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Messina – Fondazione TaoArte, ci siamo quasi

Massimo Mobilia

Messina – Fondazione TaoArte, ci siamo quasi

mercoledì 05 Settembre 2018

Comune di Taormina e Regione avanti senza Comune capoluogo e Città Metropolitana. L’iscrizione al Registro siciliano deve essere formalizzata non oltre il prossimo 31 dicembre

TAORMINA (ME) – La Fondazione TaorminaArte sarà ufficiale entro la fine dell’anno. Così il commissario straordinario del sodalizio, Pietro Di Miceli, ha voluto dirimere dubbi e riaffermare certezze sul futuro, a conclusione dell’ennesima stagione culturale in chiaroscuro, ma soprattutto dopo la decisione del sindaco di Messina, Cateno De Luca, di avviare la procedura di uscita da parte del Comune e dell’ex Provincia regionale, oggi Città Metropolitana. Posizione ribadita anche in questi giorni in cui la Regione siciliana ha chiesto chiarezza ai componenti, ribadendo come l’iscrizione al Registro delle fondazioni andasse completata entro il 31 dicembre. “Gli atti predisposti sono chiari e non abbiamo intenzione di destinare soldi o patrimoni di Messina a TaoArte”, ha detto De Luca definendo il sodalizio uno dei tanti carrozzoni pubblici.
 
A completare l’iter rimarranno così soltanto la Regione e il Comune di Taormina, con i rispettivi interlocutori già al lavoro per la stagione 2019, convinti nell’andare avanti nonostante l’assenza del capoluogo peloritano. Del resto, TaorminaArte è strettamente legata alla Perla dello Ionio, non solo per il nome, ma anche per storia, location e tradizione. Ed anche per questo motivo che il sindaco, Mario Bolognari, nella lettera inviata al presidente della Regione, Nello Musumeci, per aprire il dibattito su metodi e scelte nell’organizzazione degli spettacoli al Teatro Antico, aveva affermato come fosse necessario “riportare TaoArte al centro del progetto”, per diminuire l’assegnazione di serate agli organizzatori privati. Una richiesta dettata dalla necessità di decongestionare Taormina dal carico giornaliero di visitatori passanti, che arrivano esclusivamente per i concerti e mettono a dura prova ordine e decoro della capitale del turismo siciliano.
 
Su questo punto è arrivata l’apertura da parte dell’assessore al Turismo, Sandro Pappalardo, che ha già avviato un confronto costruttivo con l’Amministrazione comunale per concordare le scelte future e portare al Teatro Antico “spettacoli adatti al luogo e alla città, che è sinonimo di eccellenza del turismo regionale e, come tale, va trattata”. Tutto ciò ponendo al centro la Fondazione TaorminaArte, che avrà “un futuro adatto alla sua storia”.
 
Entro il 10 settembre verranno intanto raccolte le richieste, di enti pubblici e organizzazioni private, per accedere al calendario regionale degli eventi 2019, tra cui il Teatro di Taormina, secondo il bando pubblicato dallo stesso assessorato. Nel calendarizzarli però, la Regione ha già assicurato che verranno distribuiti secondo le esigenze del territorio. Su Taormina, inoltre, sono già stati programmati lavori per usufruire anche del cosiddetto Teatrino romano, l’antico Odeon nel retro della Chiesa di Santa Caterina, che potrà ospitare anch’esso spettacoli con una cavea che potrà accogliere da 100 a 250 spettatori, grazie a un finanziamento europeo di circa 100 mila euro.
 
A Palazzo d’Orleans, col governatore Musumeci in testa, vogliono così finalmente sciogliere il nodo TaoArte che si trascina da anni, assumendosi l’onere della situazione debitoria che, al momento della stesura dello statuto provvisorio (deliberazione commissariale del 13/02/17), ammontava a circa 5 milioni di euro. Al momento sembra che siano state risolte una quarantina di transazioni, e ci si trova nelle condizioni di costituire i nuovi organi amministrativi della Fondazione, una volta registrato lo statuto definitivo. Il Comune aveva già completato l’iter per il conferimento di un bene immobile, scegliendo l’ex Pretura (delib. Consiglio comunale n. 15 del 24/04/18). Ciò non toglie che la nuova amministrazione a Palazzo dei Giurati possa optare per una scelta diversa come, ad esempio, l’ex Circolo dei Forastieri.
 
Rimane aperto invece il fronte del confronto tra Comune e Regione sulla devoluzione del 30% dei ticket d’ingresso del Teatro Antico (primo monumento per incassi in Sicilia), per il quale a Taormina spettano almeno 5,6 milioni di euro dal 2014 al 2017.

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