,9% sul totale, mentre gli arrivi sono stati circa 4 milioni 800 mila, con un incremento del 9,8% rispetto al 2016.
 
Purtroppo, nonostante questi dati assolutamente positivi, non mancano mai contraddizioni, lacune e la palese constatazione di una scarsa organizzazione logistica e normativa che ogni anno genera impreparazione e insufficienze. In primis, a livello legislativo, con la proposta di legge dell’ex assessore al Turismo Anthony Barbagallo che si è arenata, lasciando un settore che comprende una moltitudine di ambiti in una sorta di Far West a causa di leggi e regole ormai desuete, che non vanno a normare in alcun modo realtà nuove, che vanno al di là della struttura ricettiva classica, rendendo chiara la differenza fra la miriade di tipologie offerte oggi ai consumatori, come i nuovi sistemi abitativi per turisti inseriti nel circuito di Airbnb: chiunque condivida la propria abitazione con terzi dietro compenso. Ma ad oggi quel disegno di legge che avrebbe rinnovato lo spirito dei regi decreti che in terra di Sicilia continuano a disciplinare l’intero ambito, si è arenato.
 
Vincenzo Figuccia, deputato all’Ars e leader del movimento “CambiAmo la Sicilia” ne sottolinea l’importanza, rilevando come la mancanza di una legislazione aggiornata renda la gestione del settore difficile e fa perdere a molti importanti possibilità di guadagnare: “Ci sono riforme importanti che in Sicilia attendono di vedere luce. Aggredire nuovi mercati e consolidare quelli che già assicurano flussi in entrata, valorizzare modelli cooperativi di azione fra settore pubblico ed imprenditoria private, destagionalizzare i flussi turistici, sono riforme che non possono avere colore. Il disegno di legge presentato dall’onorevole Barbagallo, è una norma che ho condiviso e che continuo a condividere in molti suoi aspetti. Il testo deve avere priorità nell’iter legislativo e deve immediatamente essere inserito all’ordine del giorno della commissione lavoro e turismo la quale avrà così la possibilità di esaminarla nel merito e inviarla prima possibile in aula”.
 
Il Defr non si occupa solo del turismo, ma raccoglie dati su cinque aree prioritarie individuate dal Defr: istituzionale, economica (agricoltura, attività produttive, insularità, credito e agevolazioni finanziarie), culturale (turismo, sport, spettacolo, beni culturali, pubblica istruzione e formazione professionale), servizi sociali, salute e lavoro (politiche sociali e della famiglia, salute e politiche del lavoro) e territorio (ambiente, gestione dei rifiuti e delle acque, energia, infrastrutture e mobilità, agenda digitale).
 
“L’approvazione in Giunta del Documento di economia e finanza regionale entro i termini – sottolinea l’assessore all’Economia, Gaetano Armao – conclude il primo semestre dell’attività di governo nella quale, dopo la presentazione della situazione generale economico-finanziaria del dicembre scorso, sono stati adottati ben dodici provvedimenti in materia finanziaria, in alcuni casi per la prima volta”.

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