Sindacati, in Sicilia emorragia di iscritti - QdS

Sindacati, in Sicilia emorragia di iscritti

Patrizia Penna

Sindacati, in Sicilia emorragia di iscritti

martedì 04 Settembre 2018

La Cisl ne perde quasi 39mila, la Cgil invece 8mila. A livello nazionale per la Uil saldo positivo dell’1,4% ma non nella nostra Isola dove il calo è del 3,2%. Il Rapporto Demoskopika fotografa lo stato di crisi: quasi 54mila in meno in due anni

PALERMO – Appeal dei sindacati ai minimi storici: è un vero e proprio stato di crisi quello fotografato dal report “La mappatura regionale della rappresentanza sindacale” realizzata dall’Istituto Demoskopika.
 
Il calo dei consensi appare trasversale, da Nord a Sud: -450mila iscritti in due anni. Di questi, tuttavia, ben il 70%, cioè 293 mila, risultano residenti nelle realtà regionali del Mezzogiorno. Una contrazione, che poteva manifestarsi in forma ancora più allarmante se non fosse per l’Unione Italiana dei Lavoratori (Uil) che ha fatto registrare, al contrario, un incremento, seppur non particolarmente rilevante.
 
 
E in Sicilia?
La nostra regione non figura tra le regioni italiane più “sfiduciate”, primato che va, secondo l’indagine, a Piemonte, Valle d’Aosta e Campania. In verità, l’Isola si colloca tra le realtà nelle quali l’appeal delle organizzazioni sindacali ancora “regge”, insieme a Basilicata e Toscana.
L’indice di Appeal Sindacale (Ias) si basa su tre livelli di gradimento: alto, medio e basso. Due gli indicatori individuati: il numero di iscritti alle principali organizzazioni sindacali ogni mille occupati per regione e le persone di 14 anni e più per attività gratuita per un sindacato ogni mille persone residenti over 13 anni per regione. La Basilicata prima su tutte, con un punteggio complessivo pari a 115,48. Al secondo posto la Toscana che totalizza un risultato complessivo pari a 110,35 punti e a chiudere il medagliere proprio la Sicilia con 108,4 punti.
 
Tuttavia, a livello regionale, la Sicilia è una delle quattro realtà territoriali meridionali a registrare la maggiore “sforbiciata” degli iscritti alle sigle sindacali, in valore assoluto: Campania con 90,8 mila iscritti in meno, Puglia con 66,7 mila iscritti in meno, Sicilia con 53,7 mila iscritti in meno e Calabria con 33,8 mila iscritti in meno.
 
Tra loro si posizionano altre due regioni rilevanti per contrazione di tesserati quali la Lombardia con 50,5 mila iscritti in meno e l’Emilia Romagna con 46,1 mila iscritti in meno.
 
A seguire per andamento negativo delle adesioni, Lazio (-21,4 mila iscritti), Umbria (-20,7 mila iscritti), Abruzzo (-16,4 mila iscritti), Marche (-16 mila iscritti), Piemonte (-13,3 mila iscritti), Toscana (-8,5 mila iscritti), Sardegna (-7 mila iscritti), Friuli Venezia Giulia (-6,2 mila iscritti), Molise (-4,8 mila iscritti), Liguria (-3,1 mila iscritti) e Basilicata (-2,8 mila iscritti).
 
In controtendenza, infine, il dato delle rimanenti tre realtà territoriali che, nell’arco temporale analizzato, si sono contraddistinte per un incremento dei tesserati ai sindacati: Trentino Alto Adige (+8 mila iscritti), Veneto (+6,1 mila iscritti) e Valle d’Aosta (+630 iscritti).
 

 
In calo anche i volontari
Si è ridotto, di oltre nove punti percentuali, il numero della popolazione di 14 anni e più che ha dichiarato di aver svolto attività gratuita per un sindacato nel 2016 rispetto all’anno precedente. Sono state circa 574 mila, infatti, le persone che, nel 2016, hanno scelto un impegno gratuito nel pianeta delle organizzazioni sindacali a fronte dei 632 mila volontari dell’anno precedente.
In altri termini, in un solo anno la partecipazione attiva dei cittadini alle attività delle sigle sindacali si è ridotta di circa 60 mila unità.
Quattro le principali realtà regionali segnate da una riduzione rilevante dell’esercito dei volontari: Emilia Romagna (-26 mila volontari), Piemonte (-22 mila volontari), Campania (-10 mila volontari) e Umbria (-10 mila volontari).
 
Cgil, calo più rilevante nelle regioni “rosse”
È la Confederazione Generale Italiana del Lavoro (Cgil), nel 2017, a subire il maggiore decremento con ben 285,4 mila iscritti in meno, pari a ad un calo del 5,2 per cento rispetto al 2015. Una contrazione che tocca principalmente i territori “a guida rossa”.
 
Tra le prime otto realtà territoriali, infatti, a dimostrare più sfiducia, in termini assoluti, ben sette sono attualmente governate dal centrosinistra: Campania con una contrazione di 55,8 mila iscritti pari al 17,9% in meno rispetto al 2015, Puglia che ha registrato una decrescita di 54,1 mila iscritti pari al 18%, Emilia Romagna con una perdita di 46,5 mila iscritti pari al 5,7%. E, ancora, Calabria con una contrazione di 20,8 mila iscritti pari al 12,7% in meno rispetto al 2015, Umbria che ha registrato una decrescita di 20,2 mila iscritti pari al 17,2%, Marche e Lazio con un calo rispettivamente di 14 mila iscritti (-7,4%) e 12,4 mila iscritti (-3,7%).
 
Cisl, in Sicilia quasi 39mila iscritti in meno
La Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (Cisl), ha perso per strada ben 188,1 mila iscritti con una contrazione del 4,5 per cento nell’arco temporale considerato.
Le perdite “a due cifre” si sono registrate in sette regioni: Sicilia che ha visto ridurre il numero degli iscritti alla sigla sindacale di 38,7 mila persone (-12%), Campania con una contrazione di 30,6 mila iscritti pari al 11,1%, Puglia con 22,5 mila iscritti in meno (-9,1%), Lombardia con 18,5 mila iscritti in meno (-2,4%), Calabria con 15,5 mila iscritti in meno (-10,3%), Piemonte con 11,8 mila iscritti in meno (-4,4%) e, infine, Lazio con 11,4 mila iscritti in meno (-3,9%).
Sul versante opposto, il Trentino Alto Adige si è dimostrato il territorio “più devoto” facendo registrare un incremento, seppur poco rilevante, del numero degli iscritti pari a 447 tesserati (+0,6%).
 
Uil, crescono gli iscritti ma non in Sicilia
L’Unione Italiana del Lavoro (Uil), nel periodo osservato, non ha subito la contrazione del “consenso”. Nel 2017, infatti, l’organizzazione sindacale, al contrario, ha visto incrementare il proprio portafoglio del tesseramento di 26,5 mila iscritti pari ad una crescita dell’1,4 per cento rispetto al 2015.
A rappresentare prioritariamente il saldo positivo gli incrementi della base registrati in Puglia con 9,9 mila iscritti in più (+4,8%), in Piemonte con 5,5 mila iscritti in più (+3,8%) e in Lombardia con 3,9 mila iscritti in più (+2%).
Tre, infine, le uniche realtà territoriali a non confermare fiducia alla sigla sindacale: Sicilia con 7 mila iscritti in meno (-3,2%), Campania con 4,3 mila iscritti in meno (-2,3%) e Marche con 1,1 mila iscritti in meno (-2,5%).

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